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Piano del Commercio Medie e Grandi strutture di vendita

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Massimo Cartella riguardante il “Piano del Commercio Medie e Grandi strutture di vendita”.


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Massimo Cartella “Delegato alle Attività Produttive”, Capogruppo e Coordinatore ” Italia dei Valori” Municipio XI

CONSIDERAZIONI

Oggetto: Piano del Commercio delle Medie e Grandi Strutture di Vendita.

Pochi giorni fa è stato espresso il parere (NEGATIVO) del Municipio XI sul piano in oggetto che sarà approvato successivamente dal Consiglio Capitolino.
Con questo atto si pianificano per le Medie e Grandi Strutture di vendita circa 2 milioni di S.U.L (superfice utile lorda) che si aggiungeranno all’esistente. Di questi, 1.150.000 risultano già programmati e quindi di imminente realizzazione.
Sono stati inseriti una serie di vincoli che riguardano la città storica, le aree archeologiche- monumentali, la città consolidata ma per quanto riguarda la città della trasformazione ( che riguarda la parte di città dove sono previste “pianificazioni” urbanistiche) il discorso cambia.
Per quanto riguarda l’ambito Sud/Occidentale (ex Fiera di Roma, Grottaperfetta, ex Mercati Generali, Torrino, Spinaceto, Cecchignola, Portuense, Muratella, Divino Amore, Infernetto, Ponte Galeria, ecc sono previsti 846.000 m/q di superfici da destinare all’attività commerciale.
E’ facile comprendere che l’adozione di questo Piano determinerà il definitivo collasso del sistema della distribuzione all’interno dei tessuti urbani con il conseguente aumento di rendita immobiliare a vantaggio dei “soliti noti” (speculazione edilizia). Credo invece che in un momento come questo di crisi economica vadano tutelati le piccole e medie imprese che in questo momento stanno soffrendo maggiormente.
Aggiungo pure che, alcune aree su cui verranno realizzati gli interventi sono carenti di una adeguata offerta infrastrutturale (es. trasporto su ferro) e sono servite da strade inadeguate ai flussi generati dalle nuove funzioni attrattive di tipo commerciale.
Non mi piace il modello di città che sta avanzando… basato sulle centralità commerciali (Appartamenti, box, centri commerciali). Con questo modo di ridisegnare la città si tenta di spostare la socialità urbana dalle tradizionali strade e piazze ai “non luoghi”.
Sono d’accordo che bisogna regolamentare il settore, ma non penso che, la crisi dei consumi, si risolva aumentando i centri commerciali. Specie in questo periodo di recessione. Sono i soldi che mancano, non gli ipermercati.