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Municipio VIII: si guarda già al ‘dopo Pace’

Se le dimissioni non verranno ritirate nei prossimi venti giorni, alle prime consultazioni utili il Municipio VIII potrebbe tornare al voto

I PROSSIMI 20 GIORNI – In Municipio VIII l’attesa è per la metà di aprile, quando scadranno i venti giorni utili al minisindaco Paolo Pace per ritirare le sue dimissioni. Un’eventualità che dopo le dichiarazioni del Capogruppo capitolino, Paolo Ferrara, e del presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, sembra essere sempre meno probabile.

PRONTI AD ESSERE ALTERNATIVA – Infatti in Municipio VIII si inizia già a guardare al domani. Dalle opposizioni, tra le righe del un suo intervento su AffariItaliani, il Consigliere ed ex minisindaco, Andrea Catarci, sottolinea il ruolo giocato dalle opposizioni in questi nove mesi: “Dall’opposizione li abbiamo invitati decine di volte a concentrare i loro sforzi sui problemi dei nostri quartieri e sulla cura della nostra comunità, ma senza esito. Pur non avendo in mano gli strumenti del governo, lo abbiamo dovuto fare noi, ricucendo pazientemente quei rapporti tra le innumerevoli realtà di base, l’associazionismo, i comitati, i gruppi di volontariato e di protezione civile che il M5s ha provato ripetutamente a recidere”. Per questi motivi Catarci immagina già il ‘dopo Pace’, magari con una coalizione larga, capace (in termini di voti) di riprendere il controllo del Municipio VIII: “Per questo siamo già pronti a prefigurare un’alternativa, progressista, sociale, culturale e con pezzi di politica competente e consapevole delle tante difficoltà da affrontare in quartieri complicati come i nostri, a differenza degli attuali ‘demiurghi’ tutto chiacchiere e distintivo”.

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UN MOMENTO DI PARTECIPAZIONE – Non mancano voci anche dal Pd, con la consigliera Antonella Melito che invece non guarda al lavoro portato avanti fino ad oggi, ma all’opportunità data da questo vuoto da utilizzare come momento di partecipazione: “Se le dimissioni di Pace saranno confermate i cittadini del nostro municipio saranno chiamati, alla prima occasione utile, a rinnovare la rappresentanza locale – afferma la consigliera dem – Sarà questo un test importante per la giunta Raggi che, molto sinceramente, ha già deluso buona parte dei suoi elettori”. Con la stessa attenzione si dovrà guardare alle componenti che formano la sinistra municipale, con un occhio alle prossime elezioni cittadine: “Sarà anche un appuntamento di grande rilevanza per le forze della sinistra oggi all’opposizione. Sono convinta che sia possibile lavorare tutti assieme per anticipare quello che serve a Roma – spiega Melito – costruire dal basso un campo largo, fatto di persone, reti civiche, militanti dei partiti della sinistra e del centro sinistra, liberi dalle barriere imposte dalle rispettive appartenenze”.

IL TOTO-NOMI – Naturalmente i ‘professionisti della fantapolitica’ pochi minuti dopo le dimissioni di Paolo Pace hanno iniziato a stilare liste e a prefigurare scenari. Un’attività che per Antonella Melito non è altro che un esercizio di stile: “Iniziano a girare già nomi, di valore e autorevolissimi, ma non dobbiamo partire da questo e, soprattutto, non dobbiamo soffocare sul nascere quello che può essere un processo ampio di condivisione e partecipazione, perché la semplice alleanza dei partiti che storicamente hanno governato il municipio rischia, oggi, di non essere sufficiente – conclude – Le soluzioni verranno”.

Leonardo Mancini