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I-60: partono le opere di urbanizzazione, con lo spettro del Piano Casa

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Il Consiglio Municipale vota contro l’aumento delle cubature e impegna ad aprire un tavolo con Comune e Regione

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Tratto da URLO n. 108 di ottobre 2013

GROTTA PERFETTA – Nelle ultime settimane si sono susseguite le segnalazioni dei cittadini allarmati dai lavori nell’area dell’I-60. Il coordinamento Stop I-60 si è prodigato nell’informare che si tratta della sola realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e non dei palazzi del nuovo quartiere: “Vogliamo tranquillizzare i cittadini – spiega la portavoce del Coordinamento, Giuseppina Granito – Non sono ancora iniziate le edificazioni vere e proprie che, comunque, crediamo di riuscire a bloccare a causa delle troppe incongruenze”. Ma la vicenda di Rinascimento 2012, questo il nome che dovrebbe assumere il quartiere, si è discussa anche nell’Aula del Municipio VIII dove, in due occasioni, si è parlato dell’aumento di cubature legato al Piano Casa della Regione Lazio. Il 10 settembre, il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, e l’Assessore all’Urbanistica Massimo Miglio, hanno risposto all’interrogazione dei Consiglieri M5S, Valentina Vivarelli e Carlo Cafarotti. Semplici e dirette le domande poste: “Il cantiere sta operando nei termini di legge? Per mantenere gli impegni presi quali atti si intendono intraprendere, e quale la tempistica? Quali sono le misure concrete per la valorizzazione dei ritrovamenti archeologici?”. Le risposte sarebbero state vaghe, secondo i consiglieri 5 Stelle: “Un comizio e anche fuori tema, abbiamo chiesto atti concreti, hanno risposto che si farà il possibile”. Cafarotti ha poi rilanciato sull’aumento di cubature in virtù del Piano Casa: “In Comm. Urbanistica ho chiesto se i costruttori possano usufruire del Piano, in quanto l’aumento delle cubature è previsto solo per edilizia esistente e per cantieri aperti con titolo edilizio abilitativo. In quell’occasione mi è stato detto che il Piano si applica solo ad edifici completati entro settembre 2010. Dunque, se il consorzio ha fatto richiesta, equivale ad un bluff per sedersi ad un negoziato con più forza di quella che possiede”. Sulla vicenda del Piano Casa è quindi intervenuto il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci: “La capacità distruttiva del Piano è una mina vagante su tutto il territorio. Escludere il problema è un’azione da irresponsabili, il rischio per l’I-60 esiste. Oltre alla strumentale interrogazione quali sono i passi dell’opposizione per incidere sul problema? – si chiede il Presidente – Proviamo invece a mettere in discussione un progetto pericoloso e vecchio, sapendo che questa è una partita che dobbiamo riaprire guardando alla riduzione delle cubature, alla tutela dei reperti archeologici e alla mobilità”. Anche il Consigliere Sel, Massimo Cartella, da sempre vicino alla lotta del Coordinamento, ha richiamato la riduzione delle cubature come unica alternativa: “Da tempo protendo per la riduzione delle cubature di questo progetto ormai totalmente estraneo al tessuto di questo quadrante. Credo che le azioni da portare avanti vadano concertate con l’Amministrazione comunale in un clima rinnovato di collaborazione che, fino ad oggi, non si era mai visto”. In sede di interrogazione l’Assessore Miglio ha spiegato che esistono altri modi per accedere al Piano Casa, su tale argomento abbiamo chiesto un chiarimento: “Per l’I-60 ci sono molti procedimenti per chiedere nuove cubature, esiste la possibilità di un aumento del 10% con il mutamento della destinazione d’uso”. In risposta a questa precisazione il Capogruppo 5 stelle Cafarotti afferma: “L’Italia è fatta di escamotage ma se l’interlocutore è un’amministrazione pubblica ferrea sulle regole, queste astuzie non hanno alcuno spazio. Se la macchina pubblica è fatta da persone integerrime non otterranno le autorizzazioni”. Ma il vero problema delle edificazioni secondo Miglio rimane la convenienza per i costruttori di investire in questi interventi: “Se per le unità abitative invendute non si imporrà l’Imu, il costruttore non pagherà tasse su un capitale che non si svaluta, un incentivo immorale alla speculazione”. Sulle compensazioni e sulla possibilità reale di incidere sul fenomeno, l’Assessore è più cauto: “C’è una sentenza del CdS che obbligherebbe a risarcire per i mc tolti. Ogni Giunta cerca di accontentare l’elettorato e scarica il problema altrove, in aree meno appetibili, che portano a nuovi aumenti”. In risposta a queste considerazioni i cittadini del Coordinamento Stop I-60 hanno invece intenzione di continuare a lottare per l’annullamento delle compensazioni: “Ci stiamo muovendo a livello romano per riconsiderare quest’istituto, un artifizio fondato sul nulla. Non si può continuare a leggere tutto secondo la logica del denaro, eliminare delle compensazioni potrebbe portare il costruttore ad occuparsi di ristrutturazioni o della manutenzione delle strade di Roma, tutto il resto sono solo speculazioni edilizie”. L’altro filone della strategia di contrasto riguarda i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi: “In Comm. Urbanistica ci stiamo attivando per rivedere il vincolo – spiega Cafarotti in relazione all’edificazione di una strada sulla villa romana presente sull’area – Se un domani ci fossero i fondi per valorizzarla, bisogna preventivarne oggi la possibilità. Abbiamo proposto di cercare nella Soprintendenza chi possa indicarci come ottenere la variazione del vincolo”. Non molla l’opposizione con il Consigliere Pdl, Simone Foglio, che ricorda come il progetto venga da lontano: “Sono passati anni, è cambiata la densità abitativa, non sono state realizzate opere infrastrutturali ed è cambiata la viabilità. Siamo contrari all’adesione al Piano Casa inoltre, dopo che per cinque anni Catarci ha abbaiato alla luna, oggi ha la possibilità di chiamare l’Assessore all’Urbanistica e di azzerare il progetto, dimostrasse che dal primo ottobre l’I-60 verrà cancellato”.
Altro importante appuntamento, che ha visto presenti in Aula alcuni dei cittadini del Coordinamento, è stato il Consiglio municipale del 30 settembre dove è andata in discussione una mozione contraria alla richiesta di aumento di cubature derivanti dal Piano Casa. Ben 9 comparti sarebbero interessati alle richieste di aumenti. Un totale di cubature che potrebbe arrivare alle 12.000 unità, se tutti i costruttori decidessero di utilizzare questo strumento. “A partire da marzo sono arrivate 9 richieste da parte dei consorziati – ha spiegato Catarci – Su questa vicenda c’era già stato un grosso equivoco, il Piano Casa è una legge complessa che permette anche l’aumento di cubature solo con i diritti edificatori – questo avviene solo nel Lazio – in quel caso l’aumento è del 10% ma il discorso non cambia. La Regione ha fatto una discreta revisione della legge, ma non è andata abbastanza a fondo. La casistica ci presenta che lo spirito del Piano è stato stravolto, non è più per i piccoli aggiustamenti abitativi delle famiglie, ma viene tirato in ballo sui grandi progetti”. In Aula, nonostante alcune polemiche, si è arrivati ad un documento condiviso da tutti i gruppi, che richiede anche l’apertura di un tavolo con il Comune e la Regione. A proporre tale passo è stato il Consigliere Foglio: “Abbiamo avuto versioni discordanti sulla quantità di richieste pervenute, su questo dovremo fare chiarezza. Dobbiamo ragionare fuori dalle logiche politiche. La situazione è complicata, perché questi signori difficilmente rinunceranno alle cubature. C’è bisogno di un atto unanime per dare maggiore forza alla voce del Consiglio”. L’atto, poi votato all’unanimità, è stato modificato perché, a detta dell’opposizione, negava la validità del Piano per le famiglie, il target per il quale era stato proposto prima di divenire uno strumento dei costruttori. “Dal documento – spiega Valentina Vivarelli – è stata tagliata la parte in cui si affermava che il Consiglio non ritiene idoneo il Piano Casa in generale. È grave perché su questo termine si sarebbe basata la difesa dalle prossime richieste”. Intanto il Coordinamento Stop I-60 ha indetto una nuova manifestazione per continuare a sensibilizzare i cittadini: “si parte dai Granai, si attraversa il parco del Forte Ardeatino, per arrivare in via di Grottaperfetta, davanti al cantiere. Una giornata colorata, con famiglie, bambini, giovani, per volantinare, informare, parlare con la gente, spiegare cosa sta succedendo e raccogliere idee in giro. Una piccola dimostrazione della nostra presenza, per coloro che da tempo reclamano la nostra azione di contrasto all’orrore in cui vorrebbero far precipitare il nostro territorio. L’appuntamento, per tutti è sabato 12 ottobre alle 17 davanti ai Granai. Portate fischietti, pentole, coperchi, stoviglie varie per fare un bel concerto”.

Leonardo Mancini