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Sequestrato un cantiere del Parco di Tor Marancia

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Dopo l’inizio dei lavori e la partecipazione, la Forestale blocca 26 ettari del Parco per danni ambientali

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(Da Urlo n.110 – dicembre 2013)

TOR MARANCIA – I 26 ettari del Parco di Tor Marancia sequestrati il 23 novembre dal Corpo Forestale dello Stato, riguardano la porzione dell’AFA 1 (Ambito Funzionale d’Attuazione) tra via di Grotta Perfetta e via Ettore Carpaccio. L’operazione, su disposizione della Procura e convalidata dal GIP, ha portato alla denuncia di cinque persone per lottizzazione abusiva e danno ambientale “Ad essere coinvolti – spiega una nota della Forestale – il committente delle opere, il progettista, il direttore dei lavori, l’esecutore materiale degli interventi e il responsabile unico del procedimento”. Il sequestro è stato predisposto a causa della violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali, forestali ed urbanistici. La Forestale ha rilevato molte discrepanze rispetto ai vincoli presenti sull’area: “Sono stati realizzati due parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale ed estese recinzioni di reti metalliche. Sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di pini di alto fusto, cementificato un sottobosco e danneggiate molte specie vegetali”. I Consiglieri del Movimento 5 Stelle al Municipio VIII, Carlo Cafarotti e Valentina Vivarelli, con il Consigliere Capitolino, Daniele Frongia, erano presenti al momento del sequestro: “Su questo progetto è stata portata avanti una finta partecipazione – spiega il Capogruppo Cafarotti – sono stati solo mostrati i progetti, mentre la partecipazione è una cosa molto diversa. Questa è l’altra faccia del cantiere I-60 – seguita il Consigliere – Siamo arrivati fin qui, fino al sequestro che accerterà le responsabilità”. Il Consigliere Cafarotti non manca di ricordare le preoccupazioni espresse dal suo gruppo: “Abbiamo chiesto in commissione Ambiente se ci fossero stati danni, ma dal Servizio Giardini ci hanno assicurato che era tutto in regola. Colpisce lo stupore del Presidente Catarci – seguita – vogliamo ribadire che già durante le Assemblee erano emerse molte segnalazioni”. Una vicenda questa, in stretto contatto con l’edificazione dell’I-60, che ha visto a più riprese l’interessamento del gruppo capitolino del M5S: “Siamo molto interessati perché le vicende sono collegate – spiega il Consigliere Frongia – I reati ipotizzati sono gravi come quelli commessi nell’I-60 con la demolizione dei casali”. E seguita ipotizzando un rallentamento dell’I-60 stesso dopo il blocco dell’AFA 1: “Diciamo che tecnicamente potrebbe portare anche ad un rallentamento dei lavori, questo secondo la convenzione. Ora seguiremo anche con gli uffici tecnici ciò che comporterà”. Da Roma Capitale immediata la reazione dell’Assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo e dell’Assessore all’Ambiente, Estella Marino: “Stiamo lavorando perché i 190 ettari del Parco tornino alla città, in un percorso delineato dalle precedenti amministrazioni. Il Parco, che verrà consegnato dopo la sua completa realizzazione, è un progetto del valore di oltre 11 milioni di euro a carico dei privati, i cui lavori sono stati autorizzati il 10 dicembre 2012 a fronte del parere favorevole del Presidente della Regione Lazio – 7 giugno 2012 – dell’Ente parco e degli altri enti coinvolti”. Questi pareri vengono messi in discussione con il sequestro: “Con cui però nulla viene contestato a Roma Capitale – continuano gli Assessori – La magistratura agisce in tutela, è giusto quindi che si accerti la regolarità delle procedure”. Dopo il sequestro il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci ha indetto una conferenza stampa sulla vicenda: “Chiediamo che la Magistratura porti avanti rapidamente le sue indagini. Il Municipio è profondamente indignato di questa situazione dovuta ad un’imbarazzante inerzia e superficialità degli Assessorati – afferma Catarci – che hanno snobbato le nostre richieste di istituire la Commissione di vigilanza, con il risultato di far aprire l’inchiesta. Ma ci vuole tanto a capire che un’area di pregio non può essere affidata alle ditte senza indicazioni dell’Amministrazione? Per di più si tratta di una misura che era stata già annunciata da un dirigente della Forestale nel corso di un incontro a cui era presente anche l’Assessore Caudo – conclude Catarci – Possibile che non si sia capito e non si sia fatto nulla per evitare il sequestro?”. Di sequestro annunciato ha parlato anche l’Assessore all’Urbanistica del Municipio VIII, Massimo Miglio: “Sono rammaricato perché non si è fatto nulla per chiarire la situazione dei lavori nominando la Commissione di vigilanza da noi più volte richiesta”. Il Municipio infatti non ha la possibilità di vigilare sul cantiere fino al momento della consegna dei lavori: “Questo vale anche per l’I-60 – sottolinea Miglio – per il quale allo stesso modo non è stata istituita la Commissione”. E sull’I-60 l’Assessore cita una nuova lettera da lui inviata all’Assessorato del Comune dopo il sopralluogo del 18 novembre: “Abbiamo riscontrato l’assenza di un responsabile, così siamo tornati a chiedere la Commissione ma anche l’acquisizione dei formulari sui materiali di risulta delle demolizioni e quelli delle terre, per capire dove vanno a finire. Inoltre abbiamo sollecitato a vigilare sulla pulizia delle gomme degli automezzi”. Intanto sono i cittadini del Coordinamento Stop I-60 a guardare con favore il sequestro, con la speranza che questa vicenda possa portare nuova luce sulle edificazioni sull’altro lato della strada: “L’intero quadrante, torna a sperare. Dopo il blocco dello scempio perpetrato ai danni di un bosco, ricominciamo a credere nelle istituzioni – seguita Giuseppina Granito, portavoce del Coordinamento, in relazione alle azioni legali dei cittadini – Abbiamo fiducia nella Magistratura e stiamo aspettando la discussione del nostro ricorso al TAR. Ci aspettiamo che venga rivisto il vero problema: il meccanismo delle compensazioni”. Ha poi destato particolare interesse la reazione del Pd municipale che, oltre a ribadire l’appoggio alla Giunta Capitolina, invita Catarci ad “evitare reazioni scomposte: non condividiamo in questa occasione la presa di posizione del Presidente, per l’attacco mosso alla Giunta, in particolare all’Assessore Caudo, e lo invitiamo ad evitare reazioni scomposte per scaricare proprie responsabilità o finalizzate a meri obiettivi propagandistici”. Sulla gravità del sequestro e sui risvolti politici che potrebbe avere all’interno della maggioranza municipale, il Consigliere del Pdl, Simone Foglio, non risparmia la polemica: “Dopo che per quattro mesi il Municipio fa finta di elaborare la partecipazione, questa non può rivelarsi una farsa. Il modo in cui si sono surriscaldati i toni, con il Pd che delegittima Catarci, farà scoppiare un caso politico con una curiosa evoluzione – Foglio torna poi sul Parco – Un progetto così importante non può bloccarsi per i mancati controlli, per l’assenza di una commissione o per la scarsa comunicazione fra istituzioni. Tutto questo denota la superficialità e l’incompetenza del Comune e del Municipio”. Da Fdi arriva il richiamo all’iter dell’istituzione del Parco: “Il progetto ha visto la partecipazione delle associazioni e di tutti gli uffici – affermano Andrea De Priamo, Portavoce romano di Fdi e Glauco Rosati, Capogruppo al Municipio VIII – Se confermati, gli abusi sarebbero frutto di interventi anomali rispetto ai progetti. Se qualcuno ha utilizzato questo sogno per realizzare opere non legittime è giusto che si mettano in campo tutti gli strumenti di legge e si verifichino eventuali colpe ‘in vigilando’ degli amministratori”. Il cantiere al momento in cui scriviamo risulta ancora sotto sequestro, nei prossimi mesi verranno effettuati gli accertamenti e si conoscerà il futuro del Parco e del vicino cantiere dell’I-60.

Leonardo Mancini