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Pup Leonardo da Vinci: ancora perplessita’

Il Municipio XI si esprime a favore dei cittadini, ma il Comitato di quartiere ha seri dubbi sulla pericolosità nel costruire sull’area

L’11 gennaio è stata approvata all’unanimità dal Municipio XI una proposta di risoluzione sul Piano Urbano Parcheggi previsto in via Leonardo da Vinci. Tale atto prevede un impegno da parte della Giunta municipale a garantire che i lavori si svolgano con tutte le verifiche necessarie sulla sicurezza, pena la revoca a costruire, che si studi la possibilità di rivedere la viabilità dell’area alla luce delle rimostranze dei cittadini, valutando la possibilità che venga ripristinato il senso unico di marcia per ciascuna carreggiata a doppia corsia, come era prima dell’inizio dei lavori, e che si tenga conto delle valutazioni fatte dai cittadini per rivedere la situazione superficiale del Pup.
Donato Mattei, Consigliere delegato alla Partecipazione (Sel) è soddisfatto dell’esito dell’atto, in quanto promotore dell’iniziativa, coordinatasi con quella simile operata dall’opposizione, entrambe volte alla tutela dei cittadini e al rispetto delle loro esigenze: “Attraverso questa proposta di risoluzione impegniamo il Presidente e la Giunta municipale a promuovere, di concerto con il Dipartimento mobilità del Comune di Roma e con l’Agenzia per la mobilità, una verifica sulle condizioni di sicurezza e sulla viabilità. L’atto è scaturito ascoltando anche le proposte del Comitato di quartiere Leonardo da Vinci, ed ha come base tutta una serie di problemi che i cittadini hanno fatto emergere. È ovvio che se l’area non fosse sicura tutti osteggeremmo la realizzazione del Pup. In caso contrario faremo in modo che la sua costruzione sia il meno impattante possibile per la popolazione, dal punto di vista della viabilità e della stessa sicurezza, salvaguardando anche il verde di zona”.
E aggiunge Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI, che “si è vagliata anche la possibilità di un’azione partecipativa con i cittadini attraverso un referendum consultivo sul tema della viabilità” e per quanto riguarda la sicurezza “il cantiere potrebbe essere bloccato in caso che si riscontri una situazione di pericolo per il territorio circostante. Ma è ancora in corso un monitoraggio che, se non arriverà a tali risultati e quindi non decreterà che l’area non è sicura, i lavori per il Pup continueranno”.
La preoccupazione principale dei cittadini, dunque, appare la sicurezza. E i dubbi sono talmente grandi che il Cdq ha effettuato a proprie spese delle perizie che, come ricordano, “hanno evidenziato l’esistenza di problematiche relative alla sicurezza e alla stabilità degli edifici circostanti la costruzione, anche in considerazione della riclassificazione della zona di Roma come sismica”. Anche il Comune aveva richiesto delle verifiche al concessionario, il Consorzio Ascogen Parcheggi, i cui risultati, che dovevano essere presentati di recente durante una riunione della Commissione Alta Vigilanza, alla presenza del Cdq e del concessionario stesso, ancora non sono stati resi noti. Mario Pieri, Presidente del Cdq, si chiede “come può il Comune continuare dei lavori, se non ci sono ancora i risultati della relazione geologica che decretino la sicurezza dell’area?”
La storia di questo Pup appare senza fine. Come vi abbiamo raccontato nello scorso numero, è una querelle che dura da anni. Approvato dalla passata Giunta Smeriglio, oramai l’iter è talmente avanzato che “chiedere di interrompere i lavori comporterebbe il pagamento di una grossa penale per il Comune di Roma” come ricorda Catarci. Simone Foglio, Capogruppo Pdl del Municipio XI, parla di una problematica già annunciata da tempo: “Oggi vediamo con i nostri occhi ciò che avevamo anticipato anni fa, quando ci opponemmo al Pup, cioè una situazione di disagio e di poca sicurezza per quella localizzazione. Auspichiamo ancora la possibilità di spostarlo in un’altra sede”.
L’unica cosa che si può fare, alla luce di tutto ciò, è cercare di capire se l’area è veramente a rischio per una costruzione di tale portata, e tentare di ridurre al minimo l’impatto per la popolazione, il traffico e il decoro urbano. Certo è che, fino a quando i risultati delle verifiche geologiche non verranno resi noti, c’è davvero poco da fare.

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Serena Savelli