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Un flashmob poetico a Garbatella

L’iniziativa è stata organizzata da un gruppo di poeti amatoriali (e non solo) che hanno ricoperto di poesie la recinsione di un cantiere

GARBATELLA – Nei giorni scorsi la recinzione di un cantiere lungo la Circonvallazione Ostiense è stata ricoperta da fogli sui quali sono state stampate diverse poesie. Un’azione che è stata definita dagli organizzatori “flashmob poetico” e del quale abbiamo voluto dare notizia. Riportiamo la lettera aperta del gruppo che racconta l’iniziativa e spiega le ragioni (e l’importanza) di “distribuire” poesia ovunque.

Questa la lettera:

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“La pioggia di ieri sera (sacrosanta, anelata, aspettata) rischiava di mettere a rischio la “lenzuolata” di poesie da stendere su quella brutta rete di plastica verde scuro messa sulla circonvallazione Ostiense per nascondere i lavori del cantiere edilizio nella sottostante via Benzoni, alla Garbatella.

Invece stamattina splendeva di nuovo il sole, assieme a un leggerissimo venticello che girava le pagine appese.

La gente che passa guarda incuriosita quel gruppetto di persone indaffarate a legare le poesie, cucite con fili di lana. Qualcuno si ferma a leggere. Ad alcuni piace la poesia – ha scritto Wislawa Zymborska, premio Nobel per la letteratura – Ad alcuni – / cioè non a tutti. / E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.

Qui sta succedendo il contrario. Infatti qualcuno, per diffidenza, rifiuta il foglio con la poesia stampata che gli viene offerto. Ma la maggior parte lo accetta e ci fa i complimenti per la bella idea. Specialmente i giovani.

La rete è alta circa due metri, mentre io sono alta un metro e uno sputo e ho braccia corte. E allora chiedo ai passanti più alti il favore di appendere una sorta di poesie: nessuno rifiuta! Anzi, qualcuno chiede perfino di essere immortalato mentre lo fa! E viene subito accontentato: c’è sul posto una bravissima fotografa, Paola Panatta, che gli scatta la foto. Gli chiediamo l’autorizzazione per una eventuale pubblicazione: ci risponde che è automatica, per il fatto che lui sta guardando verso il fotografo, e questo vuol dire che la foto non è stata rubata. Non si finisce mai di imparare!

Ai passanti che si fermano la poeta Annamaria Ferramosca, salentina, recita una sua poesia che parla della taranta. Un ingegnere calabrese di passaggio le risponde con la propria, che legge dal cellulare. Ci lascia il suo biglietto da visita, gli manderemo le nostre e ci leggeremo a vicenda.

Lo stesso fa un architetto, di passaggio mentre sta andando dal dentista. Mi chiede se tutte quelle poesie sono pubblicate, le vorrebbe leggere tutte ma adesso non ne ha il tempo. Purtroppo no, quelle appese sono anonime, tranne quelle dei poeti presenti, che hanno tutti pubblicato dei libri, che se vorrà potrà trovare in commercio: Luciana Raggi, Loretta Liberati, Rosaria Di Donato, Fabio Sebastiani, Antonietta Tiberia, tutti confluiti nel gruppo chiamato «La Poetanza».

Un passante mi chiede se ci sono poesie in romanesco. Purtroppo no. Peccato che per motivi di lavoro non ci fosse Stefano Ambrosi, che vive a Garbatella e scrive magnifici sonetti in vernacolo, che per di più recita a memoria.

Un nonno, giustamente orgoglioso, ci parla di suo nipote diciottenne che ha appena pubblicato un libro. Ci scambiamo i contatti, per condividere la poesia. Perché ogni poesia merita ascolto. Senza la poesia, il mondo sarebbe troppo povero.”

Continuate ad inviare le vostre segnalazioni a lettori@urloweb.com oppure tramite WhatsApp al numero 3285381821

Redazione

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