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Magliana, riqualificazione da portare a termine con urgenza

rom

Proseguono le proteste dei cittadini per un degrado non più sopportabile

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“Agitato, non mescolato”. No, non ci riferiamo al drink preferito dall’agente 007 ma a quella che potrebbe essere la definizione adatta a descrivere la situazione attuale della Magliana, quartiere turbato dalla mancata integrazione della comunità rom presente nel quadrante. Un malessere chiaramente manifestato con il corteo tenutosi lo scorso 10 ottobre ed organizzato dalle associazioni di quartiere “MaglianaViva” e “Magliana senza Nomadi”.

Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio XI, spiega quanto il malessere attuale sia figlio di una precedente gestione poco oculata del territorio: “Sono ormai circa 3 anni che ci troviamo in queste condizioni ed abbiamo ormai numerosi assembramenti abusivi diffusi in diverse zone della Magliana. Purtroppo questa situazione nasce a seguito di bonifiche sbagliate operate negli anni scorsi, nel corso dei quali non si è operato per una maggiore integrazione, cercando di distinguere tra quanti si comportano bene e coloro che delinquono. Ulteriore problema che complica il quadro è che non si tratta di una questione amministrativa di competenza del Municipio o del Comune di Roma ma è legata all’ordine pubblico. Le forze di polizia sono intervenute a metà settembre per cercare di sgomberare alcuni accampamenti abusivi nel quadrante ma da soli non bastano, servono ulteriori innesti”.

L’impossibilità di poter effettuare un controllo capillare sull’intera zona ha generato conseguentemente il profondersi di criticità apertamente contestate dagli abitanti. Il Presidente Veloccia sottolinea infatti che “i cittadini lamentano la presenza di insediamenti non autorizzati e il relativo inquinamento provocato dai rifiuti e dai fumi tossici emanati nelle ore notturne dalla bruciatura di pneumatici”.

Tale disagio, concreto e tangibile, potrebbe essere risolto percorrendo la strada della riqualificazione e dell’integrazione: “Dobbiamo necessariamente recuperare gli spazi pubblici occupati illegalmente e restituirli ai cittadini – afferma il Presidente – è questo l’unico modo in cui può agire il Municipio ed è ciò che sta effettivamente accadendo nel Parco Fluviale del Tevere, zona in cui si trovava un accampamento, oggi restituita ai cittadini. Allo stesso tempo non dobbiamo comunque dimenticarci di lavorare dentro le comunità ed aiutare chi vuole integrarsi, favorendo così l’allontanamento degli elementi che persistono nel ridurre i nostri quartieri a luoghi di degrado”.

Ben più netta è la posizione di Marco Campitelli, Responsabile de La Destra al Municipio XI: “Il cosiddetto sistema nomadi sta invadendo l’intero quadrante. Troviamo stanziamenti abusivi lungo la pista ciclabile, la riva del Tevere, le aree golenali ed il viadotto, zona nevralgica in quanto frequentata da chi viene dall’aeroporto di Fiumicino. Il bivacco dei nomadi nelle piazze avviene in qualsiasi ora e rende sempre minore la percezione di sicurezza da parte di donne e anziani mentre il fenomeno del rovistaggio è tra i più alti di Roma”. Alla luce di una simile realtà il bisogno di cambiare drasticamente lo status quo è impellente: “Vogliamo far respirare una nuova aria di decoro a Magliana – prosegue Campitelli – anche perché nel frattempo la tensione sociale sta aumentando. C’è il rischio che qualcuno possa arrivare a farsi giustizia da sé, segnando così la sconfitta della politica e della pubblica amministrazione. L’auspicio è che si riesca a fare quadrato e si cerchi, anche a titolo sperimentale, di risolvere il problema”.

Una soluzione che passa anche attraverso un maggiore ricorso all’articolo 633 del Codice Penale, come conferma Fabrizio Santori, Consigliere della Regione Lazio: “L’applicazione dell’articolo è quanto mai adatta ad un simile contesto poiché vieta le occupazioni abusive su luoghi pubblici e privati e consente, conseguentemente, la successiva espulsione dal territorio nazionale”.

Seguendo la strada del rispetto e della tutela dell’ordine pubblico il Consigliere ricorda le proposte precedentemente avanzate: “È già da qualche anno che abbiamo proposto l’ordinanza anti rovistaggio e la creazione di un Osservatorio che controlli il mercato abusivo del ferro e del rame da parte dei rottamatori. Di fatto, nonostante alcuni importanti interventi dell’Arma dei Carabinieri non siamo ancora riusciti ad estirpare il fenomeno alla radice. Indubbiamente, per far sì che ciò accada è indispensabile che il Comune e il Municipio intervengano nella riassegnazione delle aree, recintandole o dandole in gestione ad associazioni che si impegnino nel riqualificarle a luoghi di sviluppo e attività e nell’impedire le sistematiche occupazioni. Al momento, ad esempio, non capiamo perché la Regione Lazio non rilasci l’autorizzazione alla realizzazione di orti urbani nella zona”.

“Tranquillo e mescolato”, con buona pace dei gusti alcolici di James Bond, sarebbe forse questo il futuro che vorremmo per Magliana. Realtà possibile o utopia irrealizzabile?

(tratto da Urlo n. 109 – novembre 2013)

Simone Dell’Unto