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Via Pincherle: inquilini in strada contro la vendita delle case Ater

Una vertenza mai chiusa trona nel vivo dopo 17 anni per la volontà di Ater di vendere le case di via Pincherle

VALCO SAN PAOLO – Torna, a 17 anni di distanza, la mobilitazione di “Pincherle ovunque”. Torna perché ancora una volta l’abitazione dei residenti di via Pincherle e dei Colli Portuensi è in pericolo. Come 17 anni fa i cittadini sono scesi in strada contro per far sentire la loro voce e manifestare contro la possibilità di perdere quella casa che tanto lungamente hanno difeso.

LA VICENDA

La questione riguarda circa 106 abitazioni in via Pincherle che nel 2008 rientrano nella dismissione dei beni di Fara, una società di assicurazione del Gruppo Generali proprietaria dell’immobile. Le abitazioni vengono acquistate dalla società Area Mestre per 19 milioni, così gli inquilini, preoccupati per la possibilità di venire sfrattati da una società privata, decidono di iniziare un’impegnativa mobilitazione, fatta di manifestazioni e persino di scioperi della fame. È così che nasce la protesta di “Pincherle ovunque”, che porta i rappresentati dei cittadini a manifestare e ad interloquire a tutti i livelli. Questo fino a quando nel 2009 la Regione Lazio decina di destinare ad Ater un finanziamento per permettere l’acquisto delle unità abitative e superare le procedure di sfratto messe in atto dalla società privata. È infatti con la deliberazione della giunta regionale n. 795 del 22 ottobre 2009, che i cittadini poterono tirare un respiro di sollievo, perlomeno fino ad oggi.

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LO SPETTRO DELLA VENDITA

La protesta si è riaccesa perché Ater, con una determinazione direttoriale del 7 febbraio 2025, ha dato mandato al servizio Alienazioni e attività non Erp di procedere con le proposte di vendita per la prelazione (degli attuali inquilini) ed eventualmente alla successiva asta, sia per gli immobili di via Pincherle che per quelli di via dei Colli Portuensi 187 (finiti nella stessa delibera del 2009). La vendita (sulla quale l’Ater attenderebbe una risposta in trenta giorni) di questi immobili sarebbe stata valutata a prezzo di mercato e con la richiesta ai condomini di pagare di tasca propria tutte le certificazioni necessarie all’eventuale acquisto. Una situazione insostenibile per gli inquilini, spesso non nelle condizioni di affrontare questo tipo di spesa.

LA MANIFESTAZIONE

Così ieri gli inquilini di via Pincherle hanno rispolverato i vecchi slogan e sono tornati in strada al grido di “Pincherle ovunque” per manifestare il loro dissenso nella speranza di trovare una soluzione che metta nuovamente a riparo le loro abitazioni dalla vendita. Nei giorni scorso sono tante le attestazioni di solidarietà giunte ai manifestanti e tante le presenze alla manifestazione. Dalla Regione Lazio è arrivato il consigliere di Sce Claudio Marotta, mentre dal Campidoglio la Capogruppo dem Valeria Baglio. In Comune l’ex Assessore ed ex Minisindaco, Andrea Catarci, ha ricordato la battaglia del 2008: “Non è che l’inizio…come nel 2009, quando il comitato “inquilini resistenti” riuscì a rovinare i piani speculativi della Fata Assicurazioni, nel 2025 siamo altrettanto decisi a rovinare i piani dell’Ater, trasformatosi nel frattempo da alleato in aguzzino che, per qualche bizzarro calcolo finanziario, vuole sacrificare la vita e la dignità di oltre 100 nuclei familiari”. Sempre dal Campidoglio i consiglieri di Sce, Michela Cicculli e Alessandro Luparelli, hanno voluto ribadire la loro richiesta “alla Regione Lazio di dare ascolto alle istanze di queste famiglie per risolvere in maniera positiva e definitiva la vicenda con un tavolo tecnico esteso alle loro rappresentanze e alle istituzioni”.

In Municipio VIII il Presidente Amedeo Ciaccheri ha commentato a margine dell’iniziativa: “Le prossime settimane saranno settimane di iniziativa pubblica e di mobilitazione, dentro le aule istituzionali e in strada – ancora – Pincherle Ovunque parla di questa battaglia e della battaglia generale per riconoscere che casa e abitare sono un diritto e non possiamo accettare che divenga una mera questione di bilancio e numeri sulla vita di più di cento famiglie che attendono da 17 anni la conclusione di una battaglia importante, che ancora non è finita”. Sempre sul territorio il Pd municipale si augura che la Regione “fermi subito le procedure e apra un confronto vero. Oggi, a distanza di sedici anni, non è tollerabile che quelle stesse famiglie tornino a vivere nell’incertezza e nella paura di perdere la propria casa. Chiediamo alla Regione Lazio e ad ATER di sospendere immediatamente le procedure di vendita e di aprire un tavolo tecnico che metta al centro il diritto all’abitare”.

Anche dal Municipio XII si sono alzate voci contro quanto sta accadendo in via dei Colli Portuensi: “Nel nostro territorio rischia di esplodere una bomba sociale: 21 famiglie residenti in viale dei colli Portuensi 187 hanno da poco ricevuto da Ater la lettera per la vendita degli immobili – afferma in una nota il Presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti – ATER con la nuova guida della Giunta Rocca vuole vendere e cacciare residenti per lo più anziani o senza la possibilità di avere credito per un acquisto da effettuare in poche settimane”. In Municipio XII martedì prossimo ci sarà anche una seduta straordinaria del Consiglio municipale proprio su questo tema: “Come 15 anni fa, il Municipio sarà dalla parte giusta e chiederà alla Regione di fare un passo indietro e di rispettare il diritto alla Casa di decine di persone”, conclude Tomassetti.

L’AUDIZIONE IN REGIONE

Ora l’attesa per l’audizione che, dopo le pressioni dei manifestanti, è stata richiesta in Consiglio Regionale per lunedì 5 maggio anche alla presenza dei vertici di Ater. Sarà probabilmente quella l’occasione per saggiare quale sia la volontà della Regione Lazio di entrare sulla questione nella speranza che si possa fare marcia indietro e salvare le abitazioni di via Pincherle e dei Colli Portuensi dalla vendita.

LeMa