Home Municipi Municipio VIII

Garbatella: parco e orti nel mirino dei vandali

L’area verde di via Rosa Raimondi Garibaldi continua a subire intrusioni e furti di legna, un fenomeno strettamente legato a quello dello sfruttamento della prostituzione

GARBATELLA – Da anni il Circolo Legambiente Garbatella cura il Parco tra via Rosa Raimondi Garibaldi e la Colombo. Un’area verde da oltre 4 ettari che è stata bonificata e rimessa nella disponibilità dei cittadini anche grazie al lavoro quotidiano dei volontari che animano il parco. Negli ultimi mesi però l’integrità degli orti, delle aree giochi e degli arredi è stata messa a dura prova da alcuni atti vandalici che i volontari non hanno tardato a denunciare e contrastare.

Ads

I DANNI AL PARCO

Dal Circolo Legambiente spiegano come da sempre i volontari abbiano dovuto far fronte a piccoli danneggiamenti e furti. Purtroppo però, a partire dall’inizio dello scorso inverno, questi episodi sono aumentati notevolmente sia dal punto di vista della frequenza che della gravità. In particolare la segnalazione riguarda l’area del parco meno visibile durante le ore notturne, quella a ridosso della Cristoforo Colombo. In questo punto infatti, il più riparato del parco, si concentra il fenomeno della prostituzione. “Basta pensare che durante una pulizia in primavera –raccontano – in una sola mattinata abbiamo rimosso oltre 150 preservativi”. Gli esposti e le denunce presentate dal Circolo Legambiente parlano anche di ingenti furti di legna, utilizzata in gran parte per i fuochi appiccati dalle prostitute ai lati della strada per riscaldarsi e, allo stesso tempo, segnalare la loro presenza. Si tratta di parte delle staccionate, panchine e tavolini. Oltre ai paletti che sorreggono i giovani alberi. “Tutto il legno che è asportabile – raccontano dal Circolo – sparisce nottetempo”.

LA CHIUSURA PARZIALE

I volontari hanno anche fatto alcuni sopralluoghi con le forze dell’ordine e il gruppo di zona della Polizia Locale. In ogni caso il consiglio ricevuto è stato quello di chiudere l’area durante la notte. Un’attività piuttosto difficile da realizzare, soprattutto per l’ampiezza dell’area verde, oltre che per la volontà di mantenere il parco fruibile per la cittadinanza. Alla fine però anche i volontari hanno ceduto, dopo che a finire vandalizzato è stato l’orto sospeso realizzato con la Lega del filo d’oro. Così, circa un mese e mezzo fa, il Circolo Legambiente ha deciso di chiudere durante la notte gli ingressi lungo via Colombo e su via Drago Mazzini (il parcheggio vicino la Regione Lazio), lasciando ancora aperto quello su via Rosa Raimondi Garibaldi. Questo ha però comportato l’inizio di una vera e propria lotta tra i volontari e quanti durante la notte continuano ad accedere al parco.

UNA LOTTA IMPARI

La chiusura parziale ha fatto si che quasi tutte le sere venisse divelta parte della recinzione nelle aree meno visibili del parco. Dei veri e propri accessi che, ogni mattina, i volontari sono costretti a richiudere con filo di ferro e catene. Con questo espediente, nonostante il dispendio di fondi e di energia dei cittadini, sembrano essere diminuiti i furti, anche se l’utilizzo improprio del parco, sempre legato alla prostituzione, non è cessato.

LA SICUREZZA DEL PARCO

Il Circolo Legambiente è stato ascoltato dal Municipio VIII su questa vicenda, partecipando al tavolo per la sicurezza. Le richieste fatte dai volontari, riguardano principalmente la possibilità che il parco venga fornito di una nuova e più sicura cancellata, delle telecamere e una maggiore illuminazione, soprattutto sul lato della Cristoforo Colombo. “Tanti cittadini ci hanno scritto manifestando la loro solidarietà – spiegano i volontari – quello che chiediamo a tutti i residenti della zona, e a chi si trova a passare da quelle parti è di segnalare al 112 eventuali attività sospette”. Naturalmente a margine di questa vicenda resta il problema dello sfruttamento della prostituzione che su tutto quel tratto di via Cristoforo Colombo è da sempre molto fiorente. Non infatti la prima volta che spieghiamo come il parziale isolamento dell’area dell’ex Fiera di Roma, assieme ai vecchi sottopassi e al lungo tratto di parco al margine della carreggiata siano terreno fertile per questa attività.

Leonardo Mancini