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I-60: cantiere fermo e cittadini in attesa del TAR

Presentato anche un esposto alla Procura della Repubblica e un’interpellanza Parlamentare da parte dell’Idv

 

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GROTTA PERFETTA – Continua in questi giorni la mobilitazione della cittadinanza sulla questione dell’I-60. Il nuovo quartiere di 400.000 mc, che dovrebbe sorgere al lato di via di Grotta Perfetta. Già in passato abbiamo trattato la vicenda, ma è bene ricordare ancora una volta quali saranno le caratteristiche e le problematiche di questo nuovo insediamento. Della cubatura totale, già in passato raddoppiata con le compensazioni della tenuta di Tor Marancia, circa 120.000 mc saranno impiegati per la costruzione di 16 palazzi residenziali disposti a semicerchio. L’altezza dei palazzi varierà dai più bassi (5 piani), vicini a via di Grotta Perfetta, fino a strutture di 7 piani in prossimità di via Ballarin. Con questo nuovo intervento urbanistico ci sarà un aumento dei residenti di circa 3500 unità che, durante le ore diurne, potrebbero arrivare a 4700 a causa della cubatura predisposta a servizi. Quello che il comitato ‘Cittadini per la Salvaguardia dei Beni Comuni’ ha sempre criticato dell’opera, oltre allo scempio paesaggistico, è la mancanza di un piano traffico che tenga conto dei nuovi residenti. Considerando l’attuale sistema stradale della zona, per non parlare dello stato in cui versano i collegamenti dei mezzi pubblici, le nuove unità abitative e gli occasionali avventori del settore servizi, non produrranno altro che l’ulteriore congestione di strade già al limite della percorribilità. Ma le criticità avanzate vanno anche verso il disinteresse nei confronti dei reperti archeologici ritrovati nel sottosuolo. Le ultime indiscrezioni sull’inizio dei lavori davano per certo il mese di agosto tuttavia, nel momento in cui scriviamo, il cantiere non è stato ancora aperto. In questo lasso di tempo i cittadini non hanno smesso di occuparsi della questione e hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio per fermare i lavori di edificazione. Fra le motivazioni avanzate ci sono i caratteri del paesaggio che verrebbero definitivamente stravolti, le difficoltà per la zona di supplire alle necessità dei nuovi residenti, ma anche le caratteristiche archeologiche del territorio che si sta andando ad edificare. Durante le indagini del febbraio 2008, sono stati rilevati ritrovamenti archeologici di pregio che, a parere di molti, avrebbero dovuto portare ad una revisione, se non addirittura l’abbandono totale, del progetto. Tra i ritrovamenti ci sono due tracciati stradali con basoli, alcuni resti di necropoli risalenti al I e II secolo d. C., una fattoria evolutasi in villa suburbana con pregevoli mosaici e un condotto idrico ramificato. L’importanza archeologica dell’area è confermata anche dalla nota del 2009 (prot. n. 14936 del 26 maggio 2009) con cui la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, rilevando il ‘carattere insediativo archeologico della vasta area’, chiede, ulteriori approfondimenti. Il Senatore Stefano Pedica, già presente alla manifestazione indetta dal Comitato, ha voluto manifestare la sua vicinanza ai cittadini in questa battaglia interessandosi della tempistica delle rilevazioni archeologiche: “È stato riferito che le indagini sono proseguite fino al 18 aprile 2011 quando, inspiegabilmente, nell’imminenza di una manifestazione di protesta dei cittadini, svoltasi il 21 aprile accanto all’area degli scavi, tutti i ritrovamenti sono stati ricoperti”. In relazione a questa particolare vicenda il Comitato ha più volte richiesto la relazione scientifica relativa ai ritrovamenti, senza ottenere alcun seguito. Dal punto di vista dei cittadini, già la sola presenza di reperti di questo tipo avrebbe dovuto portare al fermo dell’opera: “Il caldo estivo non ha fiaccato la volontà dei cittadini che si oppongono al progetto di edificazione dell’area compresa tra via di Grotta Perfetta e via Ballarin – dichiara la portavoce del comitato, Giuseppina Granito – Nel mese di luglio è stato depositato il ricorso al TAR e contestualmente, grazie all’intervento del senatore dell’Idv Stefano Pedica, è partito un esposto alla Procura della Repubblica insieme a una interrogazione parlamentare”. Nei giorni scorsi Pedica è tornato a manifestare il suo interesse sulla questione, attaccando gli interessi dei costruttori e il disinteresse della Giunta Capitolina: “Pur di fare un piacere agli amici costruttori, Alemanno chiude gli occhi sul fatto che durante i lavori preliminari siano stati ritrovati dei reperti archeologici di grande pregio. Un episodio – sottolinea il senatore dell’Idv – che avrebbero dovuto determinare una revisione, se non addirittura l’abbandono totale del progetto I60”. Anche la Regione, altra strada intrapresa dai cittadini, ha risposto negativamente alla richiesta di una valutazione di impatto ambientale. “Insieme ai residenti – conclude Pedica – ci opporremo alla realizzazione di questo nuovo mostro edilizio. Chiederemo controlli più capillari, una rivisitazione degli atti e l’intervento delle autorità competenti. Ed è ora di ricordare che anche i cittadini hanno il diritto di esprimere il proprio parere su opere che li riguardano da vicino”. Dalla rappresentanza Municipale dell’Idv arriva la soddisfazione per questo intervento: “Siamo felici dell’interesse del Senatore Pedica – dichiara il Capogruppo dell’Idv al Municipio XI, Massimo Cartella – il fatto poi che appartiene al mio stesso partito, aumenta la mia soddisfazione considerato il silenzio assordante di tutte le altre forze politiche su questo tema. Mi auguro che della questione I60 si ritorni a parlare nelle sedi politiche opportune assieme – conclude Cartella – allo scellerato progetto della Giunta Alemanno di voler cancellare 2000 ettari di campagna dell’Agro Romano per costruire nuove case che non servono a nessuno, visto che gli edifici sfitti, vuoti e inutilizzati sono a Roma circa 240mila. Utilizzare la scusa dell’housing sociale non convince, sembra più l’ennesimo regalo ai costruttori”. Alle accuse di inefficienza mosse dall’Idv risponde prontamente il Consigliere del Pdl al Municipio XI, Andrea Baccarelli: “Quello di Pedica più che un intervento istituzionale sembra essere una strumentalizzazione. Da tempo diciamo che qualora ci fossero i presupposti per bloccare o ridimensionare il progetto saremo pronti a seguire la faccenda da vicino – conclude Baccarelli ricordando la paternità della vicenda – Purtroppo questa situazione è uno strascico del disastroso governo delle giunte di sinistra. Quello che ci chiediamo è: dov’erano questi personaggi quando questo progetto è stato approvato?”.
Nonostante le polemiche politiche i cittadini riunitisi in comitato chiedono solo che le loro ragioni vengano ascoltate: “Siamo rimasti vigili e abbiamo intrapreso tutte le strade possibili – dichiara la portavoce dei cittadini – abbiamo inoltre fatto partire una raccolta di fondi per le spese del ricorso al TAR, aperta a tutti coloro che volessero collaborare. La campagna d’autunno – continuano dal coordinamento – vedrà interventi di grande impatto mediatico e simbolico, per sensibilizzare quanta più popolazione possibile a una battaglia contro quella che può essere definita una delle operazioni politico-urbanistiche più rilevanti degli ultimi decenni”.


Leonardo Mancini