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Ex Mercati: le domande del Municipio sul luogo di culto

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Caratci: “Chi e perché l’ha voluto?”

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DAL MUNICIPIO VIII – Dopo il nostro articolo (uscito su URLO N.125 del mese di maggio), oggi anche il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, ha parlato del ‘luogo di culto’ che sarebbe stato inserito all’interno del progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali. Il Presidente parla del “sopralluogo effettuato presso l’area degli ex Mercati Generali dalla Commissione consiliare municipale”, il 10 aprile scorso, aggiungiamo noi, durante il quale “si è appreso che nel progetto definitivo di riqualificazione è stato inserito, in prossimità di Ponte Settimia Spizzichino, uno spazio per la realizzazione di un edificio di culto, in particolare una cappella”. 

LE DOMANDE SULLA VICENDA – Il Presidente in merito a questa vicenda si pone alcune domande che definisce ‘Ineludibili’: “Chi e perché ha fatto tale scelta, peraltro senza nessun confronto democratico? Perché tale novità non è stata illustrata nell’incontro pubblico recentemente organizzato alla Casa della Città sull’argomento? – avvenuto il 27 aprile scorso Ndr – E, soprattutto, in base a quale analisi si è individuata tale presunta esigenza?”. Il minisindaco passa poi ad elencare i molti luoghi di culto già presenti nel quadrante, dalla Basilica di San Paolo fino alla parrocchia di San Benedetto; puntando invece il dito contro le mancanze della zona: servizi pubblici, strutture scolastiche e per l’infanzia. “Se c’era la possibilità di recuperare qualcosa – aggiunge il Presidente – ragionevolezza e interesse pubblico avrebbero voluto che si scegliesse di finalizzarli a scopi educativi o culturali, mentre inspiegabilmente è spuntata l’opzione spirituale”.

PERCHÉ SE NE PARLA SOLTANTO ORA? – Tra le domande poste dal Presidente mancano però i motivi per i quali soltanto ora arriva la notizia dell’individuazione di un luogo di culto nell’area. Al sopralluogo nel cantiere, avvenuto il 10 aprile, hanno partecipato molti dei consiglieri del Municipio VIII, così come alla riunione del 27 aprile alla ‘Casa della Città’. Inoltre questa notizia è arrivata a tanti cittadini e alla stampa. In ogni caso il presidente parla di uno ‘scivolone’ dell’assessorato alla Trasformazione Urbana e della Giunta Capitolina che, a quanto afferma Catarci: “Ha fatto un buon lavoro nel tirare fuori il progetto dalle secche in cui si era incagliato, con il cantiere immobile per anni, permettendo l’attuale ripresa dei lavori – seguita – Perché ora questo scivolone? Di sicuro, infatti, si è di fronte all’ennesima scelta calata dall’alto, in spregio al ruolo e alle competenze del Municipio nella definizione di atti di governo del territorio ed al più elementare principio di partecipazione dei cittadini. Probabilmente, poi, senza chiarimenti ad oggi non pervenuti è pure difficile credere al fatto che si sia agito mossi dall’interesse collettivo”.

LA REPLICA AL CENTRO DESTRA – Non manca la stoccata al centro destra municipale, rivolta in particolare al neo-consigliere di Lega dei Popoli con Salvini, Andrea Baccarelli, che proprio al nostro giornale aveva dichiarato: “Nutriamo dei dubbi su questo luogo di culto. Lo diciamo da subito: no a Moschee nei nostri territori. Evitiamo che su questo Municipio, dopo le coppie di fatto e il testamento biologico, si continui a cancellare l’identità dei nostri quartieri – conclude Baccarelli – Se non avremo garanzie in breve tempo saremo pronti a fare le barricate”. Dal Presidente Catarci arriva la replica: “Il solito centro destra dal pensiero semplice ha subito affilato le armi della demagogia apprestandosi a dar vita alla consueta crociata sciacallesca, ma poi è rimasto deluso dal fatto che non si trattasse di una moschea né di nessun altro elemento estraneo all’alveo del Cattolicesimo – conclude – A quelle latitudini politiche basta poco per rassicurarsi”.

Leonardo Mancini