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Garbatella, Moby Dick: da FdI arriva la richiesta di un luogo aperto a tutti

bagni pubblici inaugurazione esterno

De Priamo-Roscani (FdI): “Sia spazio pubblico e non l’ennesimo centro sociale”

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LA STRUTTURA – Nella giornata di ieri 8 novembre si è svolta l’inaugurazione della Biblioteca Moby Dick, ricavata all’interno dei locali degli ex bagni Pubblici di via Ferrati grazie ad un protocollo siglato nel gennaio del 2014 tra Municipio, Regione (con Laziodisu), Roma Tre e l’Ater come proprietaria dell’immobile. All’interno dello storico edificio troverà posto una biblioteca in collegamento con le strutture universitarie e comunali con un servizio di prestito dei libri, un’emeroteca, anche digitale e uno spazio polivalente, mente nella parte centrale si svolgeranno seminari e convegni. Inoltre nella struttura si svolgeranno anche le attività di una scuola di Italiano per stranieri.

SULLA FRUIBILITÀ DELLO SPAZIO – Dagli esponenti locali e comunali di Fratelli d’Italia sono però state espresse alcune preoccupazioni in merito alla fruibilità della biblioteca da parte di tutte le componenti sociali che costituiscono e frequentano il territorio. Sono il consigliere comunale, Andrea De Priamo, e il coordinatore locale, Fabio Roscani, a prendere la parola sulla vicenda: “Riteniamo sia importante che il presidente Zingaretti e l’assessore Smeriglio possano garantire la piena fruibilità dello spazio ed il pluralismo culturale nell’espressione di contenuti. Appare infatti evidente – seguitano i due esponenti di FdI richiamando l’iter che ha portato all’identificazione del progetto – che l’operazione nasce dall’ennesima occupazione abusiva da parte di gruppi che negli anni si sono appropriati, grazie alla complicità di sedicenti istituzioni, di beni pubblici senza alcun tipo di bando o evidenza pubblica in tutta la città ed in particolar modo nel Municipio VIII e nel quartiere di Garbatella”.

RIVOLGERSI ALLA COMUNITÀ DI QUARTIERE – Anche la presenza delle attività della scuola di Italiano per stranieri, così come l’accenno di Zingaretti alla candidatura della biblioteca come ‘casa delle culture’, sono finite sotto esame: “Non comprendiamo poi per quale motivo la struttura debba essere indirizzata in via prioritaria ad attività in favore di cittadini stranieri, come dichiarato da Zingaretti, e non rivolgersi piuttosto alla intera comunità di quartiere e cittadina – aggiungono De Priamo e Roscani – Non vorremmo che vi fosse una copertura istituzionale ad un uso privato senza assegnazione pubblica, chiediamo pertanto alle autorità regionali di precisare meglio questi aspetti e di garantire che i fondi pubblici sono stati utilizzati per la collettività e non per singoli gruppi, cosa che oltre a costituire un reato penale sarebbe l’ennesima beffa per i cittadini del quartiere”.

LeMa