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Montagnola: riprendono le passeggiate di “Noi… strada facendo”

Gli incontri per monitorare le barriere architettoniche lungo le strade del quartiere

Tratto da Urlo n.216 ottobre 2023

ROMA – Un percorso breve ma intenso. Un tragitto di un chilometro e mezzo partito dalla Parrocchia SS. Martiri dell’Uganda e conclusosi nel medesimo posto. Si tratta della prima passeggiata dell’anno, dedicata a tutte le persone diversamente abili, nell’ambito del progetto “Noi… strada facendo” dell’Associazione Io Sono e con il Comitato di Quartiere Montagnola, finalizzato a rilevare segnalare ed abbattere le barriere architettoniche (marciapiedi troppo alti, rampe di scale, passaggi o ascensori troppo stretti, e tanto altro) lungo le strade della Capitale. La prima passeggiata settembrina ha preso il via giovedì 14 settembre alle ore 17.30 presso l’ingresso laterale della Parrocchia sita in via Rodolfo Ravà 31. “È stato fatto un giro ad anello per tornare allo stesso punto, cosicché, durante il tragitto, si potesse monitorare e segnalare la presenza di barriere architettoniche lungo le vie romane, al fine di garantire una mobilità in sicurezza delle persone con e senza disabilità”, queste le parole del Presidente del CdQ Montagnola, Paolo Colombini, attivo dal 2018 per contrastare i problemi del territorio.

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GLI OSTACOLI RISCONTRATI

“Il percorso non è stato privo di difficoltà, difatti sono state molteplici le barriere architettoniche strutturali incontrate, quali buche del manto stradale, rampe di scale, scooter parcheggiati sul marciapiede, macchine in sosta sulle strisce pedonali e, dulcis in fundo, persino un monopattino elettrico lasciato al centro di un marciapiede già stretto di per sé. Quelle che per noi sono piccole e banali disattenzioni, per altri possono trasformarsi in veri e propri problemi – aggiunge Colombini – Ricordiamoci poi che non parliamo solo di persone sulla sedia a rotelle (per le quali comunque il monopattino avrebbe costituito un ostacolo insormontabile), ma anche di persone anziane, invalidi, persone con passeggini/carrozzine o carrelli della spesa e via dicendo”.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Troppo spesso, purtroppo, è stato constatato che, oltre alle barriere strutturali che necessitano esclusivamente l’intervento delle istituzioni (come l’adeguamento alla normativa vigente degli scivoli esistenti o la costruzione di nuovi al fine di agevolare il transito pedonale agli spazi e ai servizi pubblici), la maggior parte degli ostacoli sia dovuta alla nostra noncuranza e disattenzione. Pertanto, al fine di correggere o quantomeno limitare al minimo queste distrazioni, sarebbe opportuno porsi come obiettivo quello di entrare nelle scuole al fine di formare le nuove generazioni ad una cittadinanza solidale e consapevole del valore dei beni comuni, superando il meccanismo che delega sempre a terzi la soluzione complessiva dei problemi. In particolare, sarebbe propizio sottolineare come una nostra piccola e banale disattenzione possa diventare un grande problema per le persone a ridotta mobilità. Un aiuto concreto viene dato sicuramente da “WeGlad”, l’app dedicata appositamente alla mobilità delle persone con disabilità fisiche che viene aggiornata in tempo reale dagli utenti che la utilizzano e che, unendo l’utile al dilettevole, promuove la collaborazione e il senso di responsabilità dei cittadini nella segnalazione delle barriere architettoniche. Abbreviazione di Welcome Gladiators, ovvero “benvenuti gladiatori”, dove i gladiatori in questione sono le persone con difficoltà motorie che ogni giorno compiono un’impresa quasi eroica per uscire di casa e affrontare gli ostacoli presenti nelle città. “È un’attività che richiede tempo e che, soprattutto, necessita della collaborazione attiva di tutti! Noi tutti dovremmo prendere coscienza del tema e ricordarci che, spesso, sono proprio i nostri gesti quotidiani a creare ostacoli per le persone a ridotta mobilità”, sottolinea Colombini.

Annalisa Ciutti