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PvQ Calderon de la Barca: ancora una volta si parla di abbattimento

Le richieste dei cittadini e della politica locale vanno da tutt’altra parte, ma le criticità urbanistiche non sembrano sanabili

pvq calderon della barca

Tratto da Urlo n.204 settembre 2022

ROMA 70 – Sulla vicenda dell’ex Punto Verde Qualità di via Calderon de la Barca si abbatte una nuova tegola. Dopo le notizie sull’iter per la demolizione del manufatto (mai completato, che avrebbe dovuto ospitare un asilo), date dal nostro giornale a marzo e avvalorate in una seduta della Commissione Capitolina Trasparenza, ora è l’Assessorato all’Ambiente a confermare, carte alla mano, l’impossibilità di sanare le mancanze amministrative che insistono sulla struttura.

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LA VICENDA

Si tratta di un progetto finito nella dismissione voluta dalla Delibera del Commissario Tronca del 2016. Eliminando l’interesse pubblico sull’area questa è rimasta nel degrado divenendo oggetto di atti vandalici, occupazioni e abbandono di rifiuti. Assieme all’asilo mai completato, sono presenti nell’area anche due profondi scavi al margine della strada, che nel tempo si sono riempiti fino a formare un “laghetto”, habitat perfetto per insetti e zanzare. Dopo la Delibera Tronca una Conferenza di Servizi ha decretato che il manufatto non può essere sanato, in quanto realizzato senza autorizzazione paesaggistica in una zona sottoposta a vincolo. La demolizione è stata affidata al SIMU, mentre l’area è in carico al Dipartimento Ambiente. Il 15 dicembre 2021 il SIMU avrebbe prodotto anche uno studio di fattibilità per la demolizione, con un progetto che prevede l’attivazione del Dipartimento Ambiente per la bonifica e per il prosciugamento del laghetto.

GLI ULTIMI SVILUPPI

Nel corso di questi mesi i cittadini dei comitati e delle associazioni di zona, assieme a parte della politica locale, hanno tuttavia continuato a premere perché le criticità venissero superate, dando nuove funzioni a questo spazio attraverso una riqualificazione. In particolare si puntava a realizzare il luogo di aggregazione che manca al quartiere. In tal senso andava anche il recentissimo atto varato dal parlamentino di via Benedetto Croce (31 agosto), che chiedeva appunto la riqualificazione, oppure, nel caso in cui la situazione urbanistica non fosse sanabile, la bonifica dell’area e un nuovo progetto. È stata però sempre la Commissione Trasparenza presieduta dal Consigliere di Fdi, Andrea De Priamo, a far luce sulla situazione. Nella seduta del 2 settembre infatti è l’Assessorato all’Ambiente a sottolineare come persino un parere ad uso interno richiesto all’Avvocatura Capitolina (datato 26 luglio), abbia definito come “non sanabile” l’assenza di autorizzazione paesaggistica sul manufatto.

COME CAMBIANO GLI OBIETTIVI

Durissima la posizione assunta del CdQ Grottaperfetta, da tempo impegnato nel chiedere che la struttura venga riqualificata. I cittadini, rappresentati dal Presidente Mario Semeraro, chiedono che gli 800mila euro stanziati per l’abbattimento possano essere invece utilizzati per riqualificare la struttura, superando le difficoltà amministrative: “Perché demolire un edificio pubblico? Non potrebbe servire al quartiere che in passato è stato realizzato tutto attorno a quest’area?”, si domandano i cittadini. “Penso sia il momento di fare chiarezza, arrivare a soluzioni e superare l’immobilismo degli ultimi anni – afferma in Commissione la Consigliera capitolina Pd, Antonella Melito, che aspetta la calendarizzazione di un atto sulla vicenda presentato a maggio – Servirà capire se ci sono margini per demolire in danno, inoltre da subito dobbiamo impegnarci a riprogettare l’area con cittadini”. Dello stesso avviso anche la consigliera Pd in Municipio VIII Eleonora Talli, firmataria del documento approvato in Aula il 31 agosto, che sottolinea come la demolizione “sarebbe una sconfitta per quei cittadini che hanno visto nascere l’ex asilo poi rimasto abbandonato. Nel caso in cui accadesse è necessario senz’altro bonificare e stanziare dei fondi per un nuovo progetto“. Sul futuro dell’area si concentra anche il consigliere municipale di FdI, Maurizio Buonincontro, che sottolinea “l’importanza di essere giunti ad un punto fermo, senza continuare ad avanzare ipotesi non suffragate dai fatti. Ora serve la bonifica e serve ripensare le necessità del quadrante per un punto di aggregazione”.

COSA FARE DELL’AREA

Il Consigliere De Priamo, nel chiudere i lavori della Commissione, ha parlato di una “vicenda paradossale”, soprattutto perché legata ad una iniziativa pubblica: “Merita l’attenzione di tutti gli organismi che devono capire quali omissioni ci sono state. Forse nel tempo si sono create delle false aspettative e io comprendo la rabbia dei cittadini. Da oggi dobbiamo prendere atto che la struttura non è sanabile e dobbiamo lavorare per accelerare il suo abbattimento, e poi la bonifica e la riqualificazione dell’area, magari con una nuova struttura per il territorio”. Il prossimo passo potrebbe essere un atto comune da presentare in Campidoglio e una riunione sul posto che coinvolga tutti gli attori. È questo quanto richiesto dalla consigliera Pd, Valeria Baglio: “Quello che abbiamo verificato fino ad oggi è, senza prendere in giro nessuno, su cosa si poteva lavorare senza perdere tempo e risorse. Ora è importante fissare incontro per decidere come andare avanti”. Un invito che è stato recepito positivamente anche dall’assessorato comunale all’Ambiente.

Leonardo Mancini

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