Tratto da Urlo n.233 aprile 2025
GARBATELLA – Per oltre 50 anni di sacerdozio Padre Guido è stato un vero e proprio punto di riferimento per la Garbatella e per i quartieri limitrofi. Sacerdote della “chiesoletta” di piazza Sant’Eurosia e insegnante dell’Istituto Cesare Baronio, in tanti nel quartiere ricorderanno il giorno dei suoi funerali nell’aprile 2014, quando migliaia di persone attendevano stipate sulla piazza antistante la chiesa ormai gremita da ore.
Già cinque anni fa, dal Comitato di quartiere Garbatella, era arrivata una richiesta per l’intitolazione di una strada o di uno spazio alla memoria di Padre Guido Chiaravalli. Allora la richiesta venne fatta con una lettera indirizzata all’allora Sindaca Virginia Raggi. Purtroppo il tempo che deve passare dalla morte di un personaggio illustre prima di poter richiedere l’intitolazione di una strada è di almeno dieci anni. Per questo ora è il Consiglio del Municipio VIII ad aver avanzato nuovamente la proposta.
Il 19 marzo scorso infatti è stata approvata all’unanimità una mozione per chiedere al Sindaco Gualtieri di dedicare alla memoria del sacerdote un luogo simbolico della città. Il documento, presentato come primo firmatario dal consigliere di Sinistra Civica Ecologista, Massimo Lucidi, ha trovato il consenso di tutte le forze politiche. Il gruppo di SCE in Municipio VIII, con una nota, ha infatti ricordato che “ci sono storie straordinarie, che non vanno mai dimenticate. Quella di Padre Guido, storico sacerdote di Garbatella è una di queste. Per più di 50 anni, Padre Guido è stato un punto di riferimento per diverse generazioni del quartiere – e ancora – Una figura di immensa statura spirituale, sociale e culturale che ancora oggi è ricordata con profondo affetto. Il Consiglio Municipale – concludono – ha approvato all’unanimità la nostra mozione per chiedere che Roma Capitale prenda in carico la richiesta di intitolare una via o uno spazio pubblico a Padre Guido. Un segno di riconoscimento importante per una personalità che ha segnato così profondamente la vita delle persone del nostro territorio”.
Andrea Calandra
