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I parchi est e ovest di Corviale tra bonifica e rigenerazione

Presentato in commissione PNRR l’andamento dei lavori. Annunciata una commissione congiunta Ambiente PNRR per proseguire la rigenerazione anche oltre i termini del Piano

CORVIALE – A Corviale il futuro è già in cantiere. Dopo la conclusione della bonifica bellica e la rimozione di ben 300 tonnellate di detriti dal Parco Ovest, i lavori per la rigenerazione dei Parchi Est e Ovest del quartiere romano procedono secondo i tempi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Lo ha confermato ieri la Commissione Speciale PNRR nel corso della seduta dedicata al Polo della Solidarietà Corviale, alla presenza di assessori comunali, tecnici e rappresentanti del territorio.

Il progetto, finanziato nell’ambito della Missione 5 del PNRR (inclusione e coesione), punta a riscrivere la storia urbanistica e sociale di una delle periferie simbolo della Capitale. Obiettivo: trasformare Corviale da emblema del degrado a modello di rigenerazione urbana e ambientale.

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I DUE VOLTI DEL VERDE: EST E OVEST

Il Parco Est, un’area di circa 4,8 ettari tra Poggio Verde e Via degli Alagno, sarà uno spazio dedicato al benessere e alla salute della comunità, con nuovi giardini attrezzati, aree sportive e percorsi ciclopedonali per quasi 3 km. Saranno piantati oltre 100 alberi e 1.000 arbusti, contribuendo a un ambiente urbano più sano e vivibile.

Dall’altra parte, il Parco Ovest abbraccia circa 14,7 ettari all’interno della Riserva naturale della Tenuta dei Massimi. Qui la parola d’ordine è valorizzazione ambientale: un intervento di forestazione con circa 450 nuovi alberi, un frutteto didattico e la creazione di percorsi immersi nella natura che collegheranno le Riserve della Tenuta dei Massimi e della Valle dei Casali. Cuore del progetto sarà la “Casa della Biodiversità”, un centro polifunzionale aperto a scuole, università e cittadini, destinato a diventare punto di riferimento per l’educazione ambientale e l’agricoltura sostenibile.

UNA RIGENERAZIONE OLTRE I LAVORI

Non solo alberi e percorsi: la trasformazione di Corviale guarda anche alla dimensione immateriale. Come ha sottolineato il presidente della Commissione PNRR Giovanni Caudo, “portare a compimento gli interventi materiali non è sufficiente ad assicurare benessere e qualità della vita. C’è bisogno di interventi immateriali, indispensabili per evitare la nascita di cattedrali nel deserto”.

In quest’ottica è stata annunciata la creazione di una Commissione congiunta PNRR-Ambiente, che coinvolgerà università, laboratori urbani e cittadini per garantire continuità al processo di rigenerazione anche dopo la scadenza del 30 giugno 2026, termine ultimo per l’impiego dei fondi europei.

LA SFIDA DI UN QUARTIERE CHE CAMBIA

La bonifica dagli ordigni bellici conclusa e il superamento degli ostacoli iniziali rappresentano un punto di svolta. L’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha assicurato che il cronoprogramma, seppur rimodulato, rimane compatibile con i tempi del PNRR. “Possiamo oggi guardare a un futuro concreto dell’area di Corviale – ha dichiarato Caudo – con uno sguardo diverso rispetto al passato. Non più simbolo di marginalità, ma laboratorio di innovazione sociale e ambientale”.

Le nuove piantumazioni, previste per l’autunno, segneranno un altro passo visibile di questo cambiamento. Platani trasferiti da piazzale della Radio, frutteti, arbusti: ogni pianta sarà un tassello di un progetto che mira non solo a rendere più bello il quartiere, ma a costruire una nuova cultura del vivere urbano, partecipata e sostenibile.

Redazione