L’APERTURA DELLA TORRE
Questa mattina è stato buttato giù il muro di mattoni che dagli anni Novanta chiude l’ingresso della struttura presente nel Parco della Torre di Tor Marancia. Purtroppo già in queste ore la porta è stata nuovamente chiusa, ma si tratta del primo passo verso la valorizzazione e la fruizione di questo importante pezzo del patrimonio storico del quartiere. Negli anni Novanta, dopo essere stata ristrutturata internamente, in attesa di una funzione, la Torre era divenuta un dormitorio per senza fissa dimora. Non riuscendo ad arginare il problema ne è stato murato definitivamente l’ingresso. All’interno è presente una struttura di due soppalchi e una scala a chiocciola, il tutto in buone condizioni. Si tratta di una torre di avvistamento a base quadrata alta circa 15 metri, nota nel medioevo come Torre di San Tommaso e solo alla fine del XVII secolo con il nome di Torre Marancia. Una denominazione che potrebbe derivare da un liberto romano chiamato Amarrantus che possedeva alcune ville nella zona.
I MOTIVI DEL SOPRALLUOGO
L’apertura della Torre è stata richiesta dal Municipio VIII e in particolare dal consigliere Pd e presidente della Commissione Cultura, Flavio Conia: “Si è deciso di aprirla per fare un’analisi e realizzare uno studio di fattibilità per il restauro e l’utilizzo – ci spiega il consigliere al momento del sopralluogo – L’idea è quella di progettare la funzione di questo luogo con il territorio, le Associazioni, il Municipio e il Parco dell’Appia”. Elemento centrale, oltre alla valorizzazione del patrimonio storico locale, è anche la possibilità di sfruttare la vicinanza ad uno degli ingressi della Tenuta di Tor Marancia, quello su Piazza Lante: “Uno degli obiettivi è quello di renderlo il primo luogo di approccio al parco dell’Appia partendo dalla Colombo – spiega Conia – con una serie di percorsi sui marciapiedi per indirizzare al parco archeologico e all’ingresso della Tenuta, oltre che verso le tante opere di street-art presenti nel quartiere”.
IL FUTURO DELL’AREA VERDE
Naturalmente non può bastare un rinnovato interesse nel futuro di questa torre per risolvere tutti i problemi del parco che la ospita. A parlarne sono i ragazzi dell’Associazione di Promozione Sociale Parco della Torre di Tor Marancia, l’ultima delle tante realtà che negli anni hanno cercato di prendersi cura di questa complessa area verde. “Da quanto il parco è stato ristrutturato le criticità restano sempre le stesse – ci spiega Eleonora – La chiusura dei bagni pubblici è legata a quella dell’unica fontanella dell’area, così ci ritroviamo da anni un parco senza acqua”. Questo lo rende difficilmente utilizzabile, così nonostante gli sforzi dei volontari è spesso finito in abbandono. “La torre – seguitano dall’Associazione – potrebbe essere un elemento importante per creare interesse a rigenerare anche l’intera area verde”. I ragazzi che prendono cura dell’area hanno più volte richiesto interventi di manutenzione, basti pensare che la domanda per mettere in funzione la fontanella giace negli uffici da più di un anno. “Così abbiamo deciso di partire dalla storia e dalla memoria per costruire il futuro di questi luoghi – seguitano – abbiamo realizzato e installato dei pannelli informativi vicino il Parco, a piazza Lotto e al Sant’Alessio”.
I PROSSIMI, DIFFICILI, PASSI
Naturalmente il lavoro da fare per riaprire la Torre, darle nuove funzioni e vedere finalmente un parco rinnovato è ancora molto. “I prossimi passi non sono ancora ben definiti e non sono brevi – commenta il consigliere Conia – L’obiettivo è ottenere dalla Soprintendenza Capitolina un’analisi dei costi per il restauro del bene. Poi si dovrà effettuare una progettazione che comprenda tutta l’area da condividere con il Dipartimento Ambiente”, senza dimenticare il reperimento dei fondi, il passaggio forse più complesso di tutta la vicenda.
Leonardo Mancini