Tratto da Urlo n.228 novembre 2024
GARBATELLA-OSTIENSE – C’è uno slittamento nel cronoprogramma dei lavori per la ricostruzione del ponte ferroviario di via Giulio Rocco, collegamento tra i quartieri di Garbatella e Ostiense. Il cavalcaferrovia è chiuso al traffico veicolare da otto anni, cioè dal novembre del 2016, a causa dei danni riscontrati dopo il sisma che sconvolse il centro Italia. Inoltre da allora i convogli della Metromare e della Metro B percorrono questo tratto a 30km/h, rallentando per evitare troppe vibrazioni. Questo importante intervento, che ha previsto l’abbattimento e la ricostruzione della struttura, spiegano dal Campidoglio, si concluderà nella prossima primavera, quindi con un allungamento dei tempi rispetto al cronoprogramma che puntava alla riapertura entro il 2024. Già l’iter per arrivare all’apertura dei cantieri non era stato facile: negli anni infatti si era dapprima dovuta accertare la proprietà della struttura e le competenze, divise tra Atac, Roma Capitale e Regione Lazio, per poi decidere la progettualità con la quale riaprire il ponte e, soprattutto, la titolarità ad intervenire, i costi e chi li avrebbe coperti.
IL PROGETTO
Alla fine, dopo diversi rallentamenti, si è giunti ad una soluzione e ad un progetto che ha permesso l’intervento, il quale, lo ricordiamo, è cofinanziato al 50% dal Campidoglio e dalla Regione Lazio per un investimento totale di 4,8 milioni di euro, mentre il soggetto attuatore è l’azienda controllata regionale Astral. Al termine del cantiere ci sarà un ponte completamente nuovo e, per una sua migliore fruibilità rispetto al passato, la sede stradale è stata allargata dai “vecchi” 6,40 a 12 metri, incluso l’ampliamento dei marciapiedi. Un intervento che si sarebbe dovuto concludere entro l’anno appunto, ma che invece vedrà questo slittamento di qualche mese (c’è da capire quanti esattamente). “La sinergia amministrativa trova sempre spazio nella buona politica del fare, e i lavori infrastrutturali sul Ponte Giulio Rocco ne sono una dimostrazione. Ringrazio l’Assessore ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, e Astral per aver contribuito a rilanciare un nodo infrastrutturale importante per la città. La Regione Lazio, come dimostrato in altre occasioni, è sempre pronta a lavorare in squadra per il bene dei cittadini”, dichiara l’Assessore ai Lavori pubblici, alla Viabilità e alle Infrastrutture della Regione Lazio, Manuela Rinaldi. “È grazie all’Assessora Rinaldi e ad Astral che si realizza l’intervento che finalmente restituirà al quartiere un’importante via di collegamento – commenta Segnalini – La realizzazione di interventi complessi impegna sempre moltissimo le maestranze e le varianti progettuali sono importanti, soprattutto perché contribuiscono a migliorare sensibilmente la qualità dell’intervento. Il ponte avrà una sagoma molto bella: il disegno delle travi riprende le vecchie littorine ferroviarie, per dare continuità al contesto in cui il ponte è ubicato”.
I RITARDI
L’intervento, iniziato ad aprile, permetterà il transito delle automobili nella prossima primavera. La riapertura ha subito uno scostamento dal cronoprogramma per la complessità delle lavorazioni: in particolare, per lo spostamento dei sottoservizi. Nella parte inferiore del ponte, infatti, è in corso la realizzazione dei tralicci che devono ospitare i cavi di alimentazione elettrica, attualmente appesi alla parte di struttura che sarà demolita. I cavi saranno così riposizionati sotto al nuovo ponte. Si tratta di una lavorazione che sta richiedendo una progettazione di livello approfondito per evitare l’interruzione del servizio di trasporto ferroviario. Nel frattempo è stata comunque allestita in officina l’intera struttura metallica per agevolare e ridurre i tempi di posa in opera (le immagini sono state diramate dal Campidoglio assieme alla notizia dello slittamento). “Pronto ormai in officina, attende di essere traslato nelle prossime settimane direttamente nell’area cantiere – commenta sui social il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri – Ristrutturare, a cento anni di distanza, una struttura storica non è cosa da poco. Abbiamo impegnato anni a dirimere ritardi politici e difficoltà burocratiche. Voglio ringraziare Astral per la cura che sta mettendo a realizzare un’opera ingegneristica così delicata e importante. A breve – conclude – avremo un cronoprogramma aggiornato, anche a fronte delle difficoltà di preparazione delle operazioni di demolizione e ricostruzione”. L’attesa è quindi per questo cronoprogramma e per capire di quanto effettivamente slitterà la fine del cantiere. “Dall’opposizione in Municipio VIII l’attenzione su questa vicenda non è mai mancata – ha commentato la consigliera di FI, Caterina Benetti – Ora, con questo ennesimo slittamento, ci troviamo a dover constatare che al tanto tempo perso si sommano nuovi inconvenienti. Se invece di restare immobili ci si fosse mossi anche durante l’amministrazione di Zingaretti forse quest’opera avrebbe già visto la luce”. Sulle responsabilità delle precedenti amministrazioni regionali punta anche il capogruppo di FdI in Municipio VIII, Franco Federici, che in più occasioni ha organizzato manifestazioni e incontri per chiedere di far partire gli interventi utili alla riapertura del ponte: “Sta succedendo la stessa cosa che avviene per il Ponte di Ferro, con slittamenti e ritardi – afferma – Le amministrazioni, municipale e comunale, continuano a farsi belle con gli interventi sul ponte di via Giulio Rocco, ma quello che non spiegano è che per avviare i lavori si è dovuta attendere la nuova Giunta in Regione: se ci si fosse mossi prima a questo punto i residenti e i commercianti non starebbero ancora pagando per i ritardi”.
Leonardo Mancini