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Mercato Garbatella, le polemiche non si placano: quando aprira’?

Dopo l’annuncio della prossima riapertura, sembra che il Mercato di via Passino non sia ancora pronto. Continua lo scambio di accuse tra destra e sinistra, Municipio e Comune.

Non hanno tardato ad arrivare le polemiche sull’annuncio della riapertura del Mercato che avevamo riportato nello scorso numero del giornale dopo dichiarazioni in questo senso da parte del Pdl municipale e comunale, che assicurava tempi brevi per la restituzione ai cittadini del mercato storico della Garbatella. In particolare è il Presidente del Municipio, Andrea Catarci (Sel), a levare la sua protesta, basandosi sui recenti sopralluoghi effettuati dai tecnici municipali. Il Presidente ha smentito la notizia della riapertura in questi termini: “Il mercato Garbatella non riaprirà a breve perché i lavori che la Giunta Alemanno sta ultimando non tengono in nessuna considerazione l’ovvietà, cioè l’uso per scopi essenzialmente commerciali del manufatto. Così, l’Assessore ai Lavori Pubblici omette di dire che quello che intende consegnare è un non-mercato: o può definirsi tale una struttura priva di impiantistica, senza ascensore di collegamento tra il piano dell’attività commerciale vera e propria e quello dei box adibiti a magazzini, con gli stessi magazzini in condizioni molto peggiori di come erano nel 2002, con un paio di strutture edilizie clamorosamente incomplete al centro dello spazio?”. Una domanda legittima, che disegna una situazione già denunciata in passato e che, se fosse vera, rappresenterebbe una responsabilità pesante dell’Amministrazione comunale a fronte dei recenti annunci, di segno contrario, e che davano come dato certo la fine dei lavori. Catarci prosegue la sua denuncia, incolpando la giunta Alemanno di aver fornito notizie false: “Quando ci furono i primi scambi di opinioni con la Giunta Alemanno, alcuni organizzati e voluti anche in forma pubblica, ci venne detto che il progetto era troppo ambizioso e che andava ridimensionato, riducendolo di un piano per garantire una rapida conclusione della riqualificazione, un concetto ribadito poi pubblicamente. Erano solo bugie. Bugie a cui si è aggiunto un ulteriore danno per l’inerzia della Giunta comunale, incapace di portare a buon fine le relazioni con le Poste Italiane per aprire l’Ufficio nello stabile, come inizialmente previsto”. Catarci rincara la dose e aggiunge: “Poi sono venute altre bugie, su presunti fondi distratti dalle amministrazioni di centro sinistra a favore del Centro sociale “La strada” e per costruire lo Urban Center, mai documentate perché assolutamente prive di fondamento e frutto unicamente del pessimo stile che contraddistingue il Pdl capitolino”. In conclusione il Presidente, pronunciandosi sulle decisioni da prendere nell’immediato chiosa: “Il Mercato quindi non riaprirà a breve e la cittadinanza deve saperlo, viste le ricostruzioni ingannevoli elaborate dal Pdl per coprire le proprie mancanze, quindi sarà necessario trovare un finanziamento ulteriore, affidare i lavori e rendere la struttura pronta all’uso a cui è destinata”. All’attacco di Catarci si oppone quello altrettanto deciso di Buonincontro, consigliere Pdl Municipio XI che, senza usare mezzi termini, ha dichiarato: “Non capisco come Catarci possa pensare di essere credibile nella sua continua polemica, dopo che la sinistra ha di fatto condannato al degrado per anni la struttura del mercato, sottraendola al pubblico uso. E’ incontestabile che, grazie alla Giunta Alemanno, ora la struttura esterna del Mercato abbia riacquistato agli occhi di tutti gli abitanti del quartiere un magnifico decoro”. E, chiarendo lo stato di avanzamento dei lavori, prosegue: “Come ho già dichiarato i lavori sono in via di ultimazione. Gli unici locali funzionanti nella struttura, cioè il Centro Sociale e il cosiddetto Urban Center, hanno di fatto sottratto la possibilità di realizzare il garage negli spazi sottostanti il piano vendite. Ma il piano vendite è completo di allacci. Certo – aggiunge con sarcasmo Buonincontro – non sono stati usati marmi pregiati e fregi dorati per decorare l’interno. Ci scusi allora il Presidente Catarci per non aver sprecato il denaro pubblico come invece è stato fatto dalla sinistra per gli inutili, costosissimi ed enormi marciapiedi di largo delle Sette Chiese e via Caffaro”. Una dichiarazione che chiarirebbe il perché dell’assenza dei garage lamentata da Catarci in più occasioni e a cui si affianca un’indicazione sul proseguimento immediato degli interventi: “Per rivedere la struttura funzionante è ora indispensabile definire gli ultimi ma importanti dettagli di allestimento interno, prevedendo anche l’eventuale aggiunta di uno o più servizi pubblici nel mercato. Penso a un presidio di Polizia Municipale o uno Sportello anagrafico per esempio”. Buonincontro poi conclude con un’esortazione rivolta a Catarci: “Il Pdl invita il Presidente a concertare responsabilmente quest’ultima fase con l’Assessorato Comunale competente in modo non strumentale, ma costruttivo, così da annunciare, presto e insieme, la data di riapertura del Mercato”. Si comprende con chiarezza quindi che una data certa, o per lo meno orientativa, sulla fine dei lavori, continua a mancare, come dimostrato anche dal silenzio dell’Assessorato ai Lavori Pubblici comunale, che non ha fornito disposizioni e chiarificazioni in merito. È paradossale, se non sconfortante, doversi ritrovare di mese in mese a parlare sempre di un medesimo argomento senza intravedere un avanzamento, la risoluzione di una situazione di stallo, senza che siano forniti dati certi. È una constatazione d’obbligo, e che dovrebbe sollecitare soprattutto chi, dal Comune, nell’ultimo anno ci ha rassicurati ciclicamente sulla fine dei lavori che ormai assume i connotati di un miraggio. Ma tant’è, e per questo ci ritroviamo, ancora una volta a fare i conti con una polemica tra fazioni opposte, che incrementa la sfiducia da parte dei cittadini, che continuano a dover fare i conti con cantieri decennali, anche per le infrastrutture minime e di utilità pubblica. Una storia troppo lunga che restituisce, se ce ne fosse stato ancora bisogno, il ritratto di una città zavorrata, una capitale ferma al palo.

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Stefano Cangiano