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Montagnola: quale sarà il nuovo volto del parco di via Badia di Cava?

Il progetto votato dai cittadini nel 2018 sta per essere realizzato, anche se ampiamente ridimensionato

Tratto da Urlo n.199 marzo 2022

MONTAGNOLA – Quando i cittadini nel 2018 sono stati chiamati a decidere come spendere i fondi derivanti dalle edificazioni di piazza dei Navigatori, il primo tra i progetti votati è stato quello per la riqualificazione del parco di via Badia di Cava. Un insieme di interventi che oggi, a ridosso della partenza dei lavori, sembrano essere stati completamente stravolti.

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IL PROGETTO INIZIALE

Il progetto votato dai cittadini, oltre ad un’area cani, prevedeva anche la completa riqualificazione dell’area del parco, in poche parole dalla recinzione del parco Falcone e Borsellino (che sarebbe rimasta permettendo un passaggio verso l’area giochi destinata ai più piccoli) fino al termine dell’area verde su via di Grotta Perfetta. La recinzione dell’intera area, la realizzazione di un percorso sportivo, l’impianto di irrigazione e una barriera nei confronti della Colombo (realizzata con delle collinette). Un parco ampio, riqualificato e recintato che avrebbe fatto da specchio al parco Sbragia (conosciuto con il nome di parco FAO) dalla parte opposta della strada. Un progetto valutato dal Comune 420mila euro, cifra considerata insufficiente dal Comitato Parchi Colombo che, insieme al CdQ Montagnola, aveva presentato l’idea. Una previsione che il 15 febbraio scorso si è rivelata più che corretta quando i cittadini, in sopralluogo sull’area con il Municipio, il Comune e la ditta che dovrà compiere i lavori, si sono resi conto che il progetto è stato praticamente dimezzato. “Ci è stato presentato un progetto che prevede la recinzione della sola parte che affaccia su via di Grotta Perfetta, dove è presente una bocciofila non più usata e con una determina di abbattimento che attende di essere eseguita da un decennio”. Oltre alla rimozione dal progetto delle barriere per mitigare l’impatto della Colombo, è stata quindi ridotta sensibilmente l’area da recintare, lasciando aperta la parte centrale del parco. Il motivo di questa scelta starebbe nella prescrizione della Soprintendenza per una recinzione piuttosto costosa (come quella del parco Sbragia), che non rientrerebbe nei fondi messi a disposizione.

COSA SARÀ DELL’AREA

A questo punto, visto il ridimensionamento del progetto e l’imminenza della cantierizzazione, le aspettative dei cittadini sono semplici: “Abbiamo chiesto alla parte politica di farsi carico di completare comunque, con altri fondi e con un altro successivo bando, quanto chiesto e votato dalla cittadinanza iniziando l’intervento dall’altro lato – più vicino al parco Falcone e Borsellino, ndr – in attesa che si risolva il problema della bocciofila. I lavori dovrebbero essere imminenti – concludono dal Comitato Parchi Colombo – è importante quindi che ci si faccia immediatamente carico delle istanze dei cittadini”. In merito a quanto si potrà fare è l’Assessore municipale all’Ambiente, Michele Centorrino, a sottolineare come le criticità vennero evidenziate già negli ultimi incontri con la passata amministrazione comunale: “Avevamo chiesto modifiche prima che si arrivasse alla progettazione definitiva – ci spiega – perché il progetto disattendeva le richieste dei cittadini, ma purtroppo non c’è stato alcun feedback e si è proceduto con la gara”. Al momento, con i lavori assegnati e i cantieri in partenza, sembra difficile rimettere mano al progetto: “Abbiamo chiesto lo stop – seguita Centorrino – ma intanto stiamo cercando di capire come poter recuperare sulla recinzione riprogettandola: siamo in attesa di risposte da parte del Dipartimento Ambiente e devo dire di aver trovato una grande disponibilità dall’Assessorato”. Anche se non tutto sembra perduto, magari recuperando parti del progetto con nuovi finanziamenti, i tempi per mettere mano agli interventi in modo significativo sembrano veramente stretti.

Leonardo Mancini