Il 24 marzo è iniziata la prima campagna di protesta sui mezzi di comunicazione. Fax, lettere ed e-mail hanno sommerso politici, giornali e televisioni.
L’obiettivo della campagna è stato quello di diffondere le richieste del Coordinamento e fronteggiare la realizzazione dell’imponente insediamento urbanistico previsto dal progetto I-60 (30 edifici in 22 ettari, nell’area verde tra via Berto e il Forte Ardeatino) che vede nella viabilità solo il primo di una lunga serie di problemi.
Le richieste del Coordinamento, già presentate e discusse con i cittadini il 13 marzo in assemblea pubblica presso la scuola media Spizzichino, riguardano: la moratoria immediata sul progetto e su tutte le edificazioni che rischiano di paralizzare il traffico nel quadrante; l’apertura di un tavolo di confronto con i cittadini; la realizzazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sugli effetti dello sviluppo urbanistico della città sulla qualità della vita dei cittadini; la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità su ferro (Metro D, prolungamento Metro B, ecc.) prima di avviare qualsiasi intervento edificatorio; la tutela e il ripristino del Fosso delle Tre Fontane, uno degli ultimi ambienti umidi cittadini con presenza di specie animali e vegetali importanti per l’ecosistema cittadino.
Il Coordinamento spera di riconsegnare presto l’area alla cittadinanza e sogna, in alternativa al progetto edificatorio I-60, la creazione di: un parco archeologico, orti di quartiere curati dai cittadini, percorsi per esercizi sportivi all’aria aperta e così via. Per far conoscere meglio l’area in questione, il Coordinamento ha anche organizzato delle passeggiate che si sono tenute il 29 marzo e il 5 aprile, con pranzo nei prati del Forte Ardeatino. “La passeggiata è stata proficua – ha affermato Giuseppina Granito del Coordinamento STOP I-60 – sono emerse infatti delle novità, sono affiorati interessanti reperti archeologici di epoca romana: tombe, mura e persino un arco a tutto sesto che potrebbe far intendere l’esistenza di una villa. La Sovrintendenza ha parlato di un discorso collaborativo con la proprietà, assicurando una rimodulazione del progetto in base alle preesistenze archeologiche, ma noi ribadiamo ancora una volta l’effetto nefasto del piano sul traffico, sull’inquinamento e sulla qualità della vita delle persone che vivono nelle aree limitrofe”. Pertanto il Coordinamento annuncia vita difficile al Progetto dichiarando “stiamo raccogliendo firme da consegnare al Sindaco Alemanno affinché si facciano le necessarie valutazioni di impatto ambientale nell’area in questione”.
Le ferme considerazioni sul progetto e le conseguenti iniziative di protesta del Coordinamento sono arrivate anche in Municipio. Alberto Attanasio (Assessore a Urbanistica, Lavori Pubblici e Mobilità del Municipio XI) ribadisce l’esigenza di un Tavolo di confronto: “Nei prossimi giorni insieme al Presidente convocheremo il Tavolo sul progetto edificatorio I-60 al quale saranno invitati a partecipare i Comitati di Quartiere, il soggetto realizzatore del Progetto e l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Marco Corsini. Quest’ultimo, già precedentemente interpellato dal Municipio per stabilire insieme le modalità organizzative del Tavolo, non ha mai dato risposta. Riteniamo che questo silenzio sia preoccupante e poco rispettoso a fronte di una legittima richiesta”. Ha infine aggiunto Attanasio: “Sperando che tutti gli attori coinvolti nella questione siano presenti all’incontro, l’obiettivo del Tavolo sarà comunque quello di stimolare un miglioramento dell’intervento da parte dell’Amministrazione competente”.
Della stessa opinione è l’opposizione. Andrea Baccarelli (Consigliere PdL Municipio XI) ha affermato: “Il Tavolo di confronto è assolutamente favorito, tra l’altro nasce da una richiesta di un documento presentato proprio dal PdL. L’incontro tra la Cittadinanza, l’Amministrazione e i Costruttori ci sembra il minimo per tentare di avviare una politica di riduzione del danno, ad oggi l’unica possibile. Ricordiamo infatti che i Costruttori hanno in mano delle autorizzazioni, frutto delle vecchie Amministrazioni Comunali di centro-sinistra: Rutelli e Veltroni”. Per ridurre al minimo i danni di un’eventuale edificazione, Andrea Baccarelli ha poi specificato: “Attraverso l’ufficio di staff del sindaco Alemanno stiamo organizzando degli incontri con gli assessorati competenti del Comune di Roma: l’Assessore alla Mobilità (S. Marchi) già è stato contattato, presto verrà coinvolto anche l’Assessore all’Urbanistica (M. Corsini). Inoltre vigileremo affinché le preesistenze archeologiche vengano salvaguardate e nel caso in cui dovessero emergere dai sondaggi archeologici degli importanti ritrovamenti, solo la Sovrintendenza potrà scongiurare l’edificazione”.
Simona D’Auria
Urloweb.com