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CTO: si cerca la luce alla fine del tunnel

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Anche dal Consiglio Municipale arriva la richiesta di un tavolo con Regione, ASL e INAIL

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IN AULA – In Consiglio municipale si torna a parlare del CTO. Dopo le notizie sulla diminuzione di posti letto e di personale, trapelate nelle scorse settimane assieme alla proposta di un incontro pubblico tra Municipio ASL Regione e INAIL, si torna a discutere del futuro dell’Ospedale della Garbatella. In aula municipale sono stati presentati due atti per richiedere chiarezza sul destino della struttura ospedaliera e l’istituzione di un tavolo tra le parti interessate. Dopo una breve discussione il Consiglio ha deciso di presentare in votazione un atto condiviso tra maggioranza e opposizione sottoscritto da tutti i gruppi politici. “Una questione che non può essere buttata in politica – afferma in Aula il consigliere FI, Maurizio Buonincontro – Ma che deve essere tenuta al di fuori delle polemiche, per dare centralità ad una mediazione necessaria sul futuro del CTO. Questa doveva diventare una struttura all’avanguardia, ma ad oggi la convenzione necessaria per attuare il protocollo con l’INAIL ancora non è stata firmata”. “Paradossalmente – aggiunge il Capogruppo forzista, Simone Foglio – mi torna alla mente quando si dava appuntamento al 4 giugno del 2013 per rimuovere la tenda dell’occupazione, da sostituire con uno striscione che annunciava il rilancio. Auspichiamo che la sinistra al governo di Regione, Comune e Municipio VIII mantenga le promesse fatte sul CTO

I TAGLI – Sono dell’11 febbraio le notizie sulla diminuzione di posti letto e personale all’interno della struttura ospedaliera. A rendere nota la volontà della Asl Roma C di ridurre i posti letto della Traumatologia 1 e 2 di dieci unità portandoli a 28 che verranno trasformati in posti di riabilitazione, è stato il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci: “Tale depotenziamento, oltre a contrastare con l’idea di creare un polo di eccellenza ortotraumatologico, dove solo nel 2014 il Pronto Soccorso ha effettuato ben 39980 prestazioni, andrà a creare un immediato collo di bottiglia per il pronto soccorso del S. Eugenio”. Inoltre il problema non riguarderebbe soltanto la diminuzione dei posti letto, ma anche i trasferimenti di personale: “Il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ospedale CTO ed il Punto di Primo Intervento ad esso collegato perderanno 4 infermieri professionali, trasferiti d’autorità all’ospedale S. Eugenio – continua Catarci – In conseguenza vengono ipotizzati turni notturni di soli 2 infermieri che non sono sufficienti a coprire il pronto soccorso ortopedico, Punto di Primo Intervento e il servizio triage, oltre a rendere impossibile il raddoppio sull’assistenza in caso di malato grave”.

LE RICHIESTE DEL MUNICIPIO – In occasione della comunicazione sui tagli il Presidente Catarci aveva anche lanciato un appello al Presidente della Regione Lazio Zingaretti perché il polo ospedaliero non venisse dimenticato. Nei giorni seguenti il Presidente ha poi formalizzato la richiesta per un urgente incontro pubblico con la Regione Lazio e la ASL RMC: “Per far chiarezza su come si sostanzia il programma di rilancio della struttura ospedaliera, che deve diventare un polo di eccellenza e che occupa un ruolo centrale non solo per la cittadinanza del Municipio ma per quella della città e della Regione”. Una richiesta di incontro pubblico è poi arrivata anche dalle opposizioni: “Chiediamo alle istituzioni chiarezza – scrivono il capogruppo municipale e il consigliere regionale forzista Simone Foglio e Adriano Palozzi – A tal proposito proporremo nei prossimi giorni un incontro pubblico per discutere e valutare le reali intenzioni del presidente Zingaretti”.

L’UFFICIALITÀ DELLA RICHIESTA – Tra le dichiarazioni e gli atti in Consiglio Municipale, intanto è arrivata l’ufficialità per la ‘Richiesta tavolo urgente su situazione CTO e realizzazione Casa della Salute presso IPAB S. Michele Roma’. È questo il titolo della nota inviata da Antonio Bertolini, Delegato del Sindaco ASL RMC e Presidente della Conferenza Sanitaria Locale ASL RMC. Nel testo, datato 19 febbraio 2015, si chiede di “dare tutto l’appoggio Regionale alla ASL RMC in questo progetto di trasformazione del CTO”, sottolineando però che “non si percepisce lo sviluppo gestionale rispetto alla proprietà, relazionale e professionale degli operatori rispetto al rapporto con l’INAIL, che pure si è fattivamente insediato”. Bertolini nel documento prosegue poi sottolineando che la linea tenuta fino ad oggi non fa chiarezza sul futuro della struttura: “La riduzione dei posti letto ortopedici a favore dei riabilitativi, il diminuire delle risorse umane, lo spostamento di infermieri al S. Eugenio per la epidemia influenzale, la non pubblicizzazione del punto di Primo Intervento al CTO – sottolinea Bertolini – non rendono chiara la prospettiva, anzi si rischia di dare adito ad interpretazioni strumentali”. Altrettanta chiarezza viene richiesta per la vicenda del San Michele, con la costruzione di “un cronoprogramma che porti la ASLRMC rapidamente all’utilizzo di beni immobili dell’IPAB per usi sanitari – conclude Bertolini – fino a realizzare anche la Casa della Salute, sullo ‘scheletro’ dell’immobile edificato e mai utilizzato ai tempi di Lady ASL”. 

LM