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Presto un nuovo spostamento per gli afgani di Tor Marancia

Partito l’iter per il ricollocamento dei transitanti afgani in una scuola a Tor Carbone.

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La storia degli afgani a Roma sud continua. L’ultima novità è che, dopo lo spostamento dall’Air Terminal Ostiense alla tensostruttura organizzata in un’area adiacente all’Istituto San Michele di Tor Marancia, a breve verranno nuovamente ricollocati. A parlarne è Orazio De Lellis, Presidente del Comitato di Quartiere “L’Ardeatino” che dichiara: “Ci è stato promesso, durante un’assemblea del Comitato, che gli afgani sarebbero stati spostati prima di Natale in una scuola abbandonata, in via di ristrutturazione, in zona Tor Carbone. Ma ad oggi ancora non si vede nulla”. 

Una storia, quella di questa popolazione, fatta di cavilli burocratici. La maggior parte di loro, infatti, non vorrebbe rimanere nel nostro paese, ma deve a causa degli accordi di Dublino, per cui una volta registrati, gli immigrati divengono richiedenti asilo politico nel paese dove è avvenuta l’identificazione, e non possono più raggiungere le destinazioni da loro desiderate, spesso fuori l’Italia, magari dove hanno parenti e amici. 

L’idea del centro temporaneo al San Michele nasceva proprio da questo, e il Municipio XI, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale, aveva lavorato affinché si creasse un luogo dove effettuare un riconoscimento soft, dando accoglienza ad ognuno per un massimo di 10 giorni. Lo scopo è quello di far rimanere temporaneamente gli afgani nel centro, dopodichè chi vuole partire può farlo (perché non regolarmente identificato, quindi non obbligato a chiedere asilo), mentre chi decide di rimanere in Italia viene poi indirizzato nei centri di accoglienza. Una possibilità data, dunque, per spostarsi. Poi, ovviamente, l’identificazione potrebbe avvenire altrove, nel nostro territorio o fuori e il problema rimarrebbe. Ma lo scopo è che essi possano lasciare la città, tentando di raggiungere i loro cari. 

Oggi, comunque, il progetto di un nuovo ricollocamento pare esserci davvero: “Dalle informazioni che ho appreso dal Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale – afferma Fabrizio Santori, Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale – esiste un progetto di trasferimento, sempre all’interno del Municipio XI, ma non si sanno ancora le tempistiche. Auspico che tale adempimento abbia conclusione in tempi brevi per poter liberare il quartiere da una situazione di degrado”. 

La tensostruttura creata a Tor Marancia, infatti, ha scatenato polemiche nei mesi scorsi perché collocata in un quartiere difficile, che spesso si è trovato a fronteggiare disagi di questo tipo (un altro esempio recente è stato quello dei Rom all’ex Fiera di Roma). Inoltre, essendo un tendone, è una soluzione precaria, mentre la nuova struttura individuata sembra che sarà sicuramente più idonea, come racconta Andrea Baccarelli, Consigliere Pdl al Municipio XI: “L’iter burocratico che porterà all’assegnazione dei servizi di assistenza è già partito. Al termine di questo gli afgani verranno spostati in zona Tor Carbone, in una struttura più adatta ad ospitare delle persone e più idonea dal punto di vista del decoro del quartiere e della sicurezza in quanto, essendo un luogo chiuso, permetterà un migliore controllo degli ospiti stessi. Va sottolineato, comunque, che questa etnia, a detta di tutti ma soprattutto delle forze dell’ordine, è pacifica, non dedita ad attività criminali, ed in questo caso parliamo di rifugiati politici che godono di tutte le tutele previste dai trattati internazionali. Inoltre il 99% di loro è solo di passaggio in Italia, in quanto le loro destinazioni sono perlopiù Francia e Germania”. E sui ritardi lamentati da De Lellis, Baccarelli ha risposto che “lo spostamento è previsto tra poche settimane. Purtroppo l’ostruzionismo fatto in Assemblea Capitolina dal Partito Democratico e dalle forze di opposizione ha fatto perdere del tempo su molte faccende, tra cui questa. Siamo vicini ai cittadini di Tor Marancia per i disagi che hanno dovuto subire e a breve il decoro che la tensostruttura aveva messo a rischio gli verrà restituito. Tra l’altro essa rimarrà a disposizione dei comitati di quartiere e dei cittadini. Dopo tanti sacrifici ci sarà, dunque, anche un segnale per il territorio”. È intervenuto sulla questione anche Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI: “Stiamo lavorando per uno spostamento degli afgani. Sarebbe irresponsabile dire dove, perché il luogo non è ancora sicuro al 100%. Ci stiamo muovendo nell’ottica di offrire un servizio migliore, di concerto con l’Assessorato alle Politiche Sociali, in quanto la tensostruttura a Tor Marancia è provvisoria, come abbiamo ribadito in passato con atti e dichiarazioni ufficiali. Il trasferimento avverrà nei primi mesi di quest’anno”. Anche il Presidente ha tenuto a ringraziare i cittadini del quartiere per “aver supportato la situazione, con la solita tolleranza generale. Togliere il tendone è un passaggio positivo perché si potrà offrire un servizio migliore, come anticipa il fatto che ci sarà un edificio a disposizione. Quando esso sarà pronto e reso accogliente comunicheremo il luogo e il servizio che verrà erogato al suo interno. Per ora preferisco non dare tempi e indicazioni che potrebbero rivelarsi errate”. 

Rimaniamo quindi in attesa di nuove informazioni e seguiremo senza dubbio l’evoluzione della vicenda. Una storia che va al di là dei pregiudizi razziali, delle intolleranze e delle difficoltà di un quartiere a ospitare chi non ha più una casa nel suo paese di origine. È una storia di umanità e tolleranza, questa, nei confronti di persone che non vorrebbero altro, forse, che un nido sicuro dove costruire una vita nuova, per loro e per i loro cari. 

Serena Savelli