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E’ ancora I-60: i Comitati promettono battaglia

Ad agosto potrebbero partire i lavori e i cittadini presenteranno un ricorso al TAR.


Nelle ultime settimane i cittadini che quotidianamente transitano, o rimangono incolonnati, su via di Grotta Perfetta hanno certamente notato il grande manifesto che annuncia la vendita degli appartamenti dell’I-60. Questo nuovo quartiere, che dovrebbe sorgere alla destra di Grotta Perfetta (percorrendola in direzione Roma 70), da molti anni preoccupa la cittadinanza da sempre mobilitata per contrastare l’opera. Oggi, con l’innalzamento della nuova recinzione e il posizionamento del grande striscione pubblicitario, i cittadini del Comitato ‘Cittadini per la Salvaguardia dei Beni Comuni’ (già parte del Comitato Stop I-60), hanno deciso di intensificare la protesta e di intraprendere anche la strada legale. Ricordiamo che l’opera comprende l’area tra via di Grotta Perfetta e via del Tintoretto, dove dovrebbero trovare posto costruzioni per un totale di 400.000mc. Di questi, circa 120.000 divisi tra servizi, impianti commerciali e turistici (dovrebbe essere costruito anche un albergo); i restanti mc sono riferiti ai 16 nuovi palazzi residenziali (di 5-7 piani lunghi fino a 200 metri). Quest’opera dovrebbe, secondo i dati del progetto, portare 3500 nuovi residenti sul territorio del Municipio. Tuttavia questa cifra cresce notevolmente, toccando le 4700 unità circa, se consideriamo il numero di abitanti equivalenti che ogni giorno si recheranno nel nuovo quartiere (questo dato proviene dalla Verifica sull’applicabilità della Valutazione di Impatto Ambientale, a cura dell’ufficio VIA della Regione Lazio, 2004). Tenendo poi conto delle statistiche sulle autovetture per la città di Roma, dove sarebbero presenti circa 980 veicoli ogni 1000 abitanti, si rivela l’inefficienza progettuale che prevede non più di 3500 parcheggi. “La storia dell’I-60 è un corollario negativo della più grande vittoria ambientalista degli ultimi anni, ovvero contro l’edificazione del Parco di Tor Marancia – spiega il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci – sulla zona dell’I-60 era già previsti 200.000 mc di costruzioni, che sono stati raddoppiati in redistribuzione degli oltre 2 milioni non più edificati a Tor Marancia. Brindammo quando vincemmo questa battaglia – ricorda Catarci, allora solamente attivista – ma ha certamente creato le difficoltà attuali. Lì è prevista una strada che dal Centro Commerciale I Granai arriva fino a via del Tintoretto e che sarà insufficiente, per questo abbiamo più volte richiesto una revisione del progetto – continua Catarci – all’Assessore Corsini e al Sindaco Alemanno, dicendo che la situazione di contesto è molto cambiata da quando era stato approvato. Il Sindaco ha risposto, con una lettera aperta del giugno 2010, che non si poteva cambiare nulla. Noi pensiamo che vada rivisto, perché possono saltare gli equilibri sulla mobilità e sulla qualità della vita”. Le problematiche sulla viabilità e sull’impatto ambientale dell’opera non sono però le uniche criticità riportate dai cittadini. Negli ultimi anni grazie ai sondaggi sono stati scoperti importanti reperti archeologi risalenti all’età romana dei quali, come spiega Catarci, “la soprintendenza sarebbe felice di prendersi carico, ma solo qualora nella zona non insista un quartiere, altrimenti verranno ricoperti o lasciati all’abbandono. Una città come la nostra – continua Catarci – dovrebbe interrogarsi su questo, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dovrebbe superare anche un diritto acquisito”. Dello stesso avviso è Massimo Cartella, Consigliere Capogruppo Idv del Municipio XI: “Questa costruzione potrebbe abbassare la qualità della vita eliminando un’area verde con reperti archeologici di un certo valore. Bisogna ripensare un modello di città differente. Non dobbiamo sempre consumare suolo. In Europa oramai si demolisce e riqualifica. Chi si candiderà alla guida di questa città deve essere premiato solo se ha un modello che punti su questo”. I cittadini il 21 aprile si sono riuniti in assemblea per decidere quali iniziative intraprendere: “Le nostre richieste sono semplici – spiega Stefano Salvi, Presidente del Comitato – vogliamo una moratoria sul progetto, l’avvio del tavolo di confronto per discutere le alternative al progetto e non permettere nuove edificazioni prima che siano state realizzate la Metro D fino a Roma 70 e il prolungamento della Metro B fino al GRA”. Purtroppo, come è stato confermato durante la riunione, sembra che il cantiere aprirà definitivamente i battenti l’agosto prossimo, le alternative si riducono quindi drasticamente: “Abbiamo acquisito la convenzione fra il Consorzio e il Comune, in modo da individuare gli elementi di illegittimità e, autotassandoci – è stato anche questo il tema della riunione come racconta Salvi – presentare un ricorso al TAR”. “È molto probabile che ad agosto venga aperto il cantiere, se ne parla ormai da qualche anno e si parla anche di diritti acquisiti da parte dei costruttori – spiega Cartella – ma è utile e necessario portare avanti ogni iniziativa per contrastare l’inizio dei lavori. Sia per vie legali, che seguendo la strada politica, quest’ultima per stimolare la sensibilità dei residenti”. Anche l’opposizione municipale si è espressa in merito all’iniziativa, Andrea Baccarelli, Consigliere Pdl al Municipio XI, ha voluto ricordare da dove proviene l’autorizzazione all’opera: “Comprendo la preoccupazione dei cittadini, saremo al loro fianco per verificare che l’opera venga realizzata con il minor impatto possibile. L’I-60 è stata autorizzata dalle precedenti amministrazioni di centro sinistra, la Giunta Alemanno ha portato avanti una revisione del progetto per quanto possibile – conclude Baccarelli – è paradossale che le forze politiche fino a ieri favorevoli, oggi cerchino di cavalcare la giusta protesta dei cittadini, senza mettere in atto alcuna azione reale per contrastare l’opera”. Il Municipio, intanto cerca di vigilare sulla situazione: “Non siamo a conoscenza della data d’inizio dei lavori – conclude Catarci – è chiaro che uno striscione che annuncia la vendita degli appartamenti fa pensare che l’operazione vada avanti. Abbiamo allertato i vigili urbani per controllare la legittimità di quello striscione estremamente impattante e nel caso sanzionare eventuali abusivismi”. I cittadini continueranno la loro battaglia contro l’I-60, forti delle oltre 150 adesioni al finanziamento del ricorso al TAR, annunciando anche la raccolta di firme per la presentazione di una legge d’iniziativa popolare e ulteriori assemblee e manifestazioni pubbliche (la prossima il 17 maggio presso la scuola Primo Levi alle 17.00). Continueremo a monitorare l’avanzamento dei lavori e le iniziative messe in atto dai cittadini, sta di fatto che potrebbero essere gli ultimi mesi in cui su Grotta Perfetta, pur restando incolonnati, si potrà godere di un gran bel panorama.

Leonardo Mancini

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