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Ex Buffetti: in arrivo le abitazioni, in attesa della bonifica dall’amianto

Sull’ex stabilimento di Magliana si attende ancora l’intervento in danno da parte del Municipio XI

Ex Buffetti Magliana

Tratto da Urlo n.174 Dicembre 2019

MAGLIANA – La complessa vicenda dell’ex stabilimento Buffetti alla Magliana si arricchisce di un nuovo capitolo. Da tempo su quest’area dovrebbe ricadere un progetto residenziale che, in passato, è già stato contestato dal Municipio XI. A quanto si apprende sulla zona dovrebbero trovare posto 135 appartamenti (due palazzine) e un supermercato, un progetto in netto contrasto con quanto previsto dell’allora amministrazione Veloccia, che prevedeva (nel Print Magliana) una piazza pubblica, un auditorium, il raddoppio del sottopasso di via Biffi e una diminuzione delle cubature residenziali. Complice il Piano Casa la situazione sembra ora essere repentinamente cambiata: con un permesso a costruire che sarà rilasciato dal Dipartimento PAU non appena la proprietà fornirà una polizza fedejussoria per coprire oneri concessori per circa 1,5 milioni di euro. Ma c’è dell’altro. Infatti lo stabilimento è da tempo al centro dell’attenzione per la presenza di una copertura in amianto che deve essere bonificata. L’operazione è stata più volte annunciata dalle amministrazioni comunale e municipale, soprattutto a seguito del respingimento dei ricorsi al TAR della proprietà e con la decisione di procedere in danno alla bonifica (cioè con i costi sostenuti dal Municipio e successiva rivalsa sui privati). Purtroppo dopo gli annunci, l’ultimo risalente a circa un anno fa, nessun intervento è stato messo in atto e la preoccupazione dei cittadini di Magliana è soltanto una: possibile che invece di bonificare si attenda il momento della demolizione del vecchio stabilimento?

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LA DIFFIDA E LE INDAGINI

Il 5 dicembre scorso si è anche svolta una commissione Controllo e Garanzia in Campidoglio sulla vicenda. Durante la riunione si è anche appreso di una diffida nei confronti della proprietà e di tutti i soggetti coinvolti, presentata dall’Avvocato Carmine De Pietro dell’Associazione Roma Tutela Roma. La richiesta riguarda la realizzazione di una indagine preventiva dei terreni per verificare la concentrazione di inquinanti nel suolo e nel sottosuolo che potrebbero essere contaminati a causa dell’attività industriale che si è svolta sull’area per decenni. “Noi siamo al loro fianco e sosteniamo la loro battaglia – dichiara Gianluca Lanzi, candidato presidente del centrosinistra – Chiediamo quindi alla Sindaca di bloccare l’iter di rilascio del permesso di costruire che prevede la realizzazione di nuove abitazioni in un territorio con una densità elevata e cancella quello di riqualificazione approvato dal Municipio in cui erano inclusi servizi destinati al territorio – aggiunge Lanzi – Inoltre per interrompere questa presa in giro chiediamo alla Sindaca di procedere alla rimozione dell’amianto con un intervento in danno, dando seguito all’atto che la Giunta municipale di centrosinistra, dopo una lunghissima diatriba legale, riuscì a far emettere nel 2016 e che tutt’oggi è ancora disatteso”.

L’INTERVENTO IN DANNO

Preoccupazione per la bonifica dall’amianto è stata espressa anche dall’esponente locale leghista Daniele Catalano: “Condividiamo i timori dei cittadini: sarebbe stato utile che i privati avessero già proceduto alla bonifica senza dover aspettare le lunghe procedure di un intervento in danno. Inoltre – seguita – c’è da valutare il progetto che porterà nuovi residenti in un quadrante già densamente popolato”. La replica alle preoccupazioni espresse fin qui dagli ex consiglieri arriva dal Delegato della Sindaca per il Municipio XI, Mario Torelli: “Sul progetto non ha competenza il Municipio ma il Dipartimento comunale Urbanistica. Per la bonifica del tetto invece il Municipio procederà a breve in danno con lo smantellamento. I fondi sono a bilancio e devono essere impegnati entro il 2019, quindi si darà mandato alla ditta di procedere. I ricorsi dei privati sono stati superati, ora si è arrivati ad un punto di non ritorno, non si può che procedere”. La speranza è che quindi nei prossimi mesi si possa arrivare ad una bonifica, a prescindere dai risultati delle analisi richieste sui terreni.

Leonardo Mancini