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Polverini e Balduzzi visitano Santa Lucia

Sabato mattina il ministro della Salute, Renato Balduzzi e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini hanno visitato l’Irccs Santa Lucia di Via Ardeatina


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Il ministro della Salute, Renato Balduzzi e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini sabato mattina all’Irccs Santa Lucia. L’occasione è stata offerta dall’inaugurazione di nuove avveniristiche apparecchiature per la Risonanza Magnetica Nucleare, finanziate dal Ministero (3,5 milioni di euro). Per il ministro si tratta della prima visita nell’istituto di eccellenza di via Ardeatina, il governatore invece aveva già visitato i reparti della struttura a fine dicembre per gli auguri di Natale.
Dopo la messa nella nuova Cappella del Santo Volto di Gesù, celebrata del cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, il direttore generale della Fondazione Santa Lucia, Luigi Amadio, ha accompagnato le autorità nell’Unità Operativa A, dove sono ricoverati pazienti affetti da problemi neuromotori e mielolesi. In questo reparto Polverini e Balduzzi hanno incontrato alcuni combattenti libici, feriti nei combattimenti a Tripoli e accolti nell’istituto di via Ardeatina dopo l’accordo siglato ad ottobre con l’Ambasciata libica. “Da allora abbiamo avuto oltre 30 ricoveri di persone provenienti dalla Libia, fornendo 121 prestazioni diagnostico-terapeutiche in regime ambulatoriale”, ha spiegato il direttore sanitario del Santa Lucia, Antonino Salvia. Polverini e Balduzzi sono stati raggiunti dall’ambasciatore libico a Roma, Abdul Hafed Gaddur.
Dopo la visita nella “Smart Home”, la casa agevole che dal 2004 sperimenta nuovi tipi di alloggio flessibile per disabili, il cardinale Comastri ha benedetto i nuovi strumenti di Risonanza Magnetica. “Con queste apparecchiature – ha sottolineato il dg Amadio – possiamo estendere l’utilizzo della risonanza ad una tipologia di pazienti che oggi viene sottoposta a questo esame con estrema difficoltà e spesso solo in caso di sedazione. Il nuovo tomografo è di tipo ‘aperto’, permette una vista a 360° del paziente e rende l’esame più confortevole e sicuro per pazienti claustrofobici, poco collaboranti, o in età pediatrica”.