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Monte Stallonara: problemi di budget e intoppi burocratici fermano le opere

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Un ulteriore stop ai lavori rischia di allungare ancora di più i tempi di consegna delle case nel Piano di Zona

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Tratto da Urlo n.117 luglio 2014

MONTE STALLONARA – Ancora uno stop ai lavori per le opere di urbanizzazione nel Piano di Zona di Monte Stallonara. Risale ormai a più di un anno fa l’avvio del cantiere, dopo anni di lotte per permettere che ciò accadesse. Non pochi gli inconvenienti che in questi lunghi mesi hanno messo in pericolo il felice svolgimento delle tante attese operazioni, ed oggi altri problemi si affacciano. La ditta incaricata dei lavori, la Maccari, regolare vincitrice di un bando, ha proseguito i lavori per circa un anno, adesso però il cantiere è fermo da circa 5 settimane. Il mancato pagamento del SAL (Stato Avanzamento Lavori) da parte di alcune delle cooperative infatti ha determinato un eccesso di spesa non coperta per la ditta che ad oggi è impossibilitata a proseguire nelle opere. Ma purtroppo i disagi non si limitano a questo. Ancora sussiste il problema legato al fosso deputato allo scolo delle acque chiare: il sito è stato dichiarato inadeguato a svolgere questa funzione dal Consorzio di Bonifica perché interrato, illecitamente, pare, anni fa da un privato.
Propedeutico per la ripresa dei lavori, risulta poi il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione di un ponte in cemento armato da parte del Consorzio di Bonifica, opera fondamentale perché proprio al suo interno dovranno passare importanti tubature come quelle del gas, dell’acqua e delle fogne. Il suddetto ponte, sempre secondo il progetto, dovrebbe passare sopra al fosso di S. Cosimato. In un primo momento ad opporsi all’edificazione dell’opera, mesi fa, fu il Genio Civile. Superato anche questo problema, ci racconta Monica Polidori (presidente del Comitato di Quartiere), ottenuta l’autorizzazione da parte dell’Ente, a dire “no” alla costruzione del ponte è stato il Consorzio di Bonifica. Per il rilascio dell’autorizzazione, il Consorzio, seguita la Polidori, sembrerebbe pretendere la presentazione del progetto definitivo per l’intero fosso di S. Cosimato (e non solo più per la parte terminale, attualmente interrata). È questo quanto sarebbe emerso dalla riunione dell’8 luglio scorso presso l’Assessorato all’Urbanistica. I lavori per la redazione di un progetto come quello richiesto dal Consorzio di Bonifica, un lavoro enorme e complesso, ci dice la Polidori, dilaterebbero ancora moltissimo i tempi e rimanderebbero a chissà quando la data di consegna delle case. Uno spiraglio di salvezza potrebbe essere rappresentato dalla firma di una convenzione tra Consorzio di Bonifica e Consorzio Monte Stallonara, un documento di durata decennale, attraverso l’accettazione del quale il secondo ente diverrebbe il depositario di ogni responsabilità in merito alle opere, scaricando di fatto dell’incombenza il primo. Il documento è attualmente al vaglio del Comune e del Consorzio Monte Stallonara.
In tutto ciò i cittadini sono preoccupati perché tutto versa nell’incertezza, ci dice la Polidori, che seguita: “Non si sa quando la Maccari potrà tornare in cantiere né se e né quando la convenzione verrà firmata. Nonostante l’impegno profuso da parte di tutti gli attori in campo sia notevole e questo va riconosciuto, gli intoppi che di volta in volta impediscono il completamento delle opere, sembrano insormontabili. Noi siamo disperati e stanchi e ci sentiamo truffati e non tutelati”. La speranza – conclude la Polidori – è che, ammesso che venga firmata la convenzione, il pagamento dei SAL da parte degli operatori insolventi avvenga al più presto per consentire ai lavori di proseguire. “Abbiamo per questo – insiste la presidente del CdQ – fatto una richiesta particolare allo staff dell’Assessore Giovanni Caudo, ovvero che di fronte al persistere di tale situazione, il Comune si faccia carico di escludere le polizze fideiussorie degli operatori insolventi, azione questa che rischierebbe però di determinare un ulteriore stop alle opere”. La Polidori ha concluso raccontando di aver richiesto un incontro con il Sindaco e di aver scritto anche al Presidente della Regione Zingaretti, nella speranza che si interessino alla questione.
“Per quanto riguarda Monte Stallonara le questioni sono molteplici”, dichiara Maurizio Veloccia, presidente del Municipio XI, che nello specifico analizza i vari problemi del PdZ: “In primo luogo i problemi con il Consorzio Bonifica del Tevere perché al momento non è stato previsto ancora un progetto che garantisca l’invarianza idraulica dell’intero comparto, requisito indispensabile per permettere i nulla osta del Consorzio agli allacci. Il Municipio, insieme all’Assessore Caudo ed ai cittadini, ha chiesto a tutti i Consorzi di impegnarsi per individuare un progetto che possa essere finanziato ed ottenere tutte le autorizzazioni”. In merito ai mancati pagamenti e allo stop dei lavori, Veloccia dice: “Il Municipio e l’Assessorato si stanno impegnando, facendo incontri periodici aperti anche ai cittadini, per sollecitare tutti i vari soggetti coinvolti a consegnare la documentazione e le autorizzazioni ed accelerare i tempi. Voglio ribadire che il Municipio non ha alcuna responsabilità sulle opere di urbanizzazione, ma sente il dovere di essere a fianco dei cittadini. Riteniamo che ciò che essi stanno subendo sia inaccettabile ed evidenzi una gestione e una progettazione sbagliate dei Piani di Zona. Crediamo che si debbano accelerare i tempi, tecnici ed amministrativi, incalzare gli operatori economici che non stanno versando le proprie quote ai Consorzi ed eventualmente fare in modo che vengano escusse le polizze fideiussorie”, conclude Veloccia.
L’Isveur intanto fa sapere di essersi già mossa per quanto in suo potere per agevolare lo sblocco della situazione come si evince dalla nota trasmessa dagli uffici tecnici della società che fanno sapere che “l’impresa Maccari è ferma per la mancanza del nulla osta da parte del consorzio di bonifica relativo al ponte. Nonostante l’Isveur, peraltro, abbia già ottemperato all’iter relativo all’ottenimento del parere idraulico per la realizzazione del ponte stradale e della trave reticolare sul fosso di San Cosimato, ancora non ha ricevuto dal consorzio la documentazione necessaria”.
Augusto Santori, esponente di DifendiAmo Roma, ha così commentato l’intricata vicenda: “La burocrazia dimostra come molti quartieri di nuova urbanizzazione siano oppressi da cavilli. Non possiamo non sottolineare la responsabilità della politica, i lavori sono partiti, hanno subito più di un blocco. L’attuale Giunta, ad eccezione dell’Assessorato all’Urbanistica, non sta dimostrando interesse. La Regione Lazio è attualmente l’unico ente in grado di aiutare i cittadini, mi auguro che il presidente Zingaretti si occupi della questione”. Santori ha sottolineato poi che il Piano di Zona, nato come progetto di edilizia agevolata della Regione, “di fatto, di agevolato non presenti nulla: i fondi regionali promessi non sono mai stati percepiti dai cittadini che in più vivono ormai da anni un disagio importante”. Alessio Marini, consigliere al Municipio XI per il M5S, ha così commentato la vicenda ricordando come la storia che interessa il PdZ è storica e interessa molti piani di zona capitolini; l’accusa del portavoce va all’amministrazione comunale e a quella regionale che non sarebbero state in grado di selezionare i propri partner. In merito alla partecipazione del Municipio alle commissioni che a cadenza regolare si riuniscono per dibattere della questione, Marini commenta così: “Il Municipio non ha alcun tipo di potere e di fatto non prende alcun impegno: la maggioranza dove non ha potere si schiera a favore dei cittadini, dove ne possiede, si schiera diversamente. La presenza del presidente insomma è – conclude Marini – di forma e poco di sostanza”.

Anna Paola Tortora