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Ostiense: si moltiplicano i dehors e le proteste dei residenti

OSTIENSE – Ad Ostiense si moltiplicano i dehors, le pedane posizionate fuori alcuni esercizi commerciali che ospitano tavolini e ombrelloni. La facilità con cui in questo momento si ottengono le autorizzazioni all’installazione di queste strutture è legata alle normative anti-Covid e di sostegno al lavoro nel settore della ristorazione. Sono misure considerate utili alla ripresa, soprattutto per i locali di piccole dimensioni e che si sono visti ridurre di molto il numero di coperti a causa delle norme sul distanziamento.

I CITTADINI CHIEDONO CHIAREZZA

Ora però sono i cittadini della zona ad alzare la voce nei confronti di un fenomeno che reputano fuori controllo. “Monta la protesta dei residenti in merito ad una inflazione di queste pedane nel quartiere ostiense”, scrive in una nota indirizzata al nostro giornale il Presidente del CdQ L’Ostiense, Claudio De Santis. I cittadini per voce del CdQ lamentano soprattutto la sottrazione di moltissimi posti auto, in un quartiere già congestionato. “Si è calcolato – spiegano dal CdQ – che almeno 200 parcheggi siano stati sottratti ai residenti e non”.

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SEGNALAZIONI E DENUNCE

Ma ci sono anche altri comportamenti che i cittadini hanno segnalato e denunciato in queste settimane, “Si tratta di comportamenti illegali come lo spostamento di domenica dei cassonetti stradali in maniera autonoma – aggiunge De Santis –Andando ad occupare un posto destinato ai disabili. In più molte attività occupano il marciapiede impedendo anche la libera circolazione di pedoni e disabili”.

IL RITORNO ALLA ‘NORMALITÀ’

La validità del decreto governativo che permette l’installazione di queste pedane terminerà il 31 dicembre prossimo, anche se non è ancora chiaro quale metodo si utilizzerà per tronare alla normalità o per (eventualmente) sanare alcuni di questi nuovi dehors. Intanto però i cittadini della zona vogliono rivolgersi direttamente ai commercianti: “Chiediamo solo buon senso ai commercianti che abbiamo sempre difeso dopo le chiusure forzate a cui sono stati sottoposti. Ora serve rispetto anche per i cittadini e i residenti oramai stanchi di questa situazione”.

LeMa