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San Paolo, strisce blu: per ora solo uno studio

Passo indietro sul parcheggio a pagamento, prima si migliori il trasporto pubblico

Le strisce blu dei parcheggi di piazza della Pilotta a Roma, in una foto d'archivio. ANSA/ GUIDO MONTANI/ I50

 

SAN PAOLO – Sempre più cittadini si stanno interessando ai problemi di traffico e mobilità del quartiere San Paolo. Nonostante le difficoltà di questo quadrante siano palesi, soprattutto nelle ore di punta con traffico intenso e sosta selvaggia, il dibattito sulle possibili soluzioni ha ripreso vita solo nelle ultime settimane. Sono i Comitati di Quartiere ad aver aperto la discussione sulla vicenda, prendendo spunto dalla copertura che il nostro giornale ha offerto al dibattito municipale sull’istituzione delle strisce blu. La possibilità che il quartiere ospiti zone di parcheggio a pagamento, pur tenendo banco all’interno dell’Aula Consiliare, non ha sortito il riscontro sperato tra la popolazione.

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LA PROPOSTA – La possibilità di istituire le strisce blu è stata avanzata nei mesi scorsi dal M5S municipale sottolineando, oltre al traffico e alla sosta selvaggia, anche la presenza di troppe automobili appartenenti agli studenti delle Facoltà di Roma Tre e a coloro che utilizzano il quartiere come “parcheggio di scambio” per raggiungere la metro. In ogni caso, stando a quanto riferito in aula dagli stessi esponenti del M5S, si tratterebbe di una richiesta di progettazione, e non di una decisione, nonostante nel testo del documento questo passaggio non sia totalmente chiaro.

LA VOTAZIONE – Il 2 dicembre scorso l’atto in questione è stato approvato, seppur votato negativamente da parte delle forze di opposizione, che a più riprese hanno segnalato l’utilità di mettere in campo altri interventi prima ancora di iniziare a progettare l’impiego delle strisce blu. La tematica principale richiamata dai consiglieri d’opposizione riguarda la necessità di incidere sull’efficienza dei mezzi pubblici. Se infatti il quartiere San Paolo è ben servito da metro e autobus, è altrettanto vero che tantissimi cittadini di quartieri limitrofi preferiscono raggiungere in macchina la fermata della metro, per evitare lunghe e imprevedibili attese. Per le forze d’opposizione l’idea delle strisce blu non sarebbe da scartare, ma bensì da rimandare, puntando prima su altri interventi. Non dimenticando di coinvolgere la cittadinanza in questa decisione e nella sua eventuale progettazione.

IL DIBATTITO – Dai Comitati di Quartiere, ascoltati fin dal principio dal nostro giornale, abbiamo ottenuto posizioni diverse. Se da Insieme per San Paolo l’opposizione alle strisce blu è netta, il Comitato San Paolo ha voluto sottolineare come, a fronte di altri interventi, lo studio e la condivisione di un progetto possano essere messi in discussione. Su quanto necessario al quadrante le idee sono però condivise, e possono essere riassunte nella necessità di trovare nuove aree di parcheggio gratuite (magari nella risoluzione della lunghissima vicenda del PUP Da Vinci) e di razionalizzare l’esistente in modo da scoraggiare la sosta selvaggia. “La campagna elettorale è finita – ha dichiarato la Consigliera del Pd, Anna Rita Marocchi – non ci si può illudere di risolvere la situazione del parcheggio con un documento e con delle firme che risalgono al 2012. Serve un tavolo con il Dipartimento e con Atac, perché le soluzioni partono dalla razionalizzazione delle linee di trasporto pubblico, prima ancora che dalla ricerca di nuove aree per parcheggi di scambio”.

DALLA PRESIDENZA – In un dibattito poco chiaro tra le parti politiche e la cittadinanza, abbiamo voluto ascoltare la posizione della Presidenza per fare chiarezza sulla volontà o meno di istituire le strisce blu nel quartiere: “È stata fatta una proposta, da alcuni consiglieri, di regolamentazione di talune aree con strisce blu basandosi anche su una raccolta di firme dei cittadini di alcuni anni fa – ci ha spiegato Pace – In realtà quella che è passata – in aula, ndr – è la richiesta di effettuare uno ‘studio’ per comprendere se e come è applicabile questa ipotesi”. Come tanti cittadini e come gran parte delle forze politiche, anche il Minisindaco è però contrario all’istituzione immediata delle strisce blu: “Personalmente sono contrario al cominciare da questa tematica, perché ritengo si debba procedere prima con il miglioramento del servizio di trasporto pubblico. La competenza è comunque del Dipartimento a cui eventualmente il Municipio può fornire un parere – spiega Pace – Altro motivo di contrarietà ad un provvedimento locale di regolamentazione è la non aderenza ad un progetto globale in cui questo ambito dovrebbe rappresentarne una parte, creando situazioni autonome ed avulse da un contesto generale”. In poche parole, prima si programma la mobilità generale, poi scende nel particolare, valutando soluzioni caso per caso. Nei prossimi mesi aspettiamo che questo dibattito non si chiuda, seguendo magari le linee espressi fin qui, con un lavoro più capillare nei confronti del miglioramento e della razionalizzazione del trasporto pubblico nell’area di San Paolo.

Leonardo Mancini

Tratto da Urlo n.142 gennaio 2017