MUNICIPIO XI – Il Municipio XI si avvia al commissariamento. Con la votazione della sfiducia nei confronti del Presidente Mario Torelli si chiude un passaggio delicato per questa amministrazione. La guida del territorio verrà affidata ad uno o più delegati della Sindaca Raggi. Il nome, o i nomi (come avvenuto con tutti gli assessori comunali in Municipio VIII), di chi guiderà il Municipio XI per conto della prima cittadina verrà deciso nei prossimi giorni.
LA SFIDUCIA – Nella giornata di oggi si è svolta la seduta del consiglio municipale che ha portato alla votazione della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni il 20 marzo, dopo la fuoriuscita della consigliera Francesca Sappia dal M5s. Con la perdita di un consigliere (il quarto nel corso della consiliatura) il M5s si è trovato senza la maggioranza dei voti in consiglio, aprendo quindi la strada alla possibilità, colta immediatamente dalle opposizioni, di vedere il minisindaco Torelli sfiduciato.
DALLA MAGGIORANZA – I consiglieri d’opposizione hanno votato compatti la sfiducia che, con 13 voti favorevoli e 12 contrari (compreso quello del Presidente Mario Torelli) ha sancito la fine di questa consiliatura. Il presidente Torelli in aula ha utilizzato il tempo a sua disposizione per elencare gli obiettivi raggiunti in questi tre anni di governo, sottolineando tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria portati avanti, e i progetti, anche di lungo corso conclusi. Tra questi la fine dei lavori sul sottopasso Portuense e l’apertura del mercato di Vigna Pia. La consigliera 5 Stelle Lombardi si è invece rivolta alle opposizioni, lanciando un appello in particolare ai quattro consigliere ex grillini iscritti al gruppo misto: “Non gettate tutto al vento – seguita – Amministrare significa prendersi le responsabilità davanti a chi ci ha votato – e ancora – con il voto di sfiducia tradite voi i cittadini”. La capogruppo Simoneschi in dichiarazione di voto ha invece ringraziato la presidenza per quanto fatto fino ad oggi: “Continueremo a lavorare sul territorio per il bene dei cittadini. Il lavoro fatto e quanto verrà durante l’amministrazione Raggi si vedrà sul territorio – conclude – I nostri giudici sono i cittadini”.
LE OPPOSIZIONI – Le opposizioni hanno dato una lettura diametralmente opposta di questi quasi tre anni, parlando di inefficienza e scarsa presenza sui territori. Il consigliere Dem, Maurizio Veloccia ha parlato di “mancanza di coraggio” nell’azione amministrativa quotidiana così come nel dialogare con i poteri forti sui grandi interventi urbanistici e di una consiliatura cominciata con una “campagna elettorale nel silenzio”. In replica alle parole di Veloccia, primo firmatario della mozione di sfiducia, il minisindaco Torelli ha sottolineato di “aver sentito soltanto campagna elettorale” e di aver trovato un Municipio in cui “non si era fatto nulla”. Dalla Lega il consigliere Catalano ha sottolineato che “l’onestà è un prerequisito ma serve anche la capacità che voi – in riferimento al M5s ndr – avete dimostrato di non avere”. Dal Pd la consigliera Giulia Fainella ha commentato a margine della seduta: “Assenza totale di trasparenza, incapacità politica e tecnica, unite ad arroganza ed insensibilità nei confronti delle richieste e dei bisogni dei cittadini, hanno generato una paralisi nell’amministrazione dei nostri territori”. Dal centrodestra si parla di una maggioranza disunita: “Non c’è stato un confronto sano in questi anni – ha commentato il consigliere e capogruppo di Fdi, Valerio garipoli – Quattro consiglieri della maggioranza non condividono più la linea e escono dalla maggioranza. Questo è un messaggio chiaro che indica un problema sulle prospettive e sulle capacità di gestione del territorio”. Per l’ex consigliere grillino Gianluca Martone tra i consiglieri grillini ci sarebbero comunque “brave persone – afferma – ma ad un punto il presidente ha deciso di non condividere più nulla con alcuni di noi, escludendoci dal processo decisionale e dai tavoli”.
IL DELEGATO DELLA SINDACA – Nei prossimi giorni si avrà contezza di come il Campidoglio vorrà gestire questa nuova criticità, con il terzo parlamentino perso fino ad oggi e con una finestra elettorale ancora lontana. Come già detto in precedenza si punterà ad indicare un delegato, anche se nei giorni scorsi, i ben informati, parlavano di una possibile conferma dell’ex presidente Torelli in questo ruolo.
Leonardo Mancini