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Prostituzione: tra San Paolo e Marconi situazione insostenibile

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La denuncia dei comitati: “Rapporti sessuali consumati nei palazzi”

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LA PROSTITUZIONE IN MUNICIPIO VIII – Sono passati soltanto pochi giorni dal partecipatissimo incontro con il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, durante il quale sono stati messi a nudo molti problemi del territorio municipale. Toccato, ma non approfondito, il tema della prostituzione sulle maggiori direttrici del municipio: via Cristoforo Colombo, viale Marconi e via Ostiense. 

UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE – È il Comitato del quartiere Ostiense a riaccendere i riflettori sulla vicenda, con un comunicato del Presidente, Claudio De Santis, assieme ad Augusto Santori del comitato Difendiamo Roma. “La situazione della prostituzione su strada tra San Paolo e Marconi è divenuta oramai insostenibile. Ci chiediamo se Catarci abbia provveduto a costruire una zona franca senza avvisare nessuno. Le prostitute stazionano senza alcun ritegno anche davanti ai portoni della cittadinanza e nel quartiere si ha ormai paura a tornare nelle abitazioni dopo il tramonto; e questo avviene ogni giorno tra senso di disgusto e paura. Marino e Catarci dove sono?”.

UN PROBLEMA DI SICUREZZA – La situazione di alcuni quadranti, oltre ad essere critica dal punto di vista del decoro, sta peggiorando anche sotto il profilo della sicurezza stradale e dei luoghi: “Si tratta di signorine, molto spesso seguite a vista dai propri magnaccia, che si aggirano svestite in strada, di automobilisti che rallentano e si fermano in punti evidentemente pericolosi per la circolazione, di rapporti sessuali consumati nei giardinetti all’angolo tra viale Marconi e Via Valco San Paolo, se non all’interno dei condomini e sotto le abitazioni”.

MAGGIORE TUTELA – Le richieste avanzate dai cittadini dei comitati sono semplici: maggiore tutela, più presenza delle Forze dell’Ordine e delle istituzioni. “Si tratta di tutelare la quotidianità dei residenti e la loro sicurezza, la possibilità di rientrare a casa senza dover subire l’umiliazione e la paura di avere a che fare con spettacoli di questo genere – seguitano Santori e De Santis – Ci chiediamo dove siano le Istituzioni, in un territorio che ogni giorno mostra disagio e degrado, che oltre ad ascoltare la vergogna della mafia capitale vorrebbe anche un intervento urgente e concreto sul proprio territorio da parte delle Istituzioni”.

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