Home Municipi Municipio VIII

Il Municipio VIII alle prese con voragini e smottamenti

Negli ultimi mesi due episodi nelle aree verdi e una strada chiusa: facciamo il punto sugli interventi e sulle tempistiche

Tratto da Urlo n.192 luglio 2021

MUNICIPIO VIII – Il territorio compreso tra l’Appia Antica e l’Ostiense in questi ultimi mesi ha dovuto fare i conti con smottamenti e voragini che si sono aperte in alcune aree verdi e su un’importante arteria di collegamento tra San Paolo e Garbatella. Abbiamo voluto coinvolgere gli assessori competenti in una ricognizione di queste criticità e degli interventi in corso per sanarle.

Ads

I LAVORI SU VIA GIOVANNIPOLI

Alla metà di giugno via Giovannipoli è stata chiusa al transito per i non residenti a causa di un preoccupante avvallamento sulla carreggiata stradale. Il Municipio VIII ha provveduto a mettere in sicurezza la strada e, tramite i fondi della manutenzione ordinaria, effettuare un primo scavo per capire quale fosse l’entità del danno. Una volta compreso il problema, a carico delle tubazioni fognarie, l’Assessora ai Lavori Pubblici, Paola Angelucci, ha richiesto l’intervento immediato di Acea. Da alcuni giorni sono quindi iniziati dei lavori per risolvere il danno al più presto. “La squadra ci conferma la chiusura del cantiere attorno al 20 luglio – dichiara Paola Angelucci – aspettiamo una risposta ufficiale di Acea”. Purtroppo quando le tubazioni hanno una perdita d’acqua questa scava in profondità e con un sostrato spesso ci vuole tempo per creare un danno visibile in superficie. “Il tema della riqualificazione della rete idrica e fognaria di Roma è centrale e dovrà essere sicuramente preso in carico dalla nuova amministrazione”, afferma l’Assessora Angelucci.

ANCORA CHIUSO IL PARCO CADUTI DEL MARE

Altra voragine importante (si parla di circa 8 metri) è quella apertasi nel Parco Caduti del Mare a Garbatella l’8 marzo scorso. In questo caso, per motivi di sicurezza, si è decisa la chiusura del parco a due passi dalla Metro. Dopo pochi giorni era stata effettuata una prima ispezione da parte di una squadra di speleologi e tecnici, che aveva rilevato la formazione nel sottosuolo di due cavità naturali (circa 4m di diametro per 1 di altezza) probabilmente formatesi a seguito della percolazione di acqua. Era stato quindi necessario riempire le cavità (con circa 20 mc di terra): un intervento concluso a fine aprile e che avrebbe permesso la riapertura del parco dopo l’ok del Dipartimento Ambiente. “Qui è il Comune a privare i cittadini di un parco – afferma l’Assessore municipale all’Ambiente, Michele Centorrino – Da quanto sappiamo il Dipartimento ha fatto fare indagini ulteriori a maggior tutela. Va bene, ma ci hanno messo un mese e da circa due settimane non abbiamo riscontri sull’esito”. Per la riapertura serve la firma del Dipartimento Comunale: “Ci era stato assicurato che entro giugno si sarebbe concluso l’intervento, invece ci troviamo con un parco ancora chiuso e non manutenuto”.

Voragini-parco caduti del marePRIMI INTERVENTI SUL PARCO SCOTT

Qualcosa sembra invece muoversi sul fronte del Parco Scott, l’area verde a ridosso della Colombo e del Parco dell’Appia Antica. Qui il 7 dicembre scorso i residenti hanno segnalato uno smottamento all’altezza di via Tito Omboni e del collegamento pedonale con l’Appia Antica. C’è stato un primo transennamento, ma poi sono improvvisamente cessate le comunicazioni. Solo grazie a dei documenti di Acea i cittadini sono riusciti a conoscere quanto accaduto (lo smottamento sarebbe dovuto alla rottura del collettore che arriva fino alla vicina vasca del Fiume Almone e alla rete fognaria). “I primi interventi sono iniziati – racconta l’Assessora Angelucci – con l’installazione di un bypass del collettore danneggiato. Ora si aspettano i nullaosta del Comune e del Parco dell’Appia per procedere con il lavoro”. La tubazione è ad una profondità di circa 14 metri, quindi per effettuare la riparazione si dovrà sbancare una porzione non indifferente della collinetta: circa 15mila mc. La terra dovrà essere accantonata nel parco, per essere poi riutilizzata al termine dei lavori. “Un intervento molto impegnativo – seguita Angelucci – ”. Purtroppo ancora non è certa la data di inizio dei lavori, anche se sui tempi di intervento potrebbe valere il cronoprogramma espresso sui documenti dell’Acea in possesso dei cittadini: si parla di lavori per 120 giorni, ma che partirebbero soltanto una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni.

Leonardo Mancini