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Ponte di Ferro: con i lavori potrebbero arrivare nuove chiusure

In attesa della convenzione tra Anas e Roma Capitale si guarda alla possibile chiusura del ponte per i lavori di riqualificazione

OSTIENSE – Nella notte del 2 Ottobre 2021 le fiamme si sono alzate dalle sponde del Tevere andando a bruciare una parte importante del Ponte di Ferro. Circa 70 giorni dopo è avvenuta una prima messa in sicurezza e la riapertura al traffico, dopo non pochi disagi per i molti automobilisti privati di questo storico collegamento tra Ostiense e Marconi, tra il Municipio VIII e il Municipio XI. Ora, in vista degli interventi (stimati in 5 milioni inseriti a bilancio comunale a gennaio 2022) che dovranno finalmente riqualificare il ponte e risolvere i problemi causati dall’incendio, si torna a parlare di possibili chiusure.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Questa infrastruttura è stata al centro della seduta del 7 novembre scorso della Commissione capitolina Lavori Pubblici, presieduta dal consigliere Pd, Antonio Stampete. In quella sede gli uffici hanno sottolineato come ad oggi non sia ancora ufficializzato l’accordo con Anas che si dovrà occupare dei lavori. Il motivo di questa attesa starebbe nell’inserimento dell’opera all’interno del Dpcm che regolerà le opere per il Giubileo. Al momento però, spiegano gli uffici, i tecnici dell’Anas starebbero comunque mettendo in essere tutte quelle attività di indagine propedeutiche all’intervento, così da essere pronti a partire con i lavori non appena arriverà la convenzione con Roma Capitale (si spera all’inizio del 2023). Per effettuare questi lavori inoltre non saranno necessarie ulteriori gare, in quanto Anas potrà contare sugli accordi quadro e sulle imprese già pronte a progettare e a far partire i cantieri.

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GLI INTERVENTI E LA CHIUSURA

Per quanto riguarda la tipologia di intervento da mettere in essere gli uffici, pur sottolineando che si tratta di una progettazione in fase embrionale, hanno spiegato che sarà necessario sostituire l’intero impalcato del ponte, e che quindi potranno essere necessari dei periodi di chiusura. Al momento però, non essendo stato presentato un progetto o un cronoprogramma, non è facile stimare per quanto il collegamento tra le due sponde del fiume rimarrà chiuso.

LA MOBILITÀ IN GINOCCHIO

La speranza è che in questo caso non si debba ricadere nella logica emergenziale del post 2 ottobre 2021, ma che si pensi per tempo ad una viabilità alternativa. Solo in questo modo infatti si potranno mitigare i sicuri disagi per i cittadini.

Leonardo Mancini