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UNIROMATRE E AVIS ROMA: SPORT E SOLIDARIETÀ

In occasione delle finali dei Tornei universitari ci sarà una giornata dedicata alla donazione del sangue.
Il 29 aprile 2009, presso il Centro Sportivo “Le Torri”, si svolgeranno le finali dei Tornei di calcio a 5 dell’Università Roma Tre. La giornata sarà caratterizzata, oltre che dallo sport, anche da una tematica sociale importante. Infatti, in collaborazione con l’Avis Roma che patrocina l’evento, sarà dedicata alla donazione del sangue. Abbiamo rivolto qualche domanda a Raniero Ranieri, Presidente dell’Avis Roma.

Quanto è importante veicolare il messaggio attraverso realtà quali l’università o lo sport?
Noi cerchiamo di rivolgerci a 360 gradi, nessuno escluso. Sport e Università sono realtà sane e multiculturali, per questo importanti. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare principalmente i giovani. Si può donare dai 18 ai 65 anni. La donazione è una cosa importante da fare ed è una cosa che ti arricchisce.
Come è stato il rapporto con UniRoma Tre?
Abbiamo avuto con l’Università, con l’Ufficio Attività Sportive, un ottimo rapporto. L’attenzione e la sensibilità mostrate da parte di tutti hanno portato ad un riscontro immediatamente visibile, anche al di sopra delle nostre attese. Ci piacerebbe, infatti, avviare altri discorsi come incontri mirati con i nostri dirigenti e i nostri medici per illustrare progetti e dirimere eventuali dubbi.
Che risposta si è avuta da questa collaborazione?
Quando si inizia un progetto ci si pone un obiettivo minimo e questo è stato immediatamente raggiunto. Oggi come oggi noi contiamo molto sul passa parola per riuscire a portare sempre più gente.
Perché è importante donare il sangue?
Teniamo presente che la necessità di reperire il sangue è diventata oggi ancora più struggente. La medicina moderna si sta sempre più perfezionando e ha sempre più bisogno di sangue e di conseguenza c’è sempre meno disponibilità.
Ci sono problemi per chi dona?
La donazione del sangue non comporta alcun rischio. Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue. I controlli e le visite periodiche effettuate da ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore. La maggiore preoccupazione che dobbiamo combattere è la paura delle infezioni, ma i nostri materiali sono sterili e quindi non c’è alcun rischio.
Qual è la situazione sangue?
Di sangue, come già detto, ce n’è sempre più bisogno. Il nostro obiettivo è quello di superare l’emergenza e poi di instaurare nei cittadini alcuni concetti come la donazione periodica e la cultura alla donazione. Per esempio non tutti sanno che è possibile donare un solo emoderivato e, inoltre, se non si è in condizione di farlo è possibile aiutare anche in altro modo.
Andrea Falaschi
Urloweb.com

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