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Garbatella: continua la polemica sulle riprese de I Cesaroni

Lo scontro si concentra sullo spostamento temporaneo di un centro estivo dalla scuola di piazza Damiano Sauli

GARBATELLA – Al centro di una crescente polemica c’è la scuola dell’infanzia Coccinella in piazza Damiano Sauli a Garbatella, nel Municipio VIII, dove il centro estivo previsto per luglio sarà temporaneamente spostato per far spazio alle riprese della nuova stagione della serie televisiva I Cesaroni. Le riprese sono in programma dall’11 al 29 luglio e renderanno necessario il trasferimento delle attività per decine di bambine e bambini iscritti al servizio estivo.

La questione è stata sollevata da Fratelli d’Italia, che ha espresso preoccupazione per l’impatto della decisione sulle famiglie e sull’organizzazione del servizio. In una nota congiunta, il senatore Andrea De Priamo e i consiglieri municipali Lorenzo Mevi, Maurizio Buonincontro, Franco Federici, Alessio Scimè e Sabrina Vicino hanno definito lo spostamento “una decisione grave e insensata”, sottolineando come sia avvenuto “senza alcuna considerazione per le esigenze delle famiglie e dei minori, molti dei quali in tenerissima età”.

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Il gruppo consiliare ha criticato la scelta di autorizzare una produzione televisiva proprio nel pieno della stagione estiva, proponendo come alternativa il mese di agosto, quando molte strutture scolastiche sono già chiuse. “Le famiglie della Garbatella meritano rispetto, ascolto e trasparenza da parte delle istituzioni”, affermano i rappresentanti di FdI, chiedendo spiegazioni ufficiali da parte del Municipio VIII e del Comune di Roma.

In risposta all’accaduto, Fratelli d’Italia ha convocato per lunedì prossimo una seduta straordinaria della Commissione municipale Controllo e Garanzia, durante la quale è attesa la presenza della Giunta municipale per fornire chiarimenti sulle autorizzazioni concesse e sui criteri che hanno portato allo spostamento delle attività.

Oltre alla richiesta di spiegazioni, viene avanzata la proposta di misure di sostegno per le famiglie coinvolte, come forme di compensazione per il disagio subito. “Ben vengano le riprese della serie tv, ma non a scapito dei bambini e delle famiglie”, si legge nel comunicato. “La cultura e la produzione audiovisiva devono poter convivere con la vita delle comunità locali, non imporsi su di essa”.

Redazione