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San Paolo, Pup Da Vinci: avviata una nuova bonifica

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Ancora incerti i tempi per la restituzione del viale alla cittadinanza

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Tratto da Urlo n.139 ottobre 2016

SAN PAOLO – Sono partite le operazioni di sgombero dei container all’interno del “cantiere infinito” del Pup da Vinci. Nei prossimi mesi il viale potrebbe tornare alla normale viabilità, persa ormai dal 2009, quando una cantierizzazione per la costruzione del Pup, che era frutto della ricollocazione di un altro parcheggio previsto su di un’area non adatta, invadeva la strada. All’epoca si fecero alcuni scavi, mentre i cittadini della zona, riuniti nel Comitato No Pup da Vinci iniziavano a lottare. Passavano gli anni a colpi di documenti e perizie, fino al blocco del cantiere e ad una situazione di immobilità. Nel frattempo peggioravano le condizioni dell’area, aumentava l’immondizia e il degrado ed i container del cantiere venivano occupati, vandalizzati e bruciati.

Nelle ultime settimane sembrano però esserci state delle novità, che potrebbero sbloccare la vicenda e riportare il viale al suo stato originale. A darne notizia è il Presidente del Municipio VIII, Paolo Pace, attraverso una nota diramata dal M5S municipale. Nel testo viene spiegato che finalmente si è giunti a una svolta nella vicenda: “Lunedì 3 ottobre è iniziata la bonifica integrale dell’area con la definitiva rimozione delle baracche di cantiere che da anni erano diventate sede di senza fissa dimora e base per attività illecite di vario tipo”. Secondo la maggioranza in Municipio VIII sarebbe bastato interloquire con il concessionario del Pup per risolvere la vicenda: “La popolazione residente, che tanto si è battuta per la soluzione definitiva dell’annosa questione, che ha portato solo degrado e insicurezza, vede iniziare le opere di recupero grazie alla nuova Amministrazione municipale che è riuscita a trovare un punto di incontro tra le esigenze del concessionario e l’Amministrazione capitolina”. Il Municipio avrebbe infatti risposto alle richieste di incontro avanzate dal concessionario e successivamente avviato le operazioni condivise di bonifica. “Siamo solo all’inizio. Il percorso intrapreso – seguitano dal M5S municipale – vuole portare alla definitiva restituzione dell’area ai cittadini che potranno finalmente riprendere possesso di questo bellissimo tratto di viale Leonardo Da Vinci, che ottuse vedute politiche del passato avevano deciso, a porte chiuse, di cedere alla cementificazione, lasciando un conto salato per anni alla popolazione residente”.

La replica su quanto affermato dagli esponenti del M5S arriva immediatamente dal Consigliere d’opposizione, Andrea Catarci, che da ex Minisindaco difende l’operato della passata amministrazione e cerca di ricostruire la vicenda: “Il consorzio Ascogen è da tempo disposto ad andare via da Viale Da Vinci, ma in cambio di un sito alternativo o a fronte della restituzione dei soldi versati. Prima – spiega il Consigliere di Sinistra per Catarci – non lo avrebbe mai fatto, ha maturato tale disponibilità da quando è stata avviata la revoca della Convenzione urbanistica grazie all’iniziativa dei cittadini e della passata amministrazione”. A tale proposito ricordiamo che, essendo impossibile per il Campidoglio restituire quanto versato, si era pensato di spostare il progetto al CTO, come parcheggio per utenti e dipendenti, operazione che non era però andata in porto. Il Consigliere Catarci replica, dunque, anche alle accuse di immobilismo avanzate dalla maggioranza 5 Stelle: “È stato agevole rintracciare in un quarto d’ora una ventina di note scritte tra il 2013 e il 2016. In esse – seguita – ci sono i contatti ripetuti con il concessionario che, secondo l’attuale Presidente M5S, dal 2013 non sarebbe mai riuscito a contattare il Municipio”. In quelle note inviate c’erano le richieste di revoca del progetto, quelle di delocalizzazione e le richieste di bonifica del sito. Ma le operazioni effettuate in questi giorni, secondo Catarci, non sarebbero volte alla risoluzione definitiva della vicenda: “Per ora hanno solo chiesto l’ennesima bonifica dell’area di cantiere – conclude – Il M5S lavori davvero per arrivare ad una delle possibili soluzioni, o delocalizzando il progetto, o restituendo le somme versate o agendo forzosamente tramite l’Avvocatura comunale, costringendo il consorzio ad effettuare il ripristino”.

Le operazioni intanto proseguono, nelle prossime settimane sarà però importante capire quale sia il “punto di incontro tra le esigenze del concessionario e l’Amministrazione” richiamato dal M5S, per prevedere tempi, modi e costi della restituzione di viale Leonardo Da Vinci alla cittadinanza.

Leonardo Mancini