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Montagnola: il parcheggio della discordia

Raccogliamo la segnalazione sulle criticità

MONTAGNOLA – “Il 16 Settembre sono stati realizzati quattro parcheggi per moto di fronte al nostro portone”. Inizia così la petizione contro il parcheggio moto di via Badia di cava al numero 56, indirizzata al Presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri e all’Assessora ai Lavori Pubblici dello stesso Municipio, Paola Angelucci. La notizia è stata posta alla nostra attenzione da Enrico Lupardini, consigliere municipale del M5s, il quale aggiunge la sua indignazione a quella dei residenti della zona.

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LE PERPLESSITA’ DEI CITTADINI

“Il parcheggio proprio non doveva esserci”, sottolineano lo stesso Lupardini e gli abitanti che hanno cominciato la raccolta firme. “Andrebbero tutelati i pedoni e non sottratti spazi a questi dedicati per lasciarli a parcheggio per pochi”, afferma un punto della petizione. Non doveva esserci però soprattutto per la sua pericolosità e il dislivello della stretta rampa d’accesso. Quest’ultima infatti è stata progettata con un dislivello eccessivo, tanto da costringere i motociclisti a salire sul marciapiede con la moto accesa, contrariamente da quanto indicato dalla segnaletica orizzontale. “L’incrocio della piccola rampa con l’uscita sia del parcheggio adiacente sia con il passaggio pedonale del palazzo a fianco, rendono il tutto ancora più pericoloso – seguita Lupardini – Le moto poi ingombrano la visibilità dell’uscita del parcheggio sotterraneo. Così le macchine che escono da quest’ultimo non hanno la giusta visuale su chi transita sulla via”. L’inutilità dell’opera è sottolineata ancor di più dai residenti, quando fanno notare la presenza di un ampio parcheggio molto vicino al loro civico. Scendendo solamente di una ventina di numeri si arriva infatti al già presente parcheggio sito in via Badia di cava 36. Insomma sembra che per i residenti del civico 56 e della zona, la creazione di uno spazio esclusivo per le moto davanti al proprio palazzo non abbia molto senso. Anche infine per non avallare la logica di chi vuole parcheggiare la moto sotto il suo portone in quanto non basterebbero tutti i marciapiedi.

Giancarlo Pini