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“La riduzione dei municipi a 15, una decisione senza senso”

“Con la riforma nessun contenimento delle spese e maggiori disagi ai cittadini”: il comunicato di Gianni Paris, Presidente del Municipio XV.

“Voglio esprimere il mio netto dissenso sulla decisione adottata nel decreto di Roma Capitale di ridurre i Municipi di Roma a 15. Sono decisamente perplesso sul metodo cui si è giunti a questa decisione e sull’efficacia di questa riforma e mi chiedo quali siano le motivazioni che giustifichino questa scelta, che sono convinto avrà riflessi negativi sulla qualità della vita dei cittadini. Sono favorevole ad un nuovo assetto della città di Roma, articolato in un governo centrale, il Campidoglio, con maggiori poteri e competenze sui servizi di carattere generale, e dai “Comuni metropolitani” – gli attuali Municipi e i comuni dell’hinterland – cui spetta la diretta gestione dei servizi locali. Ma ribadisco che non è assolutamente vero, invece, come da molte parti si ripete, che la riduzione dei Municipi a 15 assicurerà automaticamente un contenimento delle spese, né una maggiore razionalizzazione nella gestione della città. Creando Municipi con un territorio molto ampio  e con una popolazione di oltre 300 mila abitanti – vale adire di tre/quattro volte superiore a quella dei più grandi comuni dell’hinterland di Roma – i presunti risparmi verrebbero di fatti vanificati. E’ evidente che in una struttura di grande estensione territoriale, densamente popolata, il rischio di sprechi ed inefficienze è maggiore. Gli attuali Municipi invece, grazie alla vicinanza con i cittadini che nasce dalla dimensione più contenuta e dall’esperienza maturata, sono invece in grado di utilizzare al meglio le risorse e quindi di conseguenza contribuiscono ad un contenimento della spesa. Non posso, inoltre, non esprimere il mio profondo dissenso sul metodo adottato per giungere a questa decisione, che ha dimostrato nei fatti la scarsa considerazione del Sindaco nei confronti del Decentramento, al di là di alcune dichiarazioni di facciata. Non vi è stato infatti in questi mesi alcuna consultazione preventiva con i Municipi, né tantomeno un confronto con le realtà locali e con i cittadini, che ritengo siano i veri destinatari della riforma. Soltanto da notizie apprese da articoli pubblicati dai quotidiani, si è venuti a conoscenza, senza alcuna indicazione dei criteri adottati, della decisione di accorpare alcuni territori, che hanno tra l’altro acquisito negli anni una loro identità specifica, che credo sia meritevole di essere comunque tenuta in considerazione. Purtroppo l’unico dibattito cui stiamo assistendo in questi giorni verte sull’entità del futuro compenso degli amministratori. E’ francamente uno spettacolo avvilente. Voglio concludere ponendo una domanda: Quanto converrà ai romani avere a che fare con enti locali enormi, dove il luogo del governo si allontanerà sempre di più dai bisogni dei cittadini?”

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