MARCONI – Continua a far discutere la situazione di pericolosità dell’ex mira Lanza, l’ex saponificio inutilizzato dal 1957 e soggetto per anni ad incendi, occupazioni abusive ed atti vandalici. Molti i progetti di riqualificazione svaniti, l’ultimo riguarda una lettera d’intenti tra Comune di Roma e l’Università Roma 3, di cui ad oggi però, non si conoscono ulteriori sviluppi. Intanto la cittadinanza continua a chiederne almeno la messa in sicurezza. In particolar modo dopo gli incendi che si sono succeduti nella Capitale negli ultimi mesi e che sono stati in gran parte causati dalla presenza di insediamenti abusivi e rifiuti. Esattamente la situazione in cui si trova l’ex Mira Lanza.
L’ESPOSTO IN PROCURA DI FRATELLI D’ITALIA
Risale al 19 agosto scorso un esposto del vice presidente del consiglio in XI Municipio Marco Palma, anticipato, come spiega in un comunicato stampa, da richieste di intervento non ascoltate dalla Giunta Gualtieri. “Il Sindaco di Roma deve assumersi responsabilità precise sotto ogni punto di vista, sia relativamente ai tempi ciclopici per gli sgomberi e bonifiche, nella gestione del territorio e nelle conseguenze in termini igienico sanitarie e di salute pubblica che tutto questo sta comportando”, spiega Palma. “Si sottace della vicenda e sugli effetti sanitari di Casal Lumbroso che segue Magliana e Monte Mario. ieri è toccato a Cinecittà est. A Muratella c’è quella collina piena di rifiuti e per rimuovere la cittadella di legno ad Isacco Newton ci hanno messo circa tre anni. Nel frattempo nel Parco Tevere Magliana sono tornati i senza fissa dimora con tende ed alloggi di fortuna. A tremare ora è Marconi con la ex Mira Lanza piena di rifiuti di ogni tipo il cui incendio metterebbe, fonte il dipartimento protezione civile di Roma Capitale, circa 168 mila residenti in condizioni di essere allontanati.” Prosegue Palma: “A distanza di molte settimane e successivamente al mio primo esposto, dopo aver ricevuto le note in ordine cronologico di ASLRM3, Prefettura di Roma e dipartimento della Protezione Civile di Roma, nulla sembra aver scalfito la sensibilità oltre che la responsabilità del Sindaco di Roma Capitale a tutela della salute e della sicurezza Pubblica”.
LA VICENDA IN COMMISSIONE CONTROLLO E GARANZIA
L’esposto alla Procura non resta un’azione isolata, in quanto il Presidente della Commissione controllo e garanzia capitolina Federico Rocca, in un comunicato congiunto con Marco Palma, hanno annunciato anche l’imminente riunione della commissione. “Iniziamo dalla Mira Lanza, vera e propria bomba ad orologeria ambientale che pone a rischio, da fonti del Dip Protezione Civile Roma Capitale, circa 168 mila persone del quadrante Marconi – Ostiense. Supportati dalla documentazione in possesso del consigliere Marco Palma riguardante la corrispondenza avuta con la Protezione Civile, Asl Roma 3 e Prefettura di Roma e a seguito di quanto accaduto sia a Via Asciano a Magliana che per la storia infinita di Casal Lumbroso che ha travolto gran parte del Municipio Roma XI, tra diossine di diversa natura e notte insonni per i residenti, avvieremo una serie di interlocuzioni con i protagonisti burocratici di questa storia, in primis e dal punto di vista normativo con il Sindaco”. Seguitano poi: “In commissione saranno convocate tutte le organizzazioni sindacali della città. Abbiamo la necessità di riportare l’interlocuzione con i corpi intermedi a livelli ottimali. Riteniamo – concludono i due esponenti romani di Fratelli d’Italia Marco Palma e Federico Rocca – che solo la condivisione di strategie e l’innalzamento di un innalzamento del livello partecipativo alle strategie possa dare il contributo che una situazione drammatica come questa merita sotto ogni punto di vista. La marginalità sociale non è per noi un argomento che deve essere ignorato, ma Roma Capitale non può essere trasformata, come oggi, ad un accampamento a cielo aperto dove chi vuole si autodetermina e decide come vivere. Nel frattempo c’è chi continua a credere nelle Istituzioni ed a pagare tasse e tributi, con una crescente e pericolosa disaffezione alla politica ed alla sua scarsa credibilità”.
Marta Dolfi