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Polo Natatorio San Paolo: nessuna riqualificazione

Al termine dell’estate era previsto l’esito dei lavori di completamento e riassetto dell’area, ma non è stata nemmeno indetta la gara

 

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SAN PAOLO – In questo settembre così caldo, nessuno degli abitanti del nostro quadrante ha potuto rinfrescarsi o segnare i propri figli ad uno dei corsi di nuoto del ‘nuovissimo’ Polo Natatorio di Valco San Paolo. Né tantomeno ha potuto godere della vista delle aree verdi riqualificate nella zona a ridosso del Tevere. Le rassicurazioni sulla previsione dei tempi dei lavori di completamento dell’opera, ferma dai Mondiali di Nuoto del 2009, sono state totalmente disattese dall’immobilità riscontrata negli ultimi mesi. La struttura e le rivalutazioni dell’area circostante, così come richiesto anche dalle autorità municipali, sono rimaste nel degrado più assoluto, e a nulla sono servite le numerose richieste pervenute all’Unità Tecnica di Missione del Consiglio dei Ministri. “Le vicende relative alla cattiva gestione dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009 non sono ancora concluse – dichiara il Capogruppo dell’Idv al Muncipio XI, Massimo Cartella – come la brutta storia del Polo Natatorio di San Paolo. Si dava per certo che l’opera sarebbe stata ultimata entro l’estate, ma ci avviciniamo all’inverno e ancora non si vede luce”.
Già nei mesi scorsi avevamo appreso che uno dei motivi del ritardo nel completamento riguardava il cambio di vertice all’interno dell’Unità Tecnica e il necessario passaggio di consegne. Ad oggi i vertici dell’Unità Tecnica, che non siamo riusciti a contattare, sono cambiati ulteriormente e una disputa sulla responsabilità dell’opera rischia di ritardare ancora i lavori. “L’Unità Tecnica di Missione ritiene di chiudere la sua attività e riferisce che la responsabilità sarebbe del Comune di Roma, mentre da quegli uffici si rigetta questa responsabilità – dichiara il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci – Non si è mosso nulla sulla questione del Polo Natatorio. Siamo nel più totale abbandono, una ‘dimenticanza’ costata 16 milioni di euro. In tempi di crisi come questi”. Sul costo dell’opera mai terminata ha poi continuato Cartella: “Il denaro ha ancora più valore ed è impensabile che un’opera di questo genere diventi un’altra cattedrale nel deserto inutilizzata e condannata al degrado”. Ad infastidire la maggioranza municipale sono soprattutto le promesse disattese sulla riqualificazione delle aree circostanti: “Dovevano essere riqualificate e invece versano in uno stato di degrado, con strade dissestate, spazi verdi inesistenti, e un mercato domenicale abusivo che non si è riusciti a contrastare”. Anche le forze di Polizia Municipale dell’undicesimo gruppo, seppur abbiano tentato di contrastare quest’ultima criticità, sono risultate impotenti di fronte alla grande quantità di avventori che ogni fine settimana si riversano nel mercato abusivo. “È palese che l’Unità Tecnica di Missione non ha rispettato i tempi dichiarati prima dell’estate – dichiara il Consigliere di Roma Capitale, Alessandro Cochi – Come noi e il Municipio anche la Federazione Italiana Nuoto aspetta con ansia questo impianto. Siamo tutti e tre vittime di questa incresciosa situazione, ma faremo il possibile per vigilare e accelerare la soluzione della vicenda”. Più profonda è la stoccata sulla paternità dell’opera fatta dal Capogruppo del Pdl al Municipio XI, Simone Foglio: “Aver individuato quell’area per la costruzione di un impianto sportivo è stato un grave errore della Giunta Veltroni. Un errore di carattere strategico a cui si sono aggiunti i ritardi dovuti alle vicende che hanno popolato le pagine dei giornali”. Sulle responsabilità dei ritardi Cartella, ha invece un’idea opposta e chiara: “Che il Polo Natatorio sia diventato uno dei troppi simboli dello sperpero di denaro pubblico ovviamente non è colpa dell’attuale ‘governo tecnico’ ma sicuramente è mancata da parte di molti, e da parte dell’Amministrazione di Roma Capitale in primis, la capacità di governare al meglio quella che poteva rappresentare una grande occasione per lo sport e per la città, che invece si è ben presto trasformata nell’ennesimo fallimento”. Ma Cochi ribadisce la posizione di parte lesa nella vicenda: “Questa Amministrazione ha ereditato la vicenda del Polo Natatorio. Se avesse potuto gestirla dall’inizio in cinque anni avremmo sicuramente trovato il modo di portare a compimento i lavori”. Le varie parti politiche, se da un lato rimpallano le responsabilità della questione, dall’altra assicurano attenzione e vigilanza: “L’Idv vigilerà affinché le responsabilità, i ritardi e le inefficienze vengano individuate e perseguite – conclude Cartella – perché quest’opera venga completata nel più breve tempo possibile e finalmente consegnata alla cittadinanza”. Con la risoluzione della vicenda che sembra sempre più lontana, la speranza di Foglio è che non vadano sprecati i fondi fino ad oggi spesi: “Faremo pressioni come gruppo nei confronti di tutte le parti coinvolte affinché venga dato un seguito positivo a questa incresciosa vicenda. Speriamo – conclude Foglio – che in tempi brevi venga consegnato ai cittadini un polo sportivo finalmente funzionante”. Compatti nel dichiarare l’inammissibilità di questa situazione di degrado non mancano di sottolineare le responsabilità: “Questo sta diventando sempre di più un torto nei confronti dei cittadini e del territorio – conclude il Presidente Catarci – Un quadrante del nostro Municipio è stato praticamente abbandonato, diventando rapidamente terra di nessuno”. Purtroppo non si possono prevedere dei tempi o un iter per il termine dei lavori.


Leonardo Mancini