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Montagnola: in Municipio VIII si discute la riqualificazione del deposito AMA

La Delibera viene votata positivamente dal Consiglio, ma non mancano preoccupazioni e polemiche

MONTAGNOLA – Dal 6 febbraio quando in Campidoglio è stata presentata la Delibera per la riqualificazione dell’area AMA di Montagnola, l’intero quadrante è in fermento. L’attesa dei cittadini e dei comitati della zona è tutta per il processo partecipativo che è stato promesso, così da chiedere rassicurazioni sul futuro dell’area. Ora però il dibattito sul nuovo volto dei 2 ettari dell’AMA è entrato nel vivo con la discussione, e l’approvazione, della Delibera in Municipio VIII.

LA DELIBERA E LA RIQUALIFICAIZONE

La Delibera su quest’area, compresa tra piazza Caduti della Montagnola, tra via Francesco Acri, via Nicola Spedalieri e via Baldassarre Castiglione, dopo il passaggio nelle commissioni municipali e nel parlamentino di via Benedetto Croce, dovrà passare al vaglio dell’Aula Giulio Cesare per essere approvata. Dopo il voto del Consiglio Comunale si potrà quindi avviare il concorso internazionale di progettazione per la scelta di un masterplan. Con questo documento il Campidoglio ha dettato le linee guida, inserendo la necessità (a fronte della demolizione dell’esistente) di progettare un polo museale di circa 2.000 mq per le auto storiche della Polizia di Stato (non più ospitate all’interno della ex Fiera), un’area verde di circa 7mila mq, una piazza in ricucitura con piazza Caduti della Montagnola (circa 2.200 mq), circa 200 parcheggi pubblici interrati. Per quanto riguarda le funzioni invece si dovrà trovare spazio per i nuovi uffici di AMA (anche se sembrerebbe che lo spazio non basti per abbandonare via Calderon de la Barca), per alcuni negozi e per servizi socio-sanitari. Ma questo progetto non prevede soltanto servizi, infatti la SUL (Superficie utile lorda) di 24.651 mq è divisa al 50% tra residenziale e non residenziale. Una buona parte dell’intervento quindi riguarderà nuove abitazioni. I cantieri partiranno al termine della fase autorizzativa e di quella progettuale e avranno una durata di circa 24 mesi, con un investimento di circa 100 milioni di euro.

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LA DISCUSSIONE IN MUNICIPIO VIII

Il 12 marzo il Consiglio del Municipio VIII ha votato favorevolmente a questo Delibera, anche se non sono mancate le voci contrarie e le preoccupazioni per quello che sarà il futuro del quadrante. Dal Pd è il Capogruppo Flavio Conia a spiegare a margine della seduta che “abbiamo contribuito a sostenere un progetto fortemente voluto dalla Giunta capitolina e dal Sindaco Roberto Gualtieri, integrando la discussione con osservazioni utili a raccordare questo intervento con il territorio circostante e offrire elementi di lavoro per la stesura del masterplan che delineerà lo sviluppo dell’area – e ancora – Questo intervento porterà alla completa riqualificazione di un’area pubblica adesso inaccessibile alla cittadinanza, che divide in due il quadrante in cui è inserita e che impedisce una visione unitaria di un quartiere in forte sviluppo sociale”. Sempre dalla maggioranza è il capogruppo di SCE, Lorenzo Giardinetti, a ricordare che nonostante il voto positivo della Delibera c’è bisogno di mantenere alta l’attenzione per limitare le criticità che questo progetto potrebbe portare sul territorio: “Non ci entusiasmano operazioni di edificazione in una città come la nostra – afferma – C’è un dato di realtà però: non parliamo di un parco o di un luogo aperto al pubblico, ma di un deposito dell’AMA – e ancora – Resta il tema del residenziale che non ci entusiasma, ma finanzia l’operazione nel piano economico di AMA. Abbiamo presentato delle osservazioni ed un emendamento perché la quota di housing sociale prevista venga assunta a gestione pubblica da parte del Comune per contrastare l’emergenza abitativa. Abbiamo inoltre chiesto che la parte non residenziale di servizi sia affidata alla gestione pubblica e che venga istituito un tavolo di monitoraggio tecnico su sottoservizi e rete idrica, per verificare che l’impatto del residenziale sia consono alla zona”.

I consiglieri Maurizio Buonincontro e Franco Federici del gruppo di FdI sono tra le voci più critiche nei confronti di questa riqualificazione e su come il progetto è stato fino ad ora gestito dal Comune e dal Municipio VIII: “Una delibera – spiegano – che rischia di essere un’orrenda operazione speculativa. Non vengono imposti limiti alle volumetrie possibili, ovvero all’altezza di ciò che verrà costruito, né limiti sono posti il consumo di suolo”. Unico punto in questione sulla Delibera è infatti un suggerimento da parte della Sovrintendenza Capitolina, la quale nel documento afferma: “sarebbe auspicabile il controllo delle altezze degli edifici di progetto, nel tentativo di mantenere l’attuale visuale”. Sempre da FdI si punta poi il dito nei confronti degli oneri: “Non si vincola esplicitamente la modalità di utilizzo dei proventi straordinari derivanti dall’edificazione, cioè come e dove spendere i circa 30 milioni di Euro che i privati dovrebbero versare nelle casse del Comune di Roma, che dovrebbero ricadere esclusivamente in opere pubbliche sul quadrante Montagnola”, concludono. Altro voto contrario è stato quella della Consigliera civica Simonetta Novi, che ha presentato anche nove emendamenti, tutti bocciati dalla maggioranza tranne quello sull’indicazione di costruire senza prevedere muri perimetrali: “Il Municipio ha perso l’occasione per far sentire la sua voce. Sono stata l’unica consigliera a presentare emendamenti, scritti con la cittadinanza attiva del territorio, per evitare che le future cubature arrivassero al massimo previsto dalla legge regionale e per pretendere che il contributo straordinario (che abbiamo valutato in circa 30 milioni di euro) rimanesse sul territorio e fosse impegnato in reali opere pubbliche – e ancora – A Montagnola, in appena 2 ettari di territorio, si abbatteranno 24.000 mq di nuovo costruito, trasformando capannoni pieni di aria, in palazzi e cemento”. Sulla quantità di cubature è intervenuto anche il Consigliere Marco Merafina del M5s che, nonostante alcune preoccupazioni, ha votato positivamente la Delibera: “Le linee guida costituiscono un buon punto di partenza per questo il M5S ha approvato l’atto. Ci tengo a precisare che permangono tuttavia alcune perplessità legate all’impatto sull’ambiente di ben 24 mila mq (50% servizi e 50% residenziale) all’interno di 2 ettari. Ricordiamo che nell’area dell’ex Fiera di Roma il progetto prevede 48 mila metri cubi su 7 ettari – e ancora – Il M5S aveva appoggiato un emendamento volto a ridurre di un 5% la superficie edificabile ma è stato bocciato. Inoltre il pericolo di ritrovarci un grattacielo in un quartiere di palazzine molto più basse è reale. In definitiva – conclude – quando il progetto sarà meglio definito, ci saranno diverse cose da correggere anche perché i cittadini cominciano ad essere preoccupati”.

I PROSSIMI PASSI

La Delibera, come già spiegato, dovrà ora passare al voto dell’Aula Giulio Cesare, prima che si possa dare il via al concorso internazionale di progettazione per la creazione di un masterplan. In ogni caso nelle prossime settimane potrebbero partire gli incontri con il territorio promessi in diverse sedi, così che anche i cittadini del quartiere possano dare la loro opinione su questa progettualità.

Leonardo Mancini