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Municipio VIII: dopo il Prefetto resta lo scontro

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Botta e risposta tra l’opposizione e il Presidente Catarci, accusato di aver impedito gli interventi in Aula

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L’INCONTRO CON IL PREFETTO – Lo scontro tra l’opposizione e il presidente del Municipio VIII Andrea Catarci, è scaturito dalla decisione, durante l’incontro di ieri con il Prefetto Gabrielli, di lasciare la parola soltanto ai cittadini e alle associazioni, non dando spazio agli interventi dei consiglieri d’opposizione. Le motivazioni, oltre ai tempi stretti del Prefetto, sarebbero da ricercare nella disponibilità offerta da Gabrielli a partecipare ad un Consiglio straordinario sul tema della sicurezza. Durante l’incontro sono stati ascoltati moltissimi cittadini e rappresentanti di comitati e associazioni del territorio, che hanno riportato al Prefetto le istanze e le problematiche in occasione dell’istituzione di un Comitato municipale per l’Ordine e la Sicurezza. 

DALL’OPPOSIZIONE – A manifestare la loro indignazione per la mancata possibilità di intervenire in Aula sono stati il Vice Presidente del Consiglio del Municipio VIII, Simone Foglio, il Presidente della Commissione Trasparenza e Garanzia, Maurizio Buonincontro, e i Consiglieri di opposizione Franco Federici e Alessandra Bonaccorsi: “La presenza del Prefetto nel nostro territorio avrebbe segnato un momento importante di confronto per affrontare le problematiche inerenti i nostri quartieri, se il Presidente Catarci non avesse impedito all’opposizione di intervenire. Gabrielli, che dimostra nel suo operare un altissimo profilo istituzionale, sta portando avanti l’impegno di visitare personalmente ogni Municipio, per cui è utile il contributo di tutti, peccato che Catarci non sia stato in grado di rispettare la sua funzione istituzionale e abbia agito per convenienza di parte – concludono – Il fatto che durante l’incontro pubblico con i cittadini e con i comitati di quartiere sia stato esplicitamente vietato ai consiglieri della minoranza di interloquire con il Prefetto dimostra l’autoritarismo della sinistra romana, sempre più preoccupata della propria sopravvivenza e totalmente incapace di affrontare un normale e aperto dibattito”.

LA REPLICA – Anche la risposta del presidente Catarci non è tardata: “Ci sono stati 21 interventi dei cittadini e tanti sono rimasti fuori. Di questi se 10 hanno parlato al Prefetto, altrettanti si sono rivolti direttamente a me, anche per consigliarmi di dimettermi. Dato che quello di ieri era lo spazio dei cittadini, io stesso non ho risposto alle critiche – seguita Catarci – Se poi l’opposizione cerca una speculazione politica, perché ha paura che in questa città si inizi a lavorare nonostante i danni e i boicottaggi che il centro destra ha causato, allora sono liberissimi di dire che sono io a non farli parlare, così come non ho fatto parlare nemmeno gli assessori e i consiglieri di maggioranza”: Abbiamo quindi chiesto al Presidente notizie di questo consiglio straordinario con il Prefetto dove anche le componenti politiche potranno dire la loro: “Spero che nei prossimi giorni il Presidente del Consiglio e i Capigruppo facciano la richiesta – è questa la prassi Ndr – Questo appuntamento offerto dal Prefetto è una grande possibilità per lavorare e fare proposte, ma non per dare voce a speculazioni, lamentele e vittimismo”. Per Catarci, al netto delle polemiche scaturite, l’incontro con Gabrielli è stato molto positivo: “Abbiamo dato una rappresentazione eccezionale del bene e del male che c’è nel territorio, dal degrado, passando per i problemi fino alle tante realtà che si rimboccano le maniche e si attivano – continua – La determinazione del Prefetto si vede dalle risorse attivate, nel tavolo ci sarà il Vice Prefetto assieme a noi e alle forze dell’ordine”. Le uniche difficoltà per Catarci risiedono nei meccanismi ferruginosi di Roma Capitale: “Abbiamo preparato una lettera indirizzata a tutte le parti dell’amministrazione nella quale affermo che la presenza del gabinetto del Sindaco sarebbe stata gradita ieri – conclude – e che tutti i pezzi dell’amministrazione sono invitati a collaborare, perché ho paura che i rallentamenti possano arrivare proprio da quella direzione”.

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