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Fosso delle tre Fontane: arriva la diffida dei costruttori

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Dopo l’avvio dei lavori di ripristino, il Consorzio diffida il Comune ad interrompere gli interventi

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LA DIFFIDA – Dopo l’avvio dei lavori di ripristino del Fosso delle Tre Fontane, che dovrebbero durare circa 90 giorni, lo scontro sull’edificazione dell’I-60 non sembra placarsi: “Siccome in questo Paese mai nulla fila liscio e nulla è normale (o almeno nel verso della legalità), già arrivano nuove e curiose informazioni – spiega una nota del M5S – sembrerebbe che il Consorzio di Grottaperfetta, cioè il consorzio di costruttori che sta edificando di fianco all’area vincolata del Fosso delle Tre Fontane, abbia diffidato il comune a voler disporre l’immediata interruzione di tali interventi”.

IL RIPRISTINO – Sul Fosso delle Tre Fontane è stato aperto un cantiere in danno da parte del Municipio VIII. “Il Municipio – spiegano il Presidente Andrea Catarci e Massimo Miglio, Assessore all’Urbanistica – ha sempre sostenuto che la tutela ambientale e il rispetto dell’assetto idrogeologico dell’area sono condizioni essenziali e non possono prevalere altre logiche come la dissennata idea di edificare sopra il Fosso. Questi sono argomenti quanto mai di attualità ed importanti, visti i cambiamenti climatici che stiamo vivendo e l’allerta per le perturbazioni abbondanti che si stanno abbattendo su Roma come sul resto della nazione”. Il Coordinamento Stop I-60, che da tempo si batte contro le edificazioni della zona, ribadisce l’appoggio alle azioni del Municipio: “Tutela del territorio, salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico e legalità, sono gli elementi per cui si battono da tempo i cittadini. Ora l’attenzione si sposta sul progetto edificatorio che ha aperto la strada a tutto questo: la lottizzazione nota come I-60 che in virtù di tale ripristino dell’equilibrio ambientale dovrà essere, per forza di cose, rimessa in discussione. Il nostro coordinamento – seguitano – sta predisponendo una richiesta alle istituzioni e agli uffici comunali competenti, perché si attengano alle disposizioni di legge e al rispetto degli standard urbanistici previsti dal Piano regolatore generale e dalle relative norme tecniche di attuazione”.

I VINCOLI SUL FOSSO – La nota del M5S, firmata da Federica Daga (Commissione Ambiente Camera dei Deputati), Devid Porrello (Commissione Urbanistica Regione Lazio), Daniele Frongia (Commissione Urbanistica Roma Capitale) ed Enrico Stefano (Commissione Ambiente Roma Capitale), seguita sottolineando la presenza dei vincoli sull’area: “Ricordiamo ad onor del vero, che il Fosso c’è, c’è sempre stato e ci sarà sempre e che l’area ha i vincoli previsti per legge. Aggiungiamo che dalle informazioni disponibili, la Delibera n.215 del 23/04/2014 della Regione Lazio che aveva l’intenzione di rimuovere il vincolo sul fosso, è stata per tempo impugnata al T.A.R. da un comitato di cittadini”. Le richieste avanzate dal M5S sono chiare e tutte rivolte ad accertare le colpe in questa vicenda: “Chiediamo a tutte le parti coinvolte di focalizzare i propri sforzi nell’individuazione dei responsabili che negli scorsi anni sarebbero stati soggetti di violazione del vincolo, come riveniente dalle foto aeree disponibili on-line. Il Movimento 5 Stelle – concludono – come la società civile tutta, è impegnato nella tutela del territorio e delle risorse ambientali, in un inedito percorso di legalità a Roma”.

Leonardo Mancini