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Mercato abusivo Valco S. Paolo: giorni decisivi per lo sgombero

Si procede per risolvere la vicenda del mercato abusivo di Valco San Paolo. “Quel mercato è totalmente abusivo, va avanti da due anni e mezzo senza autorizzazione”. Le parole del presidente del Municipio XI Andrea Catarci (Sel) non lasciano adito a dubbi: l’assembramento che tiene ostaggio viale di Valco San Polo nel fine settimana è di dubbia legalità. Numerose le problematiche che lo stesso presidente elenca: “Anzitutto la vendita non è controllata, ed è gestita non si sa bene da chi. Oltretutto la merce, come è stato segnalato nelle relazioni della Polizia Municipale, è di dubbia provenienza, e potrebbe esserci anche materiale non ottenuto legalmente. A ciò si aggiunge il quantitativo di immondizia che ogni fine settimana viene depositato e, come se ciò non bastasse, durante l’attività le strade vengono arbitrariamente chiuse al transito ed una persona con il fratino impedisce alle persone di raggiungere gli impianti sportivi imponendo il pagamento del parcheggio”. Anche Simone Foglio, capogruppo Pdl, sottolinea l’inaccettabilità del degrado in cui versa la zona al termine del mercato. Le numerose proteste pervenutegli dai cittadini, rimarcano la necessità di un immediato ripristino di condizioni igieniche adeguate e che rendano di nuovo decorosa e vivibile la zona. Una situazione di illegalità dilagante, in cui il Municipio è stato lasciato solo dall’amministrazione comunale: “Siamo stati gli unici ad aver sempre chiesto di rimuovere il mercato – prosegue Catarci – I ripetuti interventi eseguiti dall’XI gruppo di Polizia Municipale evidenziavano una situazione troppo grande per le sue capacità operative. Sono presenti circa 150 posti vendita, e per poterli smobilitare sono state scritte lettere e relazioni indirizzate al Sindaco e al Comandante del nucleo cittadino in cui si richiedeva l’immediato intervento”. Come spiega il presidente del Municipio XI, infatti, dai rilevamenti della Polizia Municipale si può evincere che, per poter portare a termine lo sgombero, “c’è bisogno di 50-60 agenti che intervengano per 3 fine settimana consecutivi prima del montaggio dei posti vendita, in quanto dopo l’apertura del mercato, tra chi vende e chi va a comprare, si conta un numero tale di persone da rendere impossibile l’intervento”. Alle richieste del Municipio, non ha tuttavia corrisposto un reale interessamento da parte del Comune, al contrario, Catarci è stato costretto ad inviare altre sollecitazioni, fino ad ottenere una risposta negativa quantomeno paradossale: “Un paio di mesi fa, è arrivata una risposta molto breve di Buttarelli, da poco diventato comandante del gruppo cittadino di Polizia Locale, ad una delle tante sollecitazioni che abbiamo inviato. Sono stato così costretto – seguita Catarci – a scrivergli un’altra lettera in cui ho fatto presente che, dovendo l’operazione svolgersi in orario notturno, il comandante dell’XI Gruppo avrebbe a disposizione in totale 5 persone a disposizione. La sua risposta aveva il sapore di una presa in giro”. In 5 contro 50-60: una sproporzione evidente, tale da procrastinare ulteriormente la soluzione di un caso sempre più spinoso. Tuttavia, ad imprimere una svolta ad una vicenda dai contorni così surreali, è stato un articolo apparso recentemente su un noto quotidiano. Il presidente del Municipio XI in una nota ha infatti affermato che “da oggi (5 febbraio) si è squarciato il silenzio colpevole ed omertoso con cui la Giunta Alemanno ha coperto per due anni e mezzo la vicenda del mercato di Valco San Paolo e la situazione è cambiata. Dall’uscita di questo paginone già ho ricevuto diverse telefonate, compresa quella del comandante Buttarelli il quale mi ha garantito che si attiveranno prestissimo: già nei prossimi fine settimana ci saranno i primi interventi della Polizia Locale per contrastare l’attività illecita e per restituire un po’ di normalità ad un’area, quella di Lungotevere Dante, dell’Ansa del Tevere e della limitrofa Vasca Navale, che è tanto bella, preziosa e delicata sotto il profilo ambientale quanto lasciata al proprio destino”. A margine del suo intervento, Andrea Catarci rimarca le responsabilità dell’opposizione: “Il centro destra inscena il consueto ed ignobile spettacolo del gioco delle parti. Uno dei principali responsabili istituzionali delle circostanze descritte, il Presidente della Commissione Sicurezza Santori, dismette i panni dello spettatore passivo che ha indossato comodamente per tutto questo tempo e si trasforma improvvisamente in solerte rappresentante, chiedendo l’intervento degli uffici preposti. Ma lui in questi anni dov’era? È passato per caso nelle sedi decisionali capitoline?”. Lo stesso Fabrizio Santori risponde alle accuse rivoltegli ricordando il suo costante impegno: “Da tempo la Commissione Sicurezza di Roma Capitale denuncia il degrado e l’illegalità della zona tra Valco San Paolo e via della Vasca Navale. Numerosi sono stati gli interventi delle forze dell’ordine anche per sgomberare accampamenti abusivi nelle zone circostanti, ma ormai non è più possibile attendere oltre. È necessaria un’azione massiccia e decisiva, senza timidezze e tentennamenti, un’operazione che consenta di bonificare e mettere in sicurezza l’area ormai da troppo tempo in balia di abusivi e delinquenti”. Ludovico Todini, consigliere Pdl di Roma Capitale e Marco Rollero (Pdl), Presidente del Club della Libertà Amore per il Sociale, affermano, in una nota congiunta che: “La questione del mercato di Valco San Paolo merita una riflessione generale: innanzitutto è opportuno ricordare che sotto questa amministrazione si sono intensificate le attività di contrasto al fenomeno del commercio abusivo e, soprattutto, dei venditori sprovvisti delle apposite licenze. Altro aspetto – seguita la nota – riguarda la vendita di merce contraffatta o di dubbia provenienza: in quel caso bisogna intervenire convocando il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza perché questi interventi non rientrano esclusivamente nelle competenze dell’amministrazione capitolina, ma dipendono anche dagli organi di polizia. Per quanto concerne poi le occupazioni abusive l’amministrazione capitolina sta lavorando in modo organico contestualizzando la realtà, con interventi concreti considerato che le operazioni spot, che ci ricordano i tempi di Veltroni, non ci interessano”.

 

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Simone dell’Unto