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Marconi: nuovo sgombero dell’ex Mira Lanza

L'area verrà sigillata e posta sotto sequestro, in attesa della bonifica e della messa in sicurezza

MARCONI – È partito questa mattina l’ennesimo sgombero dell’ex Mira Lanza, il vecchio saponificio abbandonato nel quadrante Marconi a due passi dal fiume Tevere. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine, la Polizia Locale e la Sala operativa Sociale del Campidoglio. Per supplire a qualsiasi necessità è stato anche istituito un punto medico, mentre il Dipartimento capitolino al Patrimonio si occuperà di realizzare la messa in sicurezza dell’area tramite la chiusura del perimetro e degli accessi.

LO SGOMBERO – Al momento di questo nuovo sgombero, come ci è stato confermato telefonicamente dall’assessore municipale al Patrimonio Stefano Lucidi, nella struttura erano presenti 45 persone di varie nazionalità. “Una volta completato lo sgombero – spiega Lucidi – la ditta incaricata dal Dipartimento procederà alla muratura dei varchi e alla chiusura con una rete elettro saldata degli accessi esterni”. Tutta l’area successivamente verrà sigillata e posta sotto sequestro, “in modo da rendere più grave, e speriamo scoraggiare, una nuova occupazione – aggiunge l’assessore Lucidi – Questo in attesa di una vera e propria riqualificazione”.

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LA STRUTTURA – Il vecchio saponificio, da tempo in abbandono, negli anni è salito più volte all’onore delle cronache per incendi (spesso dovuti a incidenti negli insediamenti abusivi nelle strutture), sgomberi, nuove occupazioni e reati. L’ultimo dei quali (fine gennaio) ha visto le forze dell’ordine portare alla luce un traffico di stupefacenti dove l’ex Mira Lanza era il fortino dello spaccio. Nelle scorse settimane è stato il Comitato di Quartiere Marconi a sottolineare come gli interventi delle Forze dell’Ordine servano solo a tamponare la situazione: “È solo con una efficace messa in sicurezza, in attesa dell’avvio della riqualificazione, annunciato dalla Sindaca, che si possono evitare le continue occupazioni – ha commentato il Presidente del CdQ Enrico Pasini – L’Amministrazione comunale deve avere il coraggio di affrontare politicamente il problema utilizzando, sin da subito, tutti gli strumenti per coinvolgere i cittadini, le Associazioni, i Comitati e le realtà socio-economiche”.

LA COMMISSIONE TRASPARENZA – Un tema quello della riqualificazione e della rigenerazione di quest’area, che è stato al centro di un dibattito apertosi poche settimane fa, dopo una commissione municipale trasparenza e l’annuncio da parte della Sindaca Raggi dell’inserimento di questa struttura nel “Piano per la rigenerazione della città”. Su questo tema è proprio una Commissione Trasparenza presieduta dalla Consigliera Pd, Giulia Fainella, ad aver cercato di fare chiarezza: “Ho ritenuto doveroso convocare una seduta di Commissione dove chiedere se esiste un progetto di riqualificazione fattibile, e velocemente realizzabile, per liberare il quartiere da questa situazione di degrado – ha spiegato la Consigliera Fainella – La risposta di chi governa questa città, e quindi il nostro Municipio, è stata il solito e immancabile annuncio: il progetto c’è, ma non è dato sapere di cosa si tratti. Sta di fatto che i cittadini non lo possono conoscere, non possono valutarlo o condividerlo”. Sempre dall’opposizione è il Consigliere di Fdi, Marco Palma, ad auspicare un intervento forte dell’amministrazione su questa vicenda: “Il Sindaco dovrebbe riuscire a mettere intorno a un tavolo istituzioni ed enti per evitare l’ennesimo sacco di Marconi, valorizzando l’area ad esempio con un polo sportivo e culturale, dando seguito a quanto già realizzato con il Teatro India”.

IL FUTURO DELLA STRUTTURA – Sulla vicenda abbiamo chiesto lumi all’Assessore municipale all’Urbanistica, Luca Mellina, che ci ha spiegato come la soluzione per l’ex Mira Lanza sia da ricercare in un processo di rigenerazione urbana che veda la compartecipazione tra pubblico e privato: “In Europa si fa così da tempo, è l’opportunità per dotare il quartiere di tutti quei servizi che mancano. L’obiettivo è quello di accostare l’iniziativa privata a un insieme di funzioni utili alla collettività, naturalmente – spiega l’Assessore – non potrà essere raggiunto in tempi brevi”. Dovrebbero essere diverse le tempistiche per quanto riguarda la bonifica e la messa in sicurezza del complesso, anche per evitare nuove occupazioni o incidenti. “Stiamo lavorando a ottenere la bonifica – seguita Mellina – mentre con l’Assessore Lucidi – Patrimonio, ndr – lavoriamo al reperimento delle risorse per mettere in sicurezza gli stabili. Cerchiamo di farlo con gli oneri di un’altra opera – abbattimento e ricostruzione dell’ex Vetreria Bacci, ndr – che sarebbero dovuti servire per realizzare un asilo in un edificio proprio dell’ex Mira Lanza”. Un progetto questo che si sarebbe sviluppato su due piani, in contrasto con la normativa, e che viste le condizioni della zona non avrebbe comunque visto la luce a breve. Sull’area del Parco Papareschi pesa infatti la necessità di bonifica. Dopo i carotaggi e le analisi “l’area – spiega l’assessore all’Ambiente, Giacomo Giujusa – ha livelli di inquinamento importanti. Tutta la superficie è coinvolta e va recintata. Bisogna capire chi lo deve fare. Roma Docs – spiega – potrebbe occuparsene con gli oneri a scomputo delle edificazioni realizzate dall’altro lato del Tevere – e che servono alla realizzazione del Parco Ndr – ma deve deciderlo il PAU. Allo stesso tempo dal Dipartimento Tutela Ambientale chiedono interventi urgenti”.

I PROSSIMI PASSI – Con questo nuovo sgombero dell’ex Mira Lanza, si potrebbe avviare quel processo di messa in sicurezza più vole richiesto dai cittadini della zona. Starà all’amministrazione nei prossimi mesi mettere mano alla bonifica delle aree (Parco Papareschi compreso), per poi procedere, speriamo in tempi non troppo lunghi, alla rigenerazione urbana annunciata dal Campidoglio.

Leonardo Mancini