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Continua l’odissea economica dell’Istituto Santa Lucia

Dopo l’apparente parziale risoluzione di novembre, sembra che la clinica navighi nuovamente a vista.

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Continua l’annosa situazione dell’Istituto Santa Lucia. Dopo anni di lotte, proteste, minacce di chiusura ed enormi difficoltà attraversate dagli operatori della struttura, dai suoi vertici e da tutti i pazienti, a fine novembre avevamo dato notizia della parziale risoluzione dei contrasti tra il centro e la Regione, con l’impegno che quest’ultima aveva preso in favore della prima.
Quella che apparentemente si presentava come un’uscita da una problematica di anni e l’inizio di un periodo più sereno per la clinica in enormi difficoltà economiche, in realtà ha costituito solo una parentesi all’interno di una vicenda che ormai da troppo tempo rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza del centro ospedaliero.

L’impegno preso dalla Regione il 30 novembre dell’anno scorso prevedeva il versamento di due tranche di pagamenti: una da effettuare entro il 5 dicembre, l’altra entro il 16 gennaio del 2012, rispettivamente di 18,4 euro e di 26,9 euro. Entrambe le somme – ci ha detto l’Azienda – erano di gran lunga inferiori rispetto alle reali necessità manifestate dall’Istituto, ma di certo avrebbero rappresentato una boccata d’ossigeno per una situazione già ai limiti della sopravvivenza. Di fronte, infatti, ad un credito nei confronti della Regione ben più alto, l’impegno preso il 30 novembre prevedeva il versamento all’Istituto solo di una parte di esso. In più la Regione si impegnava a continuare a versare al Santa Lucia rimesse mensili dell’ammontare di 4,2 milioni per far fronte a tutte le necessità dell’Istituto e provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti. Cifra, anche questa – ci fa notare il direttore generale dell’Irccs Santa Lucia Luigi Amadio – comunque inferiore rispetto a quella prevista dai precedenti accordi di 4,6 milioni: “Noi riteniamo che il nostro credito sia molto più elevato, ma avendo una forte necessità di carattere finanziario abbiamo firmato per presa visione l’impegno della Regione del 30 novembre scorso”.
Successivamente all’incontro, ci spiega Amadio, la Regione ha effettivamente erogato al Santa Lucia le rimesse mensili di dicembre e gennaio, ottemperando anche all’impegno preso di versare la prima tranche di pagamenti pattuita entro il 5 dicembre. Già dal 16 gennaio, data in cui la seconda tranche di pagamenti sarebbe dovuta arrivare, si sono verificati i primi problemi e i versamenti non sono pervenuti; in più le rate di 4,2 milioni previste per febbraio e marzo non sono mai state versate. Il 1 marzo scorso sono stati pagati all’Istituto 16 milioni (rispetto ai 26 circa previsti) senza nessuna spiegazione plausibile della trattenuta di circa 10 milioni. “La Regione – afferma il direttore generale del Santa Lucia – dice di aver proceduto a un accantonamento di fondi per un ammontare di 6,4 milioni per risarcire i nostri creditori, il che andrebbe anche bene dato che in ogni modo noi avremmo usato quei soldi per questo fine, ma ad oggi questo non risulta sia avvenuto e anche se così fosse mancano comunque all’appello quasi 4 milioni di euro. Tutto questo, insieme all’assenza delle rimesse di febbraio e marzo, getta l’Istituto in forte difficoltà”. Altro impegno, disatteso secondo Amadio dalla Regione, è quello relativo alla trasformazione dei 55 posti di riabilitazione infantile, attualmente in regime semiresidenziale, in trattamenti ambulatoriali per minori; la riconversione, di carattere puramente formale senza nessun incremento di spesa, sarebbe dovuta avvenire il 31 gennaio. “La forza dell’effetto annuncio ha fatto sì che tutti – politici, amministratori, opinione pubblica e pazienti – fossero convinti che il problema del S. Lucia fosse risolto. Non è così. Gli impegni sono stati disattesi e le rimesse previste non sono arrivate”. Così si esprimeva l’Azienda di fronte ai nuovi problemi alla vigilia di una conferenza stampa indetta per rendere nota la situazione: “In questa precarietà e perenne situazione d’emergenza diventa impossibile per noi operare, per questo l’auspicio è che si giunga ad una soluzione definitiva” ha concluso Amadio.
Pronta la risposta della Regione che in un comunicato ha commentato così la situazione: “La Regione Lazio ha già affrontato in modo decisivo la questione della Fondazione Santa Lucia con un accordo puntuale. La Regione ha rispettato gli impegni. Il direttore Amadio sostiene di non voler fare polemiche eppure oggi leggiamo dichiarazioni che contraddicono questo atteggiamento. La Regione Lazio – conclude la nota – ha ottemperato, in modo serio e responsabile, a quanto è di propria competenza e non può ritenersi responsabile di scelte assunte unilateralmente dalla direzione del Santa Lucia”.

Nonostante la Regione dica di aver pagato i suoi debiti con la Fondazione, di fatto questo non è avvenuto, sostiene invece Amadio: gli stipendi dei dipendenti di marzo sono stati retribuiti solo grazie ad un’anticipazione straordinaria richiesta e ottenuta da Unicredit ma per i prossimi mesi il problema si riproporrà. Al momento in cui scriviamo quindi la situazione non ha trovato risoluzione: in programma per il 17 aprile un incontro a Palazzo San Macuto durante il quale la Presidente Polverini sarà ascoltata dalla Commissione d’inchiesta sull’efficienza del servizio sanitario, giorno per il quale è stata annunciata la presenza di un presidio composto da dipendenti e utenti del Santa Lucia.
Nel dibattito è intervenuto anche il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci: “Dopo l’ennesima bugia della Regione ed il mancato pagamento di parecchi milioni di euro rispetto a quanto pattuito nell’accordo di dicembre, la Fondazione Santa Lucia non è più in grado di pagare gli stipendi ai 750 dipendenti della struttura. Neanche la visita della Presidente Polverini è servita a niente, è stata solo l’apoteosi dell’ipocrisia del centro destra regionale e l’ultimo atto di una lunga serie di ostilità e menzogne. Il Municipio XI si unisce all’indignazione di dipendenti, familiari e Fondazione”.

Contro la politica messa in atto dalla Regione si è scagliato anche il Capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino: “La politica quotidiana della Polverini sta consumando per sfinimento le strutture d’eccellenza del sistema sanitario regionale. Dico questo perché il S. Lucia è di nuovo al punto di partenza, cioè sull’orlo del baratro economico e gestionale a causa del mancato rispetto dei patti e dei pagamenti pur solennemente promessi dalla Giunta regionale”.
In difesa dell’operato della Regione si sono espressi Maurizio Buonincontro, consigliere Pdl del Municipio XI, e Gianfranco Gatti, consigliere Lista Polverini alla Regione Lazio: “È stato necessario un periodo di concertazione lungo e difficile per trovare un equilibrio tra la professionalità di questa struttura e le compatibilità economiche imposte dal piano di rientro regionale. Il 22 dicembre scorso la Polverini ha visitato la Fondazione ed ha dichiarato di avere personalmente a cuore la struttura come anche il destino dei tanti pazienti che ci sono. Siamo certi che la Regione rispetterà tutti gli impegni assunti in sede di trattative con l’Istituto Santa Lucia. Invitiamo pertanto i vari interlocutori politici alla moderazione evitando di istigare pazienti e dipendenti”.

Anna Paola Tortora