MUNICIPIO VIII – Durante la seduta del Consiglio del Municipio VIII, del 15 novembre scorso, si è tornati a parlare della vicenda che per alcuni giorni è salita all’onore delle cronache cittadine: l’iscrizione di una minore all’Albo Pretorio per morosità. Si parla di una bambina che frequenta regolarmente una scuola nel Municipio VIII e di suo padre, nato in Africa e domiciliato (come tanti purtroppo) in via Modesta Valenti (la strada dei senza casa). In Italia da molti anni l’uomo è rimasto indietro con il pagamento delle rette per la mensa scolastica della figlia, così il nome di entrambi è finito sull’Albo Pretorio di Roma Capitale, come una qualsiasi notifica di morosità, ma in evidente violazione della privacy della minore.
IL BOTTA E RISPOSTA – La vicenda, dopo essere stata segnalata, si è conclusa in poche ore, dando però l’occasione di un botta e risposta tra Comune e Municipio VIII. Sulla vicenda è infatti intervenuta la Sindaca Raggi: “Abbiamo avviato gli accertamenti finalizzati a individuare precise responsabilità – scrive la Sindaca – La decisione del Municipio VIII di pubblicare l’atto è inqualificabile e inaccettabile. La nostra azione politica si basa sul contrasto a ogni forma di razzismo e discriminazione. Allo stesso tempo la privacy dei minorenni deve essere sempre garantita”. La replica alle accuse non è mancata, con il Minisindaco Amedeo Ciaccheri che ha dichiarato: “Virginia Raggi ha tentato di scaricare sul Municipio la responsabilità di tali violazioni della privacy. In realtà, la pubblicazione all’albo pretorio dei dati l’ha stabilità una deliberazione della Giunta Raggi, n. 31 del 2017, che al punto 6 afferma: ogni notificazione nei confronti dei residenti senza dimora sarà sostituita dalla pubblicazione presso l’albo pretorio di Roma Capitale – seguita Ciaccheri – Chi non ha casa in questa città, secondo le idee della Sindaca e della sua maggioranza, va messo alla pubblica gogna, il tutto in un cortocircuito dei sistemi digitali ed automatizzati che seguono procedure standardizzate a livello centrale e disumanizzate”.
L’INTERROGAZIONE – In consiglio si è tornati a dibattere su questo tema dopo l’interrogazione proposta dal M5s a firma del capogruppo Enrico Lupardini: “Episodio decisamente riprovevole tempestivamente corretto pero’ dalle istituzione con la cancellazione dei dati della minore. I quotidiani nazionali avevano comunque avuto il tempo di scrivere sull’episodio e del rimpallo di responsabilità tra il Comune e il Municipio”. Secondo Lupardini l’interrogazione non serve per cercare un colpevole, “Il nostro obiettivo era conoscere quali azioni il Municipio, per la parte di propria competenza, avesse messo in campo per evitare il ripetersi di tali episodi, considerando tra l’altro che era la prima volta che accadeva – ha spiegato l’esponente 5 Stelle – Le risposte dell’Assessore sono state ritenute esaurienti anche se alcuni accorgimenti tecnici, se dell’accaduto si fosse presa immediata consapevolezza, si sarebbero potuti attivare per evitare di violare la privacy della minore”.
Red