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Porta a porta: cominciano ad arrivare le sanzioni

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Mentre si registrano difficoltà nel ritiro sparse su tutto il territorio romano, dal Municipio VIII si chiede l’ampliamento del porta a porta. Ma i cittadini sono pronti?

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Tratto da Urlo n.125 maggio 2015

RIFIUTI – Il 9 aprile scorso è stato siglato dai sindacati con l’Ad di AMA, Fortini, l’accordo sulla rotazione dei Capi Zona: l’avvicendamento dei dirigenti nell’ottica di assicurare trasparenza. Il testo dell’intesa raggiunta con i Sindacati è stato reso noto nei giorni scorsi dal Messaggero: “Tutto il personale con qualifica ‘capo zona’, ‘tecnico operativo territoriale’ e ‘capo operaio autista’ sarà soggetto a una ‘job rotation’ all’interno di ciascuna area territoriale. Questa rotazione avrà inizio a partire da aprile 2015 e terminerà entro e non oltre il 15 maggio”. Purtroppo la situazione nella municipalizzata, proprio a cavallo di questa rotazione, non sembra essere migliorata. Le difficoltà registrate nei giorni scorsi all’indomani dell’accordo sembrano essersi acuite. Criticità, soprattutto nei giorni precedenti al 25 aprile, si sono riscontrate in molte zone della città. Con i consueti accumuli di sacchetti e dei tanti ingombranti. Nel territorio del Municipio VIII, dove in più occasioni i cittadini e le istituzioni hanno denunciato accumuli, la situazione sembra essere sfuggita di mano: mentre per ciò che riguarda gli ingombranti la responsabilità è dei cittadini, visto che l’Ama ha predisposto un servizio gratuito a domicilio per il ritiro, o delle ditte di sgomberi che li smaltiscono in maniera illegale; per ciò che riguarda gli accumuli di sacchetti “ci sono continue segnalazioni che parlano di cassonetti stracolmi e spazzatura che invade i marciapiedi – spiega il Capogruppo di FI Simone Foglio – Era questa la rivoluzione sulla raccolta differenziata annunciata da Marino? I cittadini romani sono stanchi ed esasperati. In tutto questo il Municipio assiste impotente”.

Nei mesi scorsi in più occasioni il minisindaco, Andrea Catarci, aveva però richiesto e annunciato la possibilità di arrivare “entro il 2015” alla raccolta porta a porta su tutto il territorio, attualmente servito per l’80% dai cassonetti stradali. Per Catarci queste nuove problematiche sono l’occasione per rilanciare la sua richiesta: “L’AMA ha imposto il sistema della raccolta stradale per l’80% del territorio – dichiara Catarci – La motivazione addotta era relativa alle difficoltà del porta a porta con i mezzi e gli uomini a disposizione. Verificato che non si è in grado di effettuare uno svuotamento stradale efficiente, che cosa dovremmo dire oggi?”. La risposta più importante è da dare a quella parte di cittadinanza che si sta impegnando nella transizione del sistema di raccolta ma rischia di demoralizzarsi di fronte ai disservizi: “Lo sforzo di cambiamento chiesto ai cittadini rischia seriamente di essere vanificato da queste inefficienze. Siccome la raccolta differenziata deve andare avanti – conclude Catarci – l’Ama prepari immediatamente il passaggio al porta a porta per l’intero territorio”. Ma le domande da porsi sono tante. In primis sulle difficoltà generali del sistema, con i suoi costi e le carenze di uomini e mezzi: alla luce di questo bisognerebbe chiedersi se l’ampliamento del porta a porta sia elemento di discussione, oppure un tema da rimandare a tempi migliori. “I problemi sulla raccolta stradale emersi in questi giorni sono di carattere cittadino – spiega l’Assessore municipale all’Ambiente, Emiliano Antonetti – Questa fase di assestamento dovrebbe terminare per la metà di maggio, ma rappresenta un elemento in più che ci fa propendere per il porta a porta diffuso”. Una possibilità da considerare, ma che va di pari passo con la necessità di svelare quali siano le dimensioni del fenomeno di ‘migrazione dei rifiuti’, da zone servite dal porta a porta a quelle con cassonetti stradali. Una criticità che in altri municipi ha creato non pochi problemi all’Ama nella modulazione del ritiro, soprattutto in zone periferiche e di confine con territori serviti dal porta a porta. Che sia anche questo, seppur in piccola parte, il motivo degli accumuli?

Altro tema che sta preoccupando l’Amministrazione municipale e i cittadini sono le molte sanzioni comminate dagli accertatori di AMA nei confronti di alcuni condomìni serviti dal porta a porta. A darne nota è una interrogazione presentata dai Consiglieri d’opposizione Franco Federici e Alessandra Bonaccorsi. Nel testo viene denunciato il non rispetto del “periodo di prova”, durante il quale l’Ama avrebbe soltanto inviato degli avvisi lì dove il comportamento dei cittadini avesse violato il regolamento sulla differenziata. Le multe ricevute sono di 100 euro, da dividere per i condòmini del palazzo. In molti casi sono arrivate dopo una serie di avvisi da parte dell’Ama, mentre quelle che hanno fatto indignare i consiglieri d’opposizione non avrebbero avuto nessuna precedente segnalazione: “Sono arrivate direttamente le multe – spiega Federici – e destinate a tutto il condominio”. È questa “impersonalità”, e non le ragioni per le quali sono state comminate le sanzioni, a non convince i Consiglieri d’opposizione: “Negli incontri venne concordato che se la violazione fosse stata causata solo da alcuni dei residenti – si legge nel testo dell’interrogazione – l’infrazione sarebbe stata segnalata agli stessi”. Una possibilità che risulta però legata alla necessità di accertare l’identità dei trasgressori. “Le multe sono arrivate in tutta Roma – aggiunge l’Assessore Antonetti – soprattutto per le auto parcheggiate davanti ai cassonetti. Per le sanzioni nelle aree del porta a porta c’è molta perplessità, dato che l’azienda aveva parlato di soli avvisi nel periodo di rodaggio del nuovo sistema”. A quanto risulta dalle segnalazioni ricevute dalla nostra redazione molti condomìni nei mesi scorsi hanno ricevuto avvisi da parte dell’Ama, prima di ricevere multe. Ma per Antonetti queste sanzioni rischiano comunque di minare l’entusiasmo dei cittadini impegnati con il nuovo sistema: “Cercheremo di far chiarezza, le multe sono uno strumento che può diventare controproducente”. A nostro parere sarebbe il momento di interrogarsi sui motivi dell’indignazione nei confronti delle sanzioni. Ci si arrabbia scagliandosi contro le istituzioni e l’Ama perché si ritiene di aver conferito i rifiuti in modo adeguato, oppure perché la multa viene comminata a tutti i condòmini collettivamente magari per colpa solo di uno o pochi? Se ci si indigna per aver conferito bene e ricevuto una multa, saranno i ricorsi a dare ragione ai cittadini; nell’altro caso il problema è più profondo e sfiora l’intimo della nostra società e della romanità in generale: non sarà forse il momento di affrontare il discorso in modo chiaro e capire se si è pronti o meno ad accettare il concetto di responsabilità condivisa? Perché di questo si deve parlare, da subito.

Leonardo Mancini