
Tratto da Urlo n.233 aprile 2025
MARCONI-OSTIENSE – Il collegamento tra i quartieri di Ostiense e Marconi, quindi tra i Municipi VIII e XI, come molti sanno ha riaperto il 20 marzo scorso, con un’inaugurazione che ha coinvolto tutta l’attenzione dei media, delle istituzioni a diversi livelli e dei cittadini del territorio. L’infrastruttura, che era stata danneggiata da un incendio nella notte del 2 ottobre del 2021, è tornata a funzionare dopo una profonda opera di riqualificazione, del costo di circa 18 milioni di euro, partita il 24 luglio del 2023. Lavori che hanno più volte sforato il cronoprogramma fino ad arrivare al taglio del nastro dopo 20 mesi. “Oggi inauguriamo il nuovo Ponte dell’Industria, un intervento straordinario per complessità e per la tempistica in cui è stato realizzato. Ringrazio il Governo per la collaborazione. Avevamo tre alternative: restaurarlo, chiuderlo, oppure, grazie all’opportunità del Giubileo, farne uno nuovo, con 26 tonnellate di capienza e dove possono passare anche gli autobus. Sono state utilizzate le tecnologie più avanzate, le stesse che si mettono in atto sulle petroliere – ha detto il Gualtieri – Questo ponte tecnicamente è stato fatto in un anno e ha pochi eguali una tempistica del genere”.
IL SINDACO SUI RITARDI
Come detto i cantieri hanno subito diversi ritardi e gli annunci sulla riapertura sono stati più volte disattesi. Naturalmente su questo punto non sono mancate le polemiche, alle quali il primo cittadino ha risposto parlando di “un lavoro titanico: ci sono pochi casi in cui in meno di due anni si fa un ponte di questa complessità – ha spiegato Gualtieri – Abbiamo dovuto chiamare esperti norvegesi che costruiscono le piattaforme petrolifere nell’oceano per utilizzare la loro tecnologia e ‘sparare’ 58 piloni di cemento in profondità, perché l’alternativa era fare una diga e chiudere il Tevere”. Ma il Sindaco non nasconde le colpe del Campidoglio: “Facciamo ammenda: siamo stati troppo fiduciosi nel dire che avremmo fatto il record del mondo. Però in meno di due anni abbiamo fatto il ponte”.
IL NUOVO PONTE
La riqualificazione ha previsto l’allargamento della piattaforma stradale a 7,5 metri, rispetto ai 5 della struttura originale, oltre all’aumento del carico fino a 26 tonnellate, cioè fino al carico che permettesse il transito dei bus. La larghezza totale della struttura arriva a 11 metri, così da consentire anche il passaggio dei pedoni e delle biciclette, con due passerelle dedicate (quella ciclabile ancora da terminare). Quello appena riaperto non è però il ponte completo. Nel progetto di riqualificazione infatti le arcate storiche devono essere restaurate e riposizionate, in modo da assicurare lo stile originale della struttura: tale operazione verrà completata nei prossimi mesi. Infatti le arcate in ferro resteranno sulle banchine del Tevere, dove verranno restaurate, fino alla fine della prossima estate, per poi essere riposizionate entro il 2025. Nel frattempo, tuttavia, la ciclabile del Tevere resterà interrotta a causa del cantiere. Per questo motivo le diverse associazioni di ciclisti stanno chiedendo che si possano collocare altrove. Infine, nei giorni scorsi è arrivata la notizia di una chiusura parziale notturna (un senso unico alternato, dalle 21.00 alle 6.00), per permettere di effettuare dei lavori di rifinitura, che termineranno il 27 aprile.
DAI TERRITORI
Presenti al taglio del nastro anche i due minisindaci dei Municipi collegati dal Ponte dell’Industria. “È una grande conquista, un’opera straordinaria, un traguardo raggiunto grazie al lavoro enorme di tutti gli attori coinvolti”, ha commentato il Presidente del Municipio XI, Gianluca Lanzi, sottolineando anche l’importanza delle nuove linee bus che attraverseranno il ponte, “già attive da lunedì 17 marzo con un percorso deviato. Ora la linea 96 attraverserà il ponte per giungere direttamente a piazzale dei Partigiani e alla Metro B”. Lanzi ha inserito questo intervento all’interno degli altri grandi progetti, in corso o appena conclusi, sul quadrante di Marconi: “Il Pup di Piazza della Radio, per il quale bisogna concludere i lavori, così come l’intervento del Parco del Tevere, cambiano il volto del quartiere, dando maggiore vivibilità e spazi pubblici per i cittadini”. Soddisfazione anche dal Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, soprattutto se con la mente “si torna alla notte dell’incendio, un momento drammatico in cui ci disperavamo della possibilità di non riavere più il nostro Ponte di Ferro, un’icona per noi, soprattutto in questa fase storica che vede la riqualificazione delle sponde del Tevere, gli interventi sul lato Ostiense e le opere a San Paolo: speriamo che questo Giubileo porti dei segni di lunga durata nel tempo”. Per quanto riguarda le arcate del ponte, che come detto verranno riposizionate in seguito, Ciaccheri ha voluto ringraziare “per la tutela della memoria storica della nostra città”.
Leonardo Mancini