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Il Ponte della Scienza resta sospeso sulle incertezze

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Continua a slittare l’inaugurazione del collegamento pedonale tra Ostiense e Marconi

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 (Da Urlo n.110 – dicembre 2013)

MARCONI-OSTIENSE – Anche Roma ha il suo “Ponte dei Sospiri”. Si tratta del Ponte della Scienza, avviato nel 2008 e ad oggi ancora, inesorabilmente chiuso. Sospiri di incertezza e perplessità, emessi con maggior vigore a partire dalla mattina dello scorso 9 febbraio, quando venne aperto per un’anteprima lampo non più ripetuta. Sospiri di delusione per una costruzione innovativa, nata per unire con un passaggio ciclopedonale i quartieri Marconi e Ostiense e ancora in attesa di essere inaugurata nonostante i lavori siano iniziati ormai nel lontano 2008. Sospiri di speranza, come quelli del Presidente del Municipio XI, Maurizio Veloccia, che sottolinea il lavoro e le pressioni esercitate per arrivare alla conclusione della vicenda: “Come Municipio abbiamo tenuto una serie di incontri, il primo già a luglio, con gli uffici competenti di Roma Capitale, spronandoli affinché accelerassero l’esecuzione dei lavori. Contestualmente, ci siamo impegnati per migliorare e riqualificare anche il territorio circostante chiedendo che venissero effettuate ulteriori opere: una recinzione, un impianto di irrigazione e panchine per il giardinetto di fronte al Ponte. Abbiamo chiesto anche il ripristino del manto stradale della ciclabile e la realizzazione di un ulteriore tratto di pista in superficie, parallela a quella sull’argine”. Interventi necessari per poter tutelare e proteggere un patrimonio che potrebbe regalare preziose opportunità all’intero quadrante: “Il Municipio ha lavorato con passione ed impegno per dare al territorio di Marconi, insieme al Ponte, nuovi servizi ed occasioni di incontro – prosegue Veloccia – Le nostre richieste sono state accettate e sono in corso di realizzazione. Al termine di questi lavori, l’Acea dovrà provvedere all’illuminazione. Solo dopo si potrà collaudare l’opera”. Sospiri di insoddisfazione sono invece quelli del Consigliere regionale Fabrizio Santori, nelle cui parole si legge il disappunto per un obiettivo importante non ancora centrato: “Sono lavori che vanno avanti ormai da troppo tempo. Considerando che ci stiamo riferendo ad un collegamento di circa 140 metri totali tra due realtà importanti come Marconi e Ostiense possiamo ormai parlare di una vera e propria impresa, fatto ormai tipico per tutte le opere pubbliche, troppo spesso interrotte per le questioni legate ai reperti archeologici, ai blocchi della soprintendenza e, soprattutto, alle inevitabili negligenze”. La ricetta proposta da Santori per evitare il futuro riproporsi di simili contrattempi è chiara: “Servono regole precise, altrimenti questi lavori infiniti non consentiranno lo sviluppo della città. Complessivamente il ponte è costato circa 6 milioni di euro, soldi pubblici che devono necessariamente portare a un risultato e alla riqualificazione dell’area”. Anche Marco Campitelli, Portavoce Primavera Nazionale al Municipio XI, sospira nella stessa direzione di Santori: “Il Ponte della Scienza è ancora un cantiere, anche perché il collaudo non è ancora stato effettuato. Il paradosso è che sulla struttura il transito è libero: ci passano persone, biciclette e addirittura motorini”. Nell’analisi di Marco Campitelli l’attenzione viene posta sulle incongruenze di un progetto incompleto: “Nonostante siano stati spesi numerosi fondi da parte del Municipio e del Comune, la situazione è ancora quella di un anno fa con la pista ciclabile che si interrompe dal lato del Gazometro. Il ponte, che doveva essere il trait d’union tra due sponde storicamente divise, impedirebbe ora di raggiungere la Cristoforo Colombo. Dal Municipio continuano ad arrivare proclami ma al momento, a quanto vedo, nessuno vede uno spiraglio a parte il Presidente e la Giunta. Ci si nasconde sempre dietro alla penuria di fondi ma questa volta la somma a disposizione dovrebbe bastare a concludere i lavori”. Sospira d’ottimismo, invece, Massimo Cartella, Consigliere Sel del Municipio VIII: “Al momento manca solo il collaudo amministrativo e dopo il ponte sarà aperto al pubblico. I tempi, tuttavia, non sono ancora definibili in quanto ci sono stati dei piccoli rallentamenti legati ad opere di manutenzione. Come Municipio stiamo lavorando perché il ponte venga consegnato ai cittadini nel minor tempo possibile”.

Decisamente malinconici sono invece i sospiri di Andrea Mocciaro, Presidente del Comitato di Quartiere Ostiense: “Ricordo la falsa partenza nel mese di febbraio, quando venne l’ex Sindaco Alemanno e fu successivamente tolto in fretta e furia il nastro inaugurale perché l’opera non era assolutamente terminata nelle sue parti più importanti come l’arcata, il muro contro l’argine e tutta la riva Ostiense”. La domanda che si pone Andrea Mocciaro è legata alla destinazione d’uso del Ponte: “Questa infrastruttura è molto costosa perché richiede precise cautele tecniche e deve, quindi, comportare indiscutibili benefici alla popolazione. Ad oggi, tuttavia, chi vuole arrivare a Ostiense non trova nulla in quanto la proprietà dell’Italgas non è attraversabile a causa della presenza di edifici e manufatti industriali pericolanti. Mi chiedo, a questo punto, non era meglio effettuare il raddoppio del Ponte di Ferro, piuttosto che creare a pochi metri, una struttura nuova ma non collegabile?”. Una domanda e tanti sospiri per un ponte che di solide ha solo delle incognite.

Simone Dell’Unto